Eccomi qui con una nuova recensione distopica!
Questo romanzo è ambientato nella nostra Italia, precisamente in Sicilia, ad Agrigento. La realtà in cui veniamo catapultati vede la società divisa in due: da una parte i lavoratori, dall’altra gli apragmatici. I primi sono costretti a lavorare per ben 12 ore al giorno, ma non è una scelta fatta a caso: essendo distrutti non hanno tempo di pensare o fare qualsiasi cosa vada contro i loro doveri. I bambini non vanno a scuola, bensì giocano pacificamente fino al raggiungimento dell’età giusta per iniziare a imparare un lavoro; altra cosa che ci fa capire che i potenti non vogliono che queste persone siano acculturate. Vivendo nella loro bolla di ignoranza non ci sono pericoli che queste persone insorgano contro i potenti. Notiamo proprio questo anche mentre ne leggiamo i dialoghi: vediamo errori e modi di dire a noi incomprensibili. Capiamo che i “sovrani hanno fatto un buon lavoro” quando leggiamo che l’operaio è felice di ciò che fa, non si pone domande, non dice 《Mi piacerebbe fare un altro lavoro o andare in vacanza》Gli apragmatici invece sono i padroni, ogni famiglia ha la sua casata e ognuna di esse ha uno specifico lavoro da portare avanti. Si sposano solamente fra cugini della stessa famiglia, per mantenere la purezza. Le nuove tecnologie permettono loro di non avere alcun tipo di malattia e quindi di poter vivere per millenni. A loro non è concesso fare alcun tipo di lavoro manuale, nemmeno per hobby, pena essere banditi dalla famiglia e vivere in totale povertà. Il loro scopo è studiare sempre e mandare avanti le loro tenute, sorvegliare i lavoratori, facendo sì che rispettino le regole. L’autrice ci mostra queste due realtà grazie a due personaggi: Leandro ed Edan. Due giovani che però sono diversi dalla massa, o dalla maggior parte di questa. Si sentono, come leggiamo dal titolo, “Fuori posto” e, chi per un motivo, chi per un altro, non possono essere se stessi. Man mano che la storia prosegue notiamo però vari fattori importanti, i quali ci fanno capire che alla fine non ci sono distinzioni fra ricchi e poveri, se il cuore di una persona è malvagio dentro.
Le idee alla base di questa storia sono davvero belle e promettenti. Purtroppo, giunta alla fine, sono rimasta perplessa da come si sono concluse le vicende. Attendo con ansia il sequel del romanzo per avere tutte le risposte che si sono annidiate nella mia mente.
Piccola nota dolente: la presenza di qualche errorino che si può sistemare con facilità.