HORIZON: ZERO DAWN.

Salve amici! Potrei tediarvi e raccontarvi quanto questo gioco uscito nel 2017, e prodotto da Guerrilla Games, sia uno dei migliori mai prodotti per consolle, di quanti premi e di quante vendite ha raggiunto. Mi limiterò invece a farvi dare uno sguardo un po’ più da vicino a questo capolavoro del GDR post-apocalittico distribuito in esclusiva per PS4. Pronti? Via!

TRAMA

Questa è la storia di Aloy, giovane reietta di una tribù indigena chiamata Nora, che si fa largo con la sua curiosità e audacia in un mondo in cui i clan sono le uniche forme di civiltà esistenti. O quasi. Si perché il mondo che lei conosce affonda le sue radici su di un altro, molto antico e avanzato: il periodo dei cosiddetti “predecessori” terminato con un evento catastrofico non meglio descritto. In una delle missioni iniziali, infatti, Aloy bambina cade accidentalmente in una delle rovine dei predecessori, luogo nel quale troverà un “focus”, oggetto di straordinaria tecnologia da applicare all’orecchio, il quale le da accesso a una serie di ricordi e registrazioni che gettano le basi per la ricostruzione degli avvenimenti antecedenti la dipartita dei predecessori. Inoltre le permette di analizzare il mondo intorno a lei cogliendo cose che a occhio nudo sono impercettibili. Man mano che si procede con la main quest, Aloy comincia a farsi un nome nei vari insediamenti e incontra personaggi che, aiutandola od ostacolandola, la proiettano nel vasto open-world che il giocatore scopre essere popolato da antagonisti ben più temibili dei semplici umani: le macchine. Le macchine, ognuna con la propria funzione, robot dalle sembianze di animali anche preistorici (ad esempio la riproduzione di un T-Rex) sono il disperato tentativo dei predecessori di programmare la rinascita della terra e della sua abitabilità da parte dell’uomo. In tal senso viene creata GAIA, intelligenza artificiale in grado di coordinare l’operato delle macchine tramite delle unità subordinate ognuna con un compito specifico. Tra queste EFESTO, addetto alla creazione delle macchine, ILIZIA, addetto alla generazione degli umani e alla preservazione degli stessi nei centri culla, APOLLO, addetto alla preservazione della conoscenza e ADE, addetto all’eventuale distruzione della biosfera e delle macchine nel caso in cui GAIA non fosse stata in grado di ricrearla in modo corretto. Sono presenti altri programmi subordinati minori, è però ADE il più temibile in quanto affinché potesse resettare l’operato di GAIA, quest’ultima avrebbe dovuto cedergli il controllo totale, e quando questo accade, ADE fa in modo che tutti gli altri programmi si liberino dal vincolo di GAIA e inizino a operare per conto proprio, talvolta infettati dal virus di ADE stesso.

Il gioco straripa di missioni, le quali chiedono ad Aloy di abbattere i nemici più mostruosi e di infiltrarsi in caverne anguste e piene di pericoli meccanici in cerca di oggetti e potenziamenti in grado di rendere l’audace rossa una spietata cacciatrice di macchine. Il sistema di progressione delle abilità ad albero si sposa perfettamente con la progressione degli armamenti della protagonista che man mano che si avanza nel gioco diventano sempre più devastanti.

RECENSIONE

Questo gioco è di fatto uno di quelli che personalmente ho amato di più, sia come trama che come grafica, sia per il personaggio femminile carismatico e perfettamente riuscito. Il fatto poi di poter usare l’override per controllare le macchine e cavalcarle è oltre modo divertente, anche se il gioco permette questo tipo di abilità su sole tre macchine. In ogni caso scorrazzare per le lande sconfinate di gioco è sicuramente appagante considerando che mentre si cavalca è possibile usare le armi a distanza. L’idea di fondere la modernità utopistica come quella della super tecnologia dei predecessori con un’umanità regredita allo stato tribale, crea un connubio che sa far appassionare fin dai primi passi, poiché esplorando il mondo di gioco si possono trovare città in rovina e luoghi dei predecessori che richiamano molto il nostro presente/futuro e ci fanno ragionare su come potrebbe essere il mondo se gli umani perdessero la coscienza della loro erudizione.

Alla prossima!

Mirko Logi

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