Buongiorno Lettori Distopici ^_^
Oggi vi presentiamo un altro bel volto femminile che calcherà il palco della prima edizione del Dystopian Day. Stiamo parlando di Michela Monti, autrice dei romanzi 83500 e M.T.V.M. (rispettivamente primo e secondo volume della stessa serie), editi da Triskell Edizioni.
Michela Monti è nata nel 1980 in provincia di Ravenna dove vive tutt’ora. Amante di ogni forma d’arte, delle risate e della pizza, scrive, legge, disegna da sempre, divora musica, cucina e mangia come una buona romagnola impara sin da piccola a fare. 83500, vincitore del festival Giallo Garda 2018, è il suo primo romanzo pubblicato con Triskell, ed M.T.V.M. è il suo seguito.
La trilogia avrà la sua chiusura entro pochi mesi con il volume intitolato “Otto”.
Ma adesso passiamo alle trame dei romanzi.
TRAMA:
ReBurning Prison, carcere di massima sicurezza, anno 2020 circa. Melice Redding è una condannata a morte, ma non ricorda il perché. La causa dell’amnesia è la separazione da sua figlia appena partorita e per questo Mel entra in stato di shock.
Grazie a Gabriel uscirà dalla catatonia e, sempre grazie a lui, avrà la possibilità di tornare indietro, prima che il crimine per cui è condannata venga commesso.
Melice viaggia nel tempo per rivivere il suo passato senza nessun ricordo dell’arresto, senza condizionamenti. Tutto procede regolarmente, fino alla notte di Halloween.
TRAMA:
Melice Redding ha capito. Dopo dieci anni trascorsi in carcere per difendere Richard Bell, ha capito che non vale la pena di morire per lui, e ha scelto di combattere.
I passi da compiere sono chiari: trovare Richard, preparare la propria difesa al meglio, e aspettare fino alla data del processo.
Il destino della detenuta sembra roseo, eppure l’attesa si rivela più complicata del previsto. Ci sono troppi spettri del passato a intralciare il riscatto di Mel, troppa rabbia da frenare e neppure un Guardiano d’Anime a proteggerla da quella follia. Perché i desideri sono più forti delle buone intenzioni, e nessuno scorpione muta la propria natura.
Adesso, prima di salutarvi, vi lascio con il prologo del primo romanzo di questa serie, non prima però di avervi detto che Michela Monti prenderà parte a uno dei panel previsti per questa giornata che si prospetta davvero molto interessante 😉
Freddo.
Quel cavolo di congegno era ghiacciato morto.
Hmm… già.
Buffo.
Ghiacciato morto.
Aggettivo fin troppo azzeccato.
E se casualmente ti fosse sfuggito il motivo per cui avevi addosso quel dispositivo, nessun problema.
Ci pensava lui a ricordartelo.
“Melice Redding, detenuta 83500, cella tre, Zona Nera.”
Sì, quelle schifose manette magnetiche, oltre che essere gelide e pesanti, parlavano anche.
Quando si dice la fortuna…
Ogni volta che la voce metallica riecheggiava nella mia piccola gabbia parlava di fine.
Della mia fine.
Il doppio zero in fondo alla matricola era la distinzione dei condannati alla pena capitale, e la Zona Nera la sala d’attesa.
Mi strinsi appena nelle spalle, sentendo i brividi correre giù, lungo la mia schiena sconfitta dalle notti in branda.
“Mel stai fingendo. Non dormi, lo so.”
Certo che lo sai.
Non mi sto impegnando davvero.
“Buongiorno Gabriel.”
“Ah… pessimo umore.”
Zitta.
“Mi chiami Gabriel solo quando sei …”
“Ti chiamo Gabriel troppo poco.” e mi voltai di scatto verso di lui, sentendolo ridere amaro.
Errore.
Restai a fissare i suoi occhi assurdi e il suo viso perfetto come un’idiota.
Dieci anni non erano bastati ad abituarmi a uno sguardo grigio cielo e rosso fuoco.
E se volete approfondire ancora di più la conoscenza della nostra Michela, allora vi suggeriamo di cliccare sui seguenti articoli 😉
Un bacio Distopico dalla Vostra
Liliana Marchesi