Bonjour Amici!
Ben tornati al tag #RispondonoILettori che abbiamo lanciato qualche settimana fa nel nostro gruppo Facebook. Vi anticipo che in questi giorni stiamo mettendo mano al sito e che presto avrete a disposizione uno strumento molto più efficace per esplorare il regno distopico che vi circonda 😉
Detto questo, passiamo a conoscere le tre domande che io, sì proprio io, ho fatto ai membri del nostro super gruppo!
- Quale aspetto del genere Distopico vi attira maggiormente?
- È la visione, il lato immaginifico che porta al concreto, perché alla fine la distopia, violenta, psicologica, ipotizzata, è sempre una lettura alternativa della nostra realtà. (Michela Monti)
- Il riscatto…la ribellione…l’oscurità….
NON è romantico…ma può esserlo…Non è per forza violento ma ti da il modo di mostrare la tua forza…. Non dimentica il lato oscuro che è in ognuno di noi, mostrandosi a volte per necessario …..senza il lato oscuro non può esserci la luce dopotutto…
È borderline
È tutto e il contrario di tutto. (Arianna De Sisto) - Le strategie di sopravvivenza messe in atto. C’è sempre da imparare qualcosa. (Romina Braggion)
- L’originalità della storia, la ribellione e il riscatto. La persona che vuole decidere del proprio destino e che lotta per questo… (Sergio Sulis)
- L’evoluzione del proprio IO che ogni personaggio si trova ad affrontare in risposta ad una diversa condizione sociale. Ti fa riflettere sulle potenzialità che ognuno di noi ha ma che non sviluppa finché non si rendono necessarie per la sopravvivenza. Poi c’è chi sceglie di sottomettersi e si adegua alla nuova condizione, chi ne sposa i principi e chi si ribella. Trovo siano interessanti tutti e tre gli aspetti. Non é più una questione di buoni e cattivi, perché in realtà non esistono in quanto ognuno ritiene di essere nel giusto. (Serena Scipioni)
- Il capire come potrebbe essere il mondo per colpa della nostra specie … la stessa specie che poi riesce ad adattarsi anche alla distruzione e la capacità di lottare per sopravvivere e risanare … il bene e il male l’uno non può esistere senza l’altro. (Michela Pintabona)
- Il fatto che qualcosa che sto vivendo ora – in misura ridotta – diventerà l’esagerazione che sosterrà la storia. (Marilena Farinella)
- Credete sia corretto considerare la Distopia come sottogenere della Fantascienza?
- Credo che la Distopia sia un genere a sé. Le trame possono risentire di influenze fantasy, oppure parlare esclusivamente del peggioramento della condizione umana (Penso a “La parabola del seminatore” di Octavia Butler che sto leggendo). Potrebbero essere forgiate nella fantascienza hard (“Stormachine” di Franci Conforti, appena terminato) Quindi proprio per questo sono convinta che la distopia abbia la dignità di aspirare a essere un genere a sé stante. (Romina Braggion)
- No, è un genere proiettato al futuro che più o meno correttamente,in passato, definivano anche fantascienza sociologica. (Laura Scarammozino)
- No. La distopia ritengo debba essere un genere separato, che può avere connotazioni fantascientifiche, fantasy, ucroniche… Ho appena terminato Everlife (ultimo capitolo della saga scritta da Gena Showalter) che é un distopico ambientato in uno scenario fantasy o la saga Rebel di Alwyn Hamilton o The Bird and The Sword di Amy Harmon o The Queen of the Tearling di Erika Johansen o La chimera di Praga di Laini Taylor… e tanti altri. Vengono classificati come fantasy ma andrebbe specificato distipico secondo me. (Serena Scipioni)
- Se si intende la distopia come una speculazione su una possibile società con degli elementi “distorti”, allora è di diritto fantascienza. la narrativa che prende un elemento di base e ne estrapola le conseguenze a breve/medio/lungo termine sulla società e gli individui _è_ fantascienza. poi ci sono tante contaminazioni e gradi intermedi, ma se si parla dalla definizione di partenza di distopia, allora lo è per forza. (Andrea Viscusi)
- Io non direi. Possono trovarsi assieme, ma non essere sottogeneri, a mio parere. (Jordan River)
Ovviamente non sono riuscita a riportare tutte le risposte, ma adesso veniamo al domandone da un milione di dollari 😛
Credete sia stato utile per lettori, autori e libri distopici, fondare un sito interamente dedicato alla Distopia?
Qui non vi riporterò ogni singolo commento, ma sappiate che più o meno dicono tutti che il nostro sito è uno strumento utile, efficace, indispensabile per gli amanti del genere e una guida per coloro che ancora non lo conoscono.
Che dire… questo ci rende davvero orgogliosi del lavoro che abbiamo fatto e che ancora faremo cercando sempre di darvi il massimo!