TRAMA:
Un vento opprimente spazza le strade di una Sardegna trasfigurata. La tv, la radio e i giornali dicono che nessuno ricorda un caldo così. Non piove da mesi, come se Dio stesse aspettando il momento giusto. Un uomo si butta da un ponte, un altro apre il suo bar, un misterioso volontario consegna volantini aggirandosi tra le case di un’intera comunità troppo distratta per comprendere quello che sta accadendo. L’unico è Zanon, che ha scoperto il male, e il male è dentro di noi, non fuori. “Mette pioggia” è un vortice avvolgente, inarrestabile, apocalittico. Gianni Tetti ritorna con il suo stile ipnotico e conturbante quanto lo scirocco che soffia incessante tra queste pagine, per raccontare l’ultima settimana che resta all’umanità.
Questo volume fa parte di una trilogia (Trilogia del Vento: I cani là fuori, Mette Pioggia, Grande nudo), in quanto i personaggi secondari collegano i tre volumi, ma la lettura può fermarsi anche ai singoli libri.
Qui la nostra recensione.
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