Buongiorno Amici Distopici!
Eccoci qui per presentarvi un altro autore che è stato torchiato per bene nel nostro gruppo. Si tratta della giovanissima Marta Duò, autrice de “I superstiti di Ridian” (Plesio Editore).
Marta Duò nasce a Torino nel 1995, e la sua formazione scientifica la porta a iscriversi al corso di laurea in Fisica. Da sempre divoratrice di libri, soprattutto fantasy, si avvicina alla distopia e alla fantascienza ai tempi del liceo. Crea mondi da quando aveva undici anni e spesso finisce per distruggerli.
Per Plesio Editore ha pubblicato I Superstiti di Ridian (febbraio 2017), fantascientifico post apocalittico.
Nelle antologie di Historica Edizioni invece trovate i suoi racconti Kalevi (Racconta gli Animali, gennaio 2016) e Cioccolatò (Racconti dal Piemonte, edizione 2017, maggio 2017).
Ma passiamo ora all’opera protagonista dell’intervista che le abbiamo fatto.
TRAMA
XXV secolo: la Terra è ormai un deserto di sabbia e ghiaccio e le nuove generazioni crescono su Ridian, pianeta prossimo al centro della Galassia. La guerra contro gli antichi abitanti lo ha reso un territorio ostile, in cui le colonie terrestri non sono più al sicuro.
Sotto la cupola di Red City vivono Nerissa, studentessa destinata al ritorno sulla Terra, e Handel, professoressa che le impartisce lezioni clandestine di letteratura.
Una missione inattesa le trascinerà nel terribile conflitto che ha devastato i due mondi. Al centro di uno scontro di civiltà, Nerissa dovrà scegliere tra le rassicuranti menzogne della sua vecchia vita e le atroci verità che le rivelerà Daar, giovane combattente determinato a porre fine all’epoca della colonizzazione umana.
INTERVISTA
Per chi fosse interessato ad approfondire, qui travate il prologo disponibile gratuitamente.
Gli utenti del gruppo l’hanno letteralmente sommersa di domande, ma per evitare un articolo in stile “papiro”, qui ve ne riportiamo solamente alcune.
- Chi sono i tuoi maestri distopici?
Dunque, per come tratto la distopia e secondo il mio gusto personale, mi ritrovo molto nei (pochi) scritti distopici di Walter Tevis. Sento molto vicina l’amarezza per un futuro che, per quanto roseo e tecnologicamente agevolato, lascia dietro di sé delle anime spezzate, fuori posto. Un altro tema che apprezzo è l’incapacità dell’essere umano di comprendere tale malessere e affrontarlo senza danni: il finale de L’Uomo che Cadde sulla Terra (sì, quello da cui hanno tratto il film con David Bowie) fu una vera mazzata nello stomaco proprio perché portava con sé una riflessione potente, che condividevo nel profondo.
Ovviamente c’è molto da imparare anche da Orwell, Bradbury e Huxley, ma questo è scontato.
- Come presenteresti il tuo romanzo a un Lettore che si appresta a leggerlo?
Senza giri di parole, premetto che I Superstiti di Ridian è un romanzo duro, che può essere letto per svago ma con un perenne retrogusto di sangue in bocca. Affronta tematiche con cui ci confrontiamo ogni giorno, dal surriscaldamento globale alla guerra, eppure lo fa senza la freddezza dei telegiornali. Siamo talmente abituati a trattare le catastrofi come qualcosa di lontano da non avere più la concezione di ciò che accade a chi ne è colpito, ed è in questo guscio di indifferenza che voglio insinuarmi. Le due voci narranti, una terrestre e un combattente di Ridian, sono entrambe vittime della guerra pur appartenendo a schieramenti opposti. Il loro dramma e la loro evoluzione sono i veri protagonisti della storia, e il mezzo con cui voglio ricordare a tutti di non perdere mai la propria speranza, la propria umanità.
- Devi invitare a cena uno dei tuoi personaggi. Chi e perché?
Se proprio mi tocca, inviterei Handel per parlare come si deve della letteratura presente e futura. Vorrei anche chiederle miliardi di cose sul suo viaggio sulla Terra e sulla vita su Ridian. Inoltre, eccezion fatta per Nerissa, è l’unica che saprebbe apprezzare un piatto terrestre (e anche la presenza di un umano vivo e non scuoiato).
- Ci sarà un sequel? Oppure ti stai già dedicando ad altro?
Potrebbe esserci un breve racconto sequel, che farà leva sui feels dei lettori (e dell’autrice), e un prequel più lungo incentrato sugli anni trascorsi da Handel sulla Terra.
- Hai in progetto di esplorare altri generi in futuro?
Devo recuperare, riscrivere e completare la saga high/space fantasy iniziata al liceo, finire la novella di formazione/horror a cui sto lavorando adesso e ho una decina di trame da sviluppare che spaziano dal fantasy, classico e urban, alla fantascienza pura.
Cari Lettori, Marta Duò è stata davvero un tesoro nel gruppo, ci ha sommerso di estratti e dettagli interessanti riguardanti il suo romanzo. Una persona davvero disponibile e gentile.
Con questo articolo spero di avervi invogliato a immergervi nel suo universo, e per il futuro, se ancora non ne fate parte, vi invito a raggiungere alla nostra base operativa, dove potrete (fra le altre cose) recuperare l’intera intervista fatta a Marta Duò tramite il pulsante Cerca.
2 Replies to “Mysterious Writer #3: Marta Duò”