Buongiorno Amici Distopici!
Avete passato bene queste vacanze di fine anno?
Eccoci qui di nuovo con voi per iniziare un 2019 super carico!
Iniziamo con una bella recensione 😉
TRAMA:
Anno Settantadue dalla Fondazione del Sistema. L’ingegneria genetica divide la società in due rigide classi: i Perfetti, programmati per l’eccellenza, e gli imperfetti, nati da donna e destinati ai lavori più umili. È il momento che tutti attendono: sta per cominciare il GST, il grande talent show che decreterà il migliore tra i Perfetti di tutto il Sistema. Tre ragazzi sono fra i concorrenti selezionati: Eira P, bella e spavalda, è abituata a essere la prima in tutto; Maat P, ironico e diffidente, deve dimostrarsi all’altezza delle ambizioni del padre; Adon P, calmo e determinato, non può accettare niente di meno della vittoria. Il successo è un destino scritto nei loro geni. Eppure, ciascuno di loro nasconde un segreto inconfessabile. Insieme scopriranno qual è il vero prezzo della perfezione e quanto costa il richiamo della libertà. Età di lettura: da 11 anni.
RECENSIONE:
Dunque, premettendo che il romanzo è scritto veramente bene e che si legge velocemente, ahimè sono rimasta un po’ delusa dal contenuto.
Personalmente non amo particolarmente i reality in TV, anche perché poi bisogna vedere quanto c’è di reality, quindi l’ambientazione non mi ha fatto impazzire.
Carina l’idea di queste generazioni perfette e buono il messaggio racchiuso nel testo riguardante la discriminazione di chi perfetto non lo è, però… la storia l’ho trovata piatta e fin troppo leggera viste le tematiche affrontate.
Gli eventi si sono susseguiti in tempi troppo brevi che, a mio avviso non permettono al lettore di andare oltre lo strato superficiale della storia. Sì, si crea una leggera affinità con i personaggi, ma proprio leggera.
Mi è capitato di leggere romanzi in cui tutto avveniva in due giorni o poco più, ma le dinamiche veniva descritte in modo tale da non risultare così… così… “pic indolor”, ecco.
Quindi, la mia impressione su questo romanzo è positiva per quanto riguarda la scrittura, ma non per il contenuto che ho trovato “poroso”. Se fosse stato riempito maggiormente sarebbe stato un buon Distopico.
Tutte le info riguardo al romanzo le trovate qui 😉
Alla prossima 😉