Mysterious Writer #12: Roberto Gerilli

Buongiorno Distopicissimi Amici!

Roberto Gerilli - Vietato leggere all'inferno

Oggi con la rubrica Mysterious Writer vi condurrò all’inferno. Ah Ah Ah! (risata malefica) E in questo inferno cari miei… è vietato leggere!

Fortunatamente sto parlando del titolo del romanzo dell’ospite di oggi, anche se lui stesso sostiene che questo inferno non è poi così lontano.

Curiosi?

L’ospite di oggi è Roberto Gerilli, autore di “Vietato leggere all’inferno“, edito da Speechless Books, e disponibile per il download gratuito su Amazon!

 

Roberto Gerilli

Roberto Gerilli è un lettore anconetano di trentasei anni. Non esce mai da una libreria senza aver comprato almeno un libro, riconosce gli editori attraverso l’odore della loro stampa e vive in una casa in cui ci sono più librerie che armadi. È talmente dipendente dalla lettura che ha cominciato a scrivere. E ha scritto un libro sui libri. Nel 2014 ha pubblicato il suo romanzo d’esordio, “Città Senza Eroi”, per UteLibri, mentre nel 2015 e nel 2016 sono usciti “Questo non è un romanzo fantasy!” e “Apocalypse Nerd“, entrambi editi da Plesio.

Entriamo un attimino nel merito del romanzo protagonista di oggi, “Vietato leggere all’inferno”.
TRAMA:

Mi chiamo Amleto Orciani e sono un libromane. Ho trentacinque anni e mi faccio dall’età di dodici, quando la lettura era ancora legale. Ho iniziato per scherzo con L’isola del tesoro e non ho più smesso. Leggere è la prima cosa a cui penso quando mi sveglio e l’ultima prima di andare a dormire. Sono talmente assuefatto da conoscere il significato di parole come paradosso, pennivendolo e opulenza. Insomma, uno sniffa-inchiostro senza speranza. Vivo vicino ad Ancona, lavoro come inserviente in un discount di bricolage e arrotondo spacciando romanzi alla gente della zona. La mia vita non è un granché, ma mi ci trovo. Il problema è che vorrei avere più soldi, per questo accetto di aiutare Eleonora. La ragazza è brava, ma così folle da voler cambiare il mondo dell’editoria da sola. Per seguirla mi tocca coinvolgere amici discutibili e incontrare gente che preferirebbe vedermi morto (il Bibliotecario ti dice niente?). Meno male che ho dalla mia Caterina, una camgirl con un secondo lavoro ancora meno presentabile del primo, però non sono sicuro mi possa salvare il culo, stavolta. Se ne esco vivo, giuro che smetto di leggere. Forse. Vietato leggere all’inferno racconta la mia storia. Non insegna qualcosa che vale la pena conoscere, non ci sono buoni sentimenti o altre cazzate ma per sballarsi con gli amici è perfetto. Provalo, e fammi sapere se funziona.

Cosa ve ne pare?

Devo dire che nel gruppo ha suscitato parecchio interesse 🙂

Come sempre i nostri Distopici Utenti hanno condotto l’intervista e qui di seguito vi riporto alcune delle domande che sono state fatte a Roberto.

  • Il tuo libro preferito?
  • Se te ne devo dire solo uno ti dico Alice nel paese delle meraviglie.
  • Domani ti svegli all’interno di un romanzo. Quale?
  • Vorrei svegliarmi dentro uno dei miei romanzi per conoscere i personaggi da me creati. Magari proprio Vietato leggere all’inferno, poi dare una mano a Amleto ed Eleonora a spacciare libri e cambiare il mondo.
  • Da cosa nasce l’idea di “Vietato leggere all’inferno”?
    Cosa stavi facendo quando hai ricevuto la folgorazione?
  • Stavo guidando verso casa dopo aver fatto un giro nelle librerie di Ancona. Ricordo molto bene quel momento. L’idea è stata ispirata soprattutto da Breaking Bad che stavo guardando in quel periodo e dall’intervento del mio Deux ex machina, che come nel caso di Amleto è una persona reale che adora la cedrata.
  • A chi consiglieresti la lettura del tuo libro?
  • Secondo me Vietato leggere all’inferno è un romanzo molto trasversale. Ho cercato di scrivere una storia su più livelli e per questo penso che possa piacere a una vastissima fetta di lettori (libromani su tutti). Io provocatoriamente lo consiglierei a tutti coloro che pensano che i romanzi di Stephen King (o in generale tutti i romanzi di genere e apprezzati dal grande pubblico) non siano letteratura, come si capisce leggendo VLI… non ho molta stima di queste persone.
  • Secondo te in futuro il nostro mondo Editoriale potrebbe somigliare a quello del tuo romanzo?
  • Sei sicura che non sia già così? 😀 Purtroppo il mondo editoriale italiano non funziona più bene e gli editori non se ne rendono conto (o fingono di non farlo). Le case editrici sono aziende che devono puntare al profitto, su questo siamo tutti d’accordo, ma ogni tanto dovrebbero avere il coraggio di rischiare. Il dato più evidente secondo me sono le esportazioni: da quanti anni (più probabilmente decenni) uno scrittore italiano non riesce a sbancare anche all’estero? Gli editori importano successi e pubblicano scrittori italiani che si limitano a scopiazzare quei successi. Purtroppo la realtà è questa.
  • Ho letto che il tuo protagonista vive vicino ad Ancona, come mai hai scelto questa ambientazione? Serena S.
  • Perché anche io vivo vicino ad Ancona (o almeno ci vivevo fino a una settimana fa ;-)). Tutte le mie storie hanno una parte ambientata ad Ancona o nelle sue vicinanze. Sono le mie radici e mi piace mostrarle al lettore.
  • Quando ti dedichi alla stesura di un romanzo attendi pazientemente l‘arrivo dell’ispirazione oppure tenti di pianificare passo passo un possibile sviluppo di trama? Insomma, rivelaci i segreti del mestiere Elisa R.
  • Di solito funziona così: pianifico, penso agli sviluppi, scrivo sinossi, poi mi metto alla tastiera e tutto quello che ho pianificato va in malora. :-DSono uno di quelli che si lascia trasportare dai personaggi che scrivi e che non li obbliga ad azioni o eventi che ha pianificato. Alle volte i personaggi fanno quello che avevo in mente, altre volte l’esatto opposto. Può sembrare caotico ma in realtà è molto divertente.
  • Esiste un luogo nel mondo che non hai mai visto ma che vorresti visitare assolutamente?
  • Ne esistono ancora molti. Ho viaggiato abbastanza ma ancora non a sufficienza. Mi piacerebbe visitare la costa ovest degli Stati Uniti (e magari anche il ComicCon di San Fracisco), fare il coast to coast, andare in Giappone e anche in Australia. E poi ovviamente tornare a Londra e a New York. Insomma… ho parecchio da fare nel futuro.
  • Quanto è importante per te l’ironia nei tuoi libri? Penso a questo che descrivi come ironico e penso a “Questo non è un romanzo fantasy”. 
    E cosa riesci a esprimere e far passare con l’ironia? Luca F.M.
  • L’ironia per me è fondamentale, prima di tutto perché non riesco proprio a prendermi sul serio, e poi perché penso che l’ironia (quella graffiante) aiuti a trasmettere anche messaggi importanti che se trattati con troppa serietà diventerebbero noiosi e pesanti. Un esempio perfetto può essere A volte ritorno di John Niven, ma anche i primi libri di Chuck Palahniuk: ti fanno sorridere/ridere però anche… wow!

Ovviamente questo è solo un piccolo stralcio della giornata che ha visto Roberto Gerilli protagonista del Gruppo Leggere Distopico, ma se vorrete recuperare il resto potete farlo utilizzando la casellina di ricerca che trovate appunto nel gruppo.

Se questo bravissimo autore ha suscitato il vostro interesse, e se il suo romanzo ha accesso in voi il lume della curiosità, ecco un paio di link che potrebbero soddisfare la vostra fame di ulteriori notizie.

Il sito dedicato al romanzo “Vietato leggere all’inferno” (che vi ricordo essere disponibile gratuitamente su Amazon).

E ovviamente il sito dell’autore Roberto Gerilli.

Per oggi è tutto amici miei.

Alla prossima 😉

Bye Bye

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