La notizia che vi presento oggi è successa poco prima di Natale, ho atteso a darvela perché non me la sentivo di farlo subito, ho dovuto digerirla per riuscire a scriverla ma non per questo ha perso la sua importanza.
Sabato 14 dicembre all’ospedale di Sondrio è morta una bambina di 5 mesi. Era arrivata in ospedale già in arresto cardiaco, la madre accortasi che la bimba nella culla aveva smesso di respirare l’aveva portata di corsa in ospedale ma purtroppo non è riuscita a salvarla.
Le morti in culla sono l’incubo di ogni genitore, un dramma che colpisce nel la pace del sonno e che ruba la vita agli innocenti. Ma per quanto siano terribili non è di questo che voglio parlarvi, voglio raccontarvi quello che è successo dopo, del disprezzo mostrato a una madre che aveva appena perso la sua bambina.
L’ospedale era gremito di gente. Il personale correva avanti e indietro cercando di fare tutto il possibile per la piccola e al momento della tragica consapevolezza la madre è esplosa in un pianto disperato.
Non si è preoccupata di essere in un luogo pubblico. Non le interessava nascondersi allo sguardo infastidito delle persone e nemmeno dell’essere in mezzo a un corridoio. La sua bimba era morta e lei urlava tutto il suo dolore tra le lacrime.
Comprensibile. Io da padre avrei fatto lo stesso, non esiste dolore peggiore di quello di perdere un figlio.
Se tutto è così straziante da essere capito dov’è la distopia? Vi state chiedendo qual’è la meschinità umana che vi sto raccontando?
Le persone in attesa di essere visitate hanno iniziato a lamentarsi del rumore, si sono rivolte al personale per farla smettere di fare tante scene. L’hanno derisa, l’hanno sbeffeggiata chiedendo se i suoi lamenti fossero “un rito satanico”, hanno calcato la mano dicendo non avrebbe dovuto fare tante scene “quelle come lei fanno un figlio all’anno”.
So che state scuotendo la testa pensando che sia impossibile ma vi assicuro che si tratta della verità. L’unica cosa che non vi ho detto è che la donna in questione è africana, ma è realmente importante? Le lacrime hanno un colore?
La stupidità umana è figlia di un’ignoranza senza fine, è la convinzione che sorrisi e dolore siano diversi in base al luogo in cui siamo nati. Perdere una figlia è qualcosa di terribile, una sofferenza attorno alla quale tutti dovremmo stringerci. Qualcosa che tutti possiamo comprendere tranne quella massa di IMBECILLI (e me ne prendo le responsabilità), che invece che offrire una mano a una madre disperata le hanno lanciato le loro risate di scherno.
Non posso dar libero sfogo a quello che vorrei dire a quelle persone perché ci sono dei limiti entro i quali posso usare le parolacce, ma gli auguro che qualcuno un giorno li ripaghi con la stessa moneta.
Non si ride della morte degli innocenti, non si piscia in testa agli angeli, e spero che un giorno lo capiranno tutti coloro che lo hanno fatto nel peggiore dei modi.
Delos