Buongiorno super Distopici 😉
Oggi abbiamo un ospite speciale nella nostra rubrica, perché si tratta di un membro del nostro Staff 🙂
Sto parlando di Alex Zaum, autore di “Memorie di un Cyborg“.
Alex Zaum è l’autore del romanzo distopico Memorie di un Cyborg, pubblicato a Maggio 2017 dalla Eden Editori di Rovereto (Trento). E’ vice-presidente dell’associazione culturale Sci-Fi Pop Culture di Bari, dedicata alla promozione della cultura fantascientifica in tutte le sue forme. Collabora, come redattore e articolista, per la pagina dell’associazione, coi blog Leggere Distopico, Geek Area e Indipendent Comics.
Anche sulla sua pagina Facebook posta quotidianamente recensioni e riflessioni sul tema della fantascienza, dal fumetto al cinema, dal retrogaming alla cultura pop.
Appassionato di fantascienza, ama le serie TV di Stranger Things e Black Mirror, i romanzi di Philip Dick e Stephen King, i fumetti di Alan Moore e Frank Miller e gli anime di Hayao Miyazaki e Gō Nagai. E si nasconde dietro una maschera perché anche lui è un personaggio di fantasia.
Citazione preferita: “La fantascienza, o almeno quella che, nelle sue molteplici evoluzioni cerchiamo di chiamare ancora così, è scomoda perché inserisce nel cervello il seme del dubbio e chi dubita si ribella al conformismo” Philip K. Dick
Ora vi presento invece il suo romanzo, che potete acquistare su Amazon 😉
TRAMA:
Sean Parker è un cyborg che sta perdendo la memoria e, con essa, la sua identità. E’ nato alla fine del XX secolo ma vive nel 2048, in un mondo in cui le corporazioni controllano la sicurezza, l’economia e, soprattutto, le ultime riserve di acqua potabile.
Viene ingaggiato dalla Stilla Corporation, insieme al suo socio ed amico Christopher Tuttle, per ritrovare il misterioso Progetto 2037, rubato in maniera inspiegabile dai laboratori segreti della Stilla di Johannesburg.
L’indagine porterà i due detective indipendenti a viaggiare attraverso un mondo distopico e ad incontrare terroristi, emissari corporativi e i sopravviventi, ovvero i reietti che non possono permettersi l’acqua potabile.
Il romanzo si divide in tre parti: la prima è ambientata nella Johannesburg del futuro, una città bianca e calda, immersa in uno sterminato deserto di sabbia rossa. La prima parte si focalizza sulle indagini sul furto del Progetto 2037 e sull’individuazione dei possibili colpevoli.
La seconda parte è ambientata a Mosca, devastata dalla guerra tra terroristi e agenti corporativi. I protagonisti, sulle tracce dei ladri del Progetto 2037, finiranno nella rete metropolitana e si scontreranno con Zeta, il capo dei terroristi.
La terza parte è ambientata nella tecnologica e tossica Shangai. Sean Parker ritroverà il Progetto 2037 ad un prezzo terribile: scoprirà che la mente dietro al furto è la l’unica persona a cui tiene veramente, che ha elaborato un piano machiavellico per la causa dei sopravviventi.
Il romanzo presenta una struttura originale. Circa metà dei capitoli rappresentano, in soggettivo, le azioni e i pensieri di Sean Parker. L’altra metà racconta i retroscena della storia e i punti di vista dei comprimari, in brevi racconti indipendenti.
Quasi come un libro-game, il lettore avrà tre opzioni per leggere il libro!
E ora passiamo alle domande 😉
- Come ti è venuta l’idea per questo romanzo? Sara K.
- Leggevo libri di fantascienza, masterizzavo un gruppo di giochi di ruolo e di lì il passo è stato breve per iniziare a scrivere.
- Il romanzo è strutturato in tre parti, come mai questa scelta? Sara K.
- Sarà stato Dante a ispirarmi ;-)a parte gli scherzi, ho trovato interessante variare ritmi e atmosfere nel romanzo, collegandole a tre luoghi ben distinti: una prima parte più giallo, una seconda con tinte horror, la terza più thriller.
- Se il tuo romanzo fosse fonte d’ispirazione per un film, quale regista preferiresti per la trasposizione cinematografica? Riccardo M.
- Lascerei perdere grossi nomi. Mi piacerebbe lavorare con qualche giovane videomaker pieno di idee e con pochi mezzi. Credo che ci sia un futuro radioso per le produzioni indie, grazie a canali come Facebook e Youtube. E su una pagina che ho appena creato sugli aspetti visivi della fantascienza ho un progetto in questo senso.
- Segnalacela subito!
- https://www.facebook.com/ScifiPopCulture/ Da martedì 13 ti anticipo che trasmetteremo una serie sci-fi a budget 0. E ci sono tanti altri progetti in mente cui vorrei coinvolgere tutto lo staff di Leggere Distopico, che adoro perchè alla passione ha unito una grande determinazione e professionalità.
- Perché indossi la maschera di V per Vendetta?
- Volevo creare un personaggio-scrittore (Alex Zaum), e con la mia pagina Facebook mi sono divertito a farlo vivere. La maschera di V per Vendetta è legata al libro, in quanto vi è un personaggio che la usa, per motivi che saranno solo in parte chiariti nel romanzo stesso.
- La parte più difficile del tuo percorso editoriale?
- Ho scelto fin dall’inizio di non autopubblicarmi, a costo di lasciare il libro in un cassetto , nè di scegliere finte case editrici che sono solo tipografia. La parte più difficile è stata crederci e continuare a contattare Ce dopo i primi rifiuti o le proposte truffaldine.
- Quale messaggio hai voluto trasmettere con il tuo romanzo?
- Te ne dico uno: che si può fare del male animati dalle migliori intenzioni.
- Quali sono gli autori che più ti hanno influenzato ? Riccardo M.
- Stephen King e Philip Dick sono i miei preferiti. All’epoca della prima bozza del romanzo leggevo la saga di Mutant Chronicles, di autori diversi. Per il tipo di scrittura, più che per i contenuti, trovo Lee Child un ottimo esempio. Sul mio profilo Facebook e quando riesco su altri siti ci sono le mie riflessioni su altri libri che mi hanno colpito.
- La tua opinione in merito al panorama editoriale attuale?
- Non sono un esperto sul tema. Vedo che c’è una evoluzione, posso immaginare che prima o poi gli influencer conteranno più delle librerie per vendere libri. Che gli ebook e amazon avranno un impatto maggiore. Ma ripeto, sul tema nkn sono esperto.
Come sempre noi speriamo di avervi aperto una nuova finestra sul mondo sconfinato della Distopia, e vi diamo appuntamento al prossimo articolo 😉
Alla prossima!
Bye Bye
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