TRAMA:
Nella profondità del cosmo, qualcosa di estremamente pericoloso e cangiante si nasconde pronto a colpire. Nel silenzio assordante dello spazio nessuno può sentirci, ma la paura può essere letale.
Ispirato, come correttamente ammesso dai creatori, a “Alien” di Ridley Scott e anche a “La Cosa” di John Carpenter, questa mini saga di tre volumi racconta in maniera claustrofobica l’infinita lotta tra gli esseri umani e i loro mostri. Ambientato in un futuro ipertecnologico che sembra uscito dalla penna di uno scrittore degli anni sessanta ci racconta la distopia del naufragio e delle solitudine nelle vastità cosmiche.
Scandita da un ritmo a tratti pressato dall’eccesso di baloon e descrittivi, spesso dovuti all’anonimità del protagonista rinchiuso in una tuta spaziale integrale, la storia ricorda molto un videogioco in cui bisogna disperatamente sfuggire al demone che ci insegue tra le ombre. Disegnato in classico stile italiano il fumetto concentra l’attenzione sui personaggi più che sull’insieme in cui si svolgono le vicende. Realizzato con un bianco e nero netto, a tratti anche eccessivo nel suo delineare l’oscurità, rappresenta un modo unico e vagamente retrò di mostrare il terrore dell’ignoto. Le tavole sono semplici, a tratti scarne, ma riescono comunque a trasmettere le sensazioni necessarie a coinvolgere il lettore.
L’uomo ha conquistato lo spazio, ha superato i suoi limiti, forse si è autodistrutto eppure non ha perso la paura di ciò che non conosce e che non è in grado di capire.
Pensato per essere una mini serie Spazio profondo lascia molti interrogativi aperti ma fa ben sperare per i prossimi lavori di questi autori e della casa editrice che ha creduto in loro.
Un saluto a tutti gli amici di “Leggere Distopico”.
Vorrei ringraziare per questa splendida Recensione fatta su questo Fumetto.
Abbiamo messo tanta fatica e tanto impegno e speriamo davvero che il risultato sia di vostro gradimento e che vi faccia passare una gradevole serata in compagnia di una buona lettura distopica.