Buon anno Distopici!
Come vi sembra questo 2018?
A me per ora devo dire che piace 😉
Nel Gruppo Leggere Distopico le rubriche non sono ancora ripartire (ci prendiamo ancora qualche giorno di vacanza), ma qui sul Blog non ci si ferma di certo!
Iniziamo questo 2018 presentandovi l’ultimo ospite del 2017, ovvero…
Lorenzo Sartori, autore di “Memory Download“, ma non solo 😉
Lorenzo Sartori, giornalista, vive tra Crema e Milano. Dal 2000 è editore e direttore responsabile della rivista Dadi&Piombo, la prima testata italiana che si occupa di wargames e ricostruzioni storiche in miniatura. È autore di diversi giochi di simulazione, storici e fantascientifici, alcuni dei quali tradotti in diverse lingue e apprezzati in tutto il mondo. Si occupa anche di organizzazione di eventi, in particolar modo legati al mondo ludico. La sua produzione letteraria spazia dal genere fantasy al thriller, dall’horror alla fantascienza. Ha pubblicato le seguenti opere: Con l’ultimo respiro (Gainsworth Publishing, 2014), Lo strano caso di Michael Farner (Nativi Digitali Edizioni 2014), Il ritorno di Michael Farner (Nativi Digitali Edizioni, 2015), Il segreto di Bima (Gainsworth Publishing, 2015), Home Run (Sad Dog Project, 2015), Sonata per violino (Sad Dog Project, 2016), Memory Download, La Sindrome di Proust (Alcheringa Edizioni, 2016), Michael Farner (Nativi Digitali Edizioni, 2016), La Millesima Luna (Gainsworth Publishing 2016), L’ombra del primo re (Gainsworth Publishing 2016).
Come potete vedere il nostro Lorenzo ha un super Curriculum!
Eccovi la trama del romanzo che ha accompagnato la nostra intervista, “Memory Dowload“.
Londra 2067.
La digitalizzazione dei ricordi ormai è una realtà.
Ad Alec Raines, giovane memo designer della Keepsake, agenzia di grafica multisensoriale, viene affidato l’editing della memoria di Alice Grossman, la neuro scienziata premio Nobel che con le sue scoperte ha reso possibile il Memory Download, la pratica che consente lo scarico dei dati mnemonici.
Ma prima ancora di avere il tempo di analizzare quei dati neurali, Alec viene travolto da una serie di eventi: è accusato di un omicidio che non ha commesso e scopre all’improvviso di non potersi fidare delle persone a lui più vicine.
Incastrato da una misteriosa agenzia di intelligence, gli viene rivelato di avere una dote che altri non hanno: oltre che designer è anche downloader, ovvero un individuo con la predisposizione genetica a far propri brevi ricordi altrui, e così, suo malgrado, si ritrova coinvolto nel tentativo di sventare un complotto contro il Presidente degli Stati Uniti.
E se la trama non vi basta… ecco il trailer 😉
https://www.youtube.com/watch?v=pFRz2p1kQtM&
Cosa ve ne pare? Stuzzica il vostro interesse Distopico? 😉
E ora passiamo ad alcune delle domande che i membri del nostro gruppo gli hanno rivolto:
- Che ne pensi di tutti gli aspiranti scrittori che:
– Dicono di leggere poco “per non farsi influenzare” o perché il poco tempo libero che hanno lo impiegano per scrivere
– Pagano per vedere i propri libri pubblicati da una casa editrice
C’è un consiglio che vorresti dare? Marianna E. F.
- I primi sono ingiustificabili. Non puoi scrivere senza leggere. Può essere che ci sia un momento della tua vita in cui leggi di meno perché ti serve più tempo per scrivere, ma è perché hai letto tanto prima e leggerai tanto dopo. Quello del non farsi condizionare fa ridere, purtroppo ne ho sentito più di uno. Per quello che riguarda il pagare un editore per farsi pubblicare in molti casi è ignoranza del mondo editoriale, unita alla fretta di pubblicare. Nel 2017 pagare un editore (che vero editore non è se si fa pagare) non ha senso. Se uno ha fretta può autoprodursi, molto più “veloce” ed economico. In realtà l’autopubblicazione è una cosa che dovrebbe essere affrontata con consapevolezza e non come scorciatoia. Scrivere (con tutto quello che ci gira attorno) richiede molta pazienza e anche disciplina, ma soprattutto studio. E qui ci ricolleghiamo al punto si sopra, quello del non leggere, del non avere tempo e voglia di ascoltare e imparare. Ma è anche giusto così, che ci sia un po’ di selezione. Se uno non vuole mettersi nelle condizioni di imparare non imparerà mai.
- Leggendo la trama del tuo Memory Download mi é venuta spontanea l’associazione con Johnny Mnemonic. Ha qualche nesso con l’ispirazione che ha dato vita al tuo libro? Serena S.
- Sicuramente ci sono analogie. però ho visto il film dopo (una mia grave mancanza) e anche il libro di Gibson a cui è ispirato (Neuromante) l’ho letto dopo. Ma indubbiamente devo avere pescato in influenze comuni o indirette.
- Ci sono scrittori disciplinati, metodici, che stilano scalette e rileggono mille volte i loro scritti; e autori che istintivamente buttano giù frasi su frasi fino a comporre un romanzo. Tu ? Che tipo di scrittore sei ? Marianna E. F.
- Assolutamente il secondo. Una mia storia inizia di solito con un’idea o meglio ancora un’immagine. A volte l’idea arriva da un sogno, il che non vuol dire che tutto quello che sogno sia buono e originale, la maggior parte delle cose non arriva a colazione ;-)però il sogno oltre all’immagine o a una situazione ti lasci anche una sensazione e riuscire a lavorare su quella sensazione aiuta molto. A volte lascio “fermentare” l’idea, è un modo anche per fare selezione. Poi, se lo merita, inizio a scrivere l’incipit. Di solito se inizio ho anche una vaga idea dello sviluppo e di un possibile finale. Tutto in modo sommario. E non è detto che andando avanti a scrivere poi finisca dove avessi previsto. Sia Memory che Home Run sono partiti un po’ alla cieca. Adesso inizio a pianificare un po’ quando mi trovo a metà. Inizio ad appuntarmi cosa deve succedere nei successivi capitoli. Ma tutto ciò è lungi dalla pianificazione metodica di certi autori.
- Qual è il tuo pubblico ideale? a che lettore pensi quando scrivi ? Marianna E. F.
- Questa è una domanda molto difficile perché so che è una delle cose a cui dovrebbe pensare un autore. Io scrivo quelle storie che vorrei leggere e probabilmente immagino il lettore in parte molto simile a me come gusti. E’ un limite, ne sono consapevole, ma è così. Diciamo che il mio lettore non deve essere un purista di qualche genere letterario, perché io con i generi ci gioco. Poi deve amare la sorpresa, “stare al gioco” e metterci di suo. Diciamo che deve essere un lettore curioso.
- Mi piacerebbe saperne di più del protagonista: cosa puoi dirci di lui? Erika Z.
- Alec Raines ha 28 anni, vive a Londra, e fino a qualche tempo prima faceva il grafico multisensoriale, in pratica di occupava di effetti speciali legati all’enterteinment. Poi un giorno il suo capo lo ha convocato in ufficio e gli ha spiegato che avrebbe dovuto occuparsi di altro, ovvero di “sistemazione” di ricordi. L’invenzione dello scarico della memoria è ancora recente, una scoperta che sta iniziando a prendere piede, ma è ancora una cosa in fondo riservata a pochi, non ha ancora impattato in modo deciso sulla società. Alec è bravo nel suo lavoro e si sta facendo anche delle domande sulle implicazioni che la digitalizzazione dei ricordi può portare, ma forse non ha ancora la maturità per darsi delle risposte, forse non è ancora pronto. E poi guadagna bene, il lavoro gli piace. Insomma tutto sembra procedere per il verso giusto…
- Cosa ti sta tenendo impegnato in questo periodo? Ilaria P.
- Il mio mitico thriller ambientato a Milano e iniziato una vita fa. Ogni volta che lo riprendo in mano succede qualcosa o mi viene l’idea per scrivere altro. La realtà è che in questo thriller credo e quindi ho un po’ paura a portarlo avanti. Ma se non mi spiccio rischia di diventare un romanzo storico…
Ovviamente la giornata dedicata a Lorenzo è stata ricca di domande interessantissime, non possiamo certo riportarle tutte in questo articolo 😉 Comunque vi assicuro che un uomo dalle mille risorse e dotato di un’immaginazione fuori dal comune.
Io ho già acquistato il suo romanzo “Home Run” e spero di recensirlo presto per voi 😉
Se volete approfondire la conoscenza di questo bravissimo autore, qui potrete seguire la sua pagina autore.
Per oggi è tutto amici miei.
Alla prossima!
Bye Bye