Ed eccoci ritrovati a un nuovo appuntamento con il Mysterious Writer!
Oggi vi parlerò di Irene Grazzini, autrice della serie Dominant edita da Fanucci Editore.
Ma vediamo nel dettaglio chi è Irene e quanto è lungo il suo Curriculum!
AUTRICE
Nata ad Arezzo nel 1985, si è diplomata presso il Liceo Classico F. Petrarca e laureata in Medicina e Chirurgia. Attualmente di giorno lavora in ospedale come radiologa, di notte inventa altri mondi e altre storie. Da sempre è appassionata di letteratura ed è una vorace quanto onnivora lettrice. Ama la musica, l’equitazione, i giochi di ruolo e tutto ciò che fa sognare. Ha un cavallo di nome Emiltom.
Redattrice della rivista online Fantasy Magazine, cura principalmente il settore videogiochi e romanzi.
Oltre alla saga di Dominant, una trilogia che comprende Dominant, Recessive e Crossing Over, ha pubblicato anche Mutation (sci-fi, Aprile 2013), Pre-Mutation (prequel di Mutation, Settembre 2014), I Signori dei Cavalli (storico, Libromania, Gennaio 2014), Il primo sogno di Ishtar (prequel de I signori dei Cavalli, 2015), e Colpo Grosso (sci-fi, W&B, 2015), che verrà tradotto anche in lingua inglese. Inoltre i romanzi Indomabile Desiderio e Vendetta d’Amore, scritti a quattro mani con Anna Grieco, sono stati pubblicati rispettivamente da HarperCollins Italia (2016) e da Leggereditore (2017).
Ma non è finita qui!
Alcuni suoi racconti sono comparsi sulla rivista Altrisogni (I Mai-Nati), nell’antologia “Aspettando Mondi Incantati 2012”, curata dal trofeo Rill, nella raccolta “365 racconti di Natale”, DelosBooks, nelle antologie “Una splendida giornata di sole” e “Il ratto di Proserpina”, edite da Libromania, e fanno parte della serie “I racconti del Purgatory Lounge”, DelosBooks. Ha curato inoltre, sempre insieme ad Anna Grieco, l’antologia “Storie di dèi e di eroi”.
Cosa ve ne pare?
Direi che si è data parecchio da fare la ragazza, non trovate?
E si è data molto da fare anche nel gruppo regalandoci un sacco di chicche riguardanti il mondo di Dominant.
Qui purtroppo non riusciamo a riportare tutto, rischieremmo di sovraccaricare la memoria del Blog, ma se fate un salto nel nostro Gruppo Facebook e inserite il nome di Irene nella casellina adibita alla ricerca dei contenuti, troverete tutto quanto!
Ma passiamo alla trama del primo volume della serie Dominant…
TRAMA
Claire ha trascorso i suoi primi sedici anni sotto la Cupola, l’enorme barriera alimentata a energia geotermica che protegge la City dall’esterno, il Mondo di Fuori, una landa inospitale e pericolosa sconvolta dalla più violenta glaciazione di cui si abbia memoria. Claire è una Dominante, appartiene cioè a quella razza eletta cui spetta il merito di aver liberato la città dalla minaccia dei Recessivi. Ora il destino ha deciso di sconvolgerle l’esistenza, presentando alla porta del suo Loculo una ragazza sconosciuta, ferita, che ha bisogno di aiuto. Da quel giorno, la vita di Claire si trasforma in una fuga disperata e rocambolesca dai Vigilanti e dai loro terribili robot, i Mastini, perché quella ragazza misteriosa è una Recessiva, e aiutarla significa commettere il più grave dei reati, quello di alto tradimento. Attraverso un mondo inospitale, reso sterile dal ghiaccio e dall’odio, tra bufere di neve che sferzano enormi città e maestose rovine, Claire scoprirà che il confine tra giusto e sbagliato è più labile di quanto abbia mai creduto. Una trama avvincente, un viaggio sorprendente in un futuro forse non così lontano.
INTERVISTA
I nostri utenti l’hanno davvero sommersa di domande e Irene è stata davvero splendida nel rispondere con gentilezza e simpatia a tutti i nostri interrogativi.
Per darvi modo di conoscere un pochino di più la nostra Ospite, abbiamo scelto alcune domande.
- Da cosa nasce il tuo libro? Da un”idea? Un’immagine? Una riflessione? (Erika Z.)
Da un’idea! Ero al terzo anno di specializzazione e stavo frequentando neuroradiologia a Siena. Mentre facevo un eco-color-doppler dei vasi sovra-aortici a un paziente, la dottoressa mi spiegava che l’arteria vertebrale sinistra di solito è “dominante” (cioè di calibro maggiore) rispetto alla destra… e la cosa mi fulminò sul posto. Dominante, Dominante, Dominante…. E se ci fosse un mondo diviso tra Dominanti e Recessivi? Due fenotipi razziali principali, che rappresenterebbero il futuro dei matrimoni misti del nostro presente? Da questa idea ho costruito tutto il romanzo. Prima l’ambientazione, scegliendo un futuro un po’ “al contrario” di quello che ci aspettiamo. Tutta questo ripetere dell’effetto serra, del riscaldamento globale… ho deciso di ribaltare la situazione teorizzando l’arrivo di una glaciazione. Da qui ho immaginato come far reagire gli esseri umani all’ambiente ostile: quale forma di energia avrebbero sfruttato per difendersi dal gelo? Il classico petrolio? Terminato. Il nucleare? Rischioso. Ho quindi inserito il problema attuale delle energie rinnovabili, orientandomi verso la geotermia. Le città sarebbero state delle enormi centrali geotermiche. Infine mi sono dedicata ai personaggi e alla loro storia. Così sono nate Claire ed Eleanor.
- Autore distopico preferito e autore non distopico preferito (Chiara R.)
Autore distopico: Suzanne Collins con Hunger Games. Ma mi piace anche Veronica Roth, più con Carve the Mark che con la saga di Divergent (il terzo mi è rimasto ancora sul gozzo…), e anche Philip Reeve. Non distopico: David Gemmel, con la saga di Troy. Mi dispiace molto che sia morto così giovane… e ovviamente adoro Margaret Weis con le saghe di Dragonlance e, meno nota ma meravigliosa, la saga di Death Gate.
- Quanto tempo hai impiegato a scrivere il tuo romanzo? È stato scritto tutto d’un fiato?
Potendo tornare indietro cambieresti qualcosa della trama, approfondiresti qualcosa? (Debora M.)
Allora, ho scritto Dominant in meno di un mese, ricordo che era Dicembre, almeno 3-4 anni fa. L’ho scritto tutto d’un fiato, di solito mi piace scrivere così i romanzi. Preparo l’ambientazione, ho un’idea della trama, creo i personaggi… e poi mi butto!!! E lascio che i personaggi si muovano un po’ da soli nel mondo. Tornando indietro, non credo che cambierei la trama, è come qualcosa che è successo, non si può cambiare il passato. E’ uno dei motivi per cui non amo l’editing “di trama” che va tanto in voga al momento nelle case editrici. Per quanto riguarda gli approfondimenti, ho avuto modo di portarli avanti nei romanzi successivi della serie, Recessive e Crossing Over. Il bello delle trilogie.
- Quando studi i tuoi personaggi a chi ti ispiri? (Marta A.)
Non lo so. Non sto scherzando, è proprio così. Non mi ispiro a una persona in particolare, cerco di inserirli nell’ambientazione e dare loro un background coerente. Da ciò che hanno fatto e da ciò che sono capisco anche cosa faranno in futuro e come si muoveranno nella storia in base alle loro idee e ai loro sentimenti. Una volta che gli ho dato vita, fanno un po’ come pare a loro. Per esempio, in un romanzo (un altro, tranquilli, non spoiler, non è neppure pubblicato) inserii un personaggio, un ladro, che doveva essere soltanto una comparsa, aver rubato un oggetto che serviva ai protagonisti. Loro lo beccavano, si facevano dire il committente e finiva lì. Beh, durante l’inseguimento ho scoperto che questo fantomatico ladro era in realtà una ragazza, che aveva una storia triste alle spalle. Poi la ladra in questione ha salvato i protagonisti da un agguato, li ha aiutati per il resto della missione e infine si è unita a loro, diventando un personaggio rilevante in tutta la serie. Questo è solo un esempio di come i personaggi siano come figli: una volta creati, trovano la loro strada nel tuo mondo, in un modo o nell’altro.
- Come ti vedi tra 10 anni? (Liliana M.)
Dieci anni più vecchia. Scusate, mi è sfuggita, non ho saputo resistere. A parte scherzi… non lo so. Già solo in quest’anno ho dovuto prendere delle decisioni che mi hanno cambiato la vita, sentimentali e lavorative. Due anni fa rischiavo di trasferirmi a Montreal, in Canada. Ho rischiato di andare a far ricerca all’estero. Di trasferirmi a Lucca. Adesso sto cercando casa, anche se dopo aver vissuto in altre città e aver studiato all’esterno non so più cosa chiamo davvero “casa”. Insomma, proprio non saprei. L’unica cosa certa è che continuerò a scrivere romanzi, a buttare giù canzoni, giocare di ruolo, andare a cavallo. Perché è quello che sono, e magari basterà a conquistare il mondo.
Se queste sue risposte vi sono piaciute, o se i disegni tratti dai Diari di Arthur hanno catturato il vostro interesse, vi suggeriamo di fare un salto a questo link, dove potrete continuare ad approfondire la conoscenza della nostra Irene, che ringraziamo infinitamente per essere stata con noi!
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