Non è semplice approcciare un opera come questa, l’immaginario collettivo permea le trame della storia e affonda nel malinconico affetto dei ricordi.
Ispirato all’opera Una notte sul treno della Via Lattea di Kenji Miyazawa il manga viene pubblicato per la prima volta nel 1977 e da quell’anno ha continuato a influenzare l’immaginario di milioni di lettori.
Anno 2021, nella futuristica città di Megaolopolis l’umanità ha trovato un nuovo Eden. Il clima controllato fa splendere il solo ogni giorno, la temperatura è stabilmente piacevole e gli abitanti hanno trovato il modo di superare i limiti della morte riversando le loro coscienze in corpi meccanici millenari. Ormai privi delle necessità biologiche e completamente appagati dalla vita i cittadini vivono nell’ozio e nel vizio senza curasi di ciò che avviene fuori dalle mura della città.
Col passare dei secoli l’ignavia dei meccanici si trasforma in arroganza, gli umani sono solo bestie, animali da cacciare e da esporre come trofei nelle sale di Megalopolis per sconfiggere la noia.
Per la legge della compensazione, tutto ciò che la città prendeva veniva compensato privando il resto del pianeta. Gli abitanti che non potevano permettersi un corpo meccanico vivevano nella completa povertà, spezzati dalla fame e flagellati da un clima gelido e implacabile tentavano di sopravvivere aggrappandosi al sogno di una vita migliore.
Masai (Tetsuro Hoshino)e sua madre sono poverissimi, vivono di stenti maledicendo la debolezza dei loro corpi. Una notte, ormai disperati, tentano di arrivare a Megalopolis per imbarcarsi sul Galaxy Express 999, un treno spaziale diretto su Andromeda, il pianeta dove regalano i corpi meccanici.
Le loro speranze si scontrano con la brutalità della vita. Sul loro camminano incontrano un meccanico annoiato che decide di cacciali per aggiungere un nuovo trofeo alla sua collezione. La madre di Masai si sacrifica in un ultimo gesto d’amore e consente al figlio di fuggire.
Il ragazzino non sembra avere molte speranza, se non fosse per Maisha Hikoshino non sopravviverebbe. La ragazza lo trova prima dei cacciatori e, impietosita dal sua storia, decide di aiutarlo. Lei sta andando su Andromeda e ha un biglietto in più che decide di donargli. Masai può finalmente imbarcarsi sul Galaxy Express 999, può portare avanti il sogno di sua madre e ambire a una vita migliore.
Durante il viaggio Masai scoprirà che non sempre quello che si desidera è ciò che si vuole veramente, l’immortalità non ha valore se per raggiungerla si deve rinunciare a ciò che ci rende vivi.
Chi può sapere se vivere mille anni dia veramente la felicità. Tutte le persone che ho conosciuto che non sono morte quando dovevano per via del loro corpo meccanico, sono degli infelici. Penso che la cosa migliore sia che la gente viva e muoia naturalmente.
Oltre a essere una grande avventura Galaxy Express 999 è un viaggio attraverso l’animo umano e i sentimenti che lo popolano, è un manifesto contro la distopia che cresce attraverso gli occhi di un ragazzino.
Come tutti i grandi artisti Matsumoto ha saputo integrare in un unico universo narrativo tutti i personaggi che lo hanno reso famoso, le interazioni sono molte e non ve le svelo per non rovinarvi la sorpresa.
Se volete viaggiare sul Galaxy avete tre grandi possibilità:
Leggere i 21 volumi del manga, che consiglio sempre perché è il miglior modo di immergersi nella storia con la paziente attenzione che solo la lettura sa dare.
Guardare i 113 episodi dell’anime, assaporando ogni puntata con la passione che oggi ci lega alle serie TV.
Ammirare l’OAV Galaxy Express 999 – The Movie, un lungometraggio del 1979, in cui viene condensata la storia fino a un adrenalinico finale.
Se capiterete su un pianeta dove tutti si dicono angeli, quasi sicuramente questo sarà l’inferno
Buon viaggio.
A presto
Delos