TRAMA
Le vogliono bene come a una mamma, ma non è un loro genitore. Vivono tutti insieme, ma non sono fratelli. Emma, Norman e Ray passano giorni felici in un piccolo orfanotrofio. Ma un giorno la loro vita viene improvvisamente stravolta. Che destino li attende, ora che conoscono la verità?
RECENSIONE
Scritto da Kaiu Shirai, disegnato da Posuka Demizu e pubblicato in Italia da J-pop, The Promised Neverland è un manga di 20 tankōbon che vi consiglio vivamente di recuperare. Forte di una struttura narrativa intensa e di un’ottima caratterizzazione narrativa è sicuramente uno dei migliori shonen degli ultimi anni.
Emma, Norman e Rey sono tre ragazzini di undici anni che vivono con i loro fratelli in un orfanotrofio immerso nella natura. Unico adulto della struttura è la Mamma, si occupa dei bambini con amore e che li alleva come delle preziosissime perle. Costantemente vestiti di bianco, ben nutriti e sottoposti a continui esercizi per stimolarne le capacità, gli orfani crescono felici in attesa che qualcuno li adotti.
Tutto funziona bene, l’amore trasuda dagli occhi di ogni innocente, fino al giorno in cui Emma e Norman scoprono la verità. La piccola Conny è stata adottata, la Mamma la conduce verso il grande cancello per consegnarla a alla sua nuova famiglia, ma si dimentica il pupazzo a cui era molto affezionata. Emma e Norman se ne accorgono e nonostante sia ormai buio, decidono di riportare il peluche alla loro amica prima che parta definitivamente. Si dirigono quindi verso l’enorme fortificazione: il cancello è sollevato per cui si dirigono al suo interno, dove vedono un camion. Guardando all’interno del veicolo vedono il corpo senza vita di Conny.
Lentamente iniziano a capire perché nessuno dei loro fratelli che erano stati adottati abbia mai scritto o sia mai tornato a trovarli. Loro non sono bambini, sono bestie da fattoria, vengono allevati per essere mangiati da delle creature mostruose.
Il mondo crolla addosso ai bambini, l’unico affetto della loro vita si rivela una donna che ha deciso di mandarli al macello pur di salvarsi. Mamma, la vera antagonista della storia, è un personaggio spietato che nasconde i suoi veri intenti dietro ogni piccolo gesto di madre amorevole. Ogni azione o dialogo è calcolato e ha come unico scopo quello di controllare la sua merce. Quando scopre che i bambini vogliono fuggire inizia un profondo gioco psicologico in cui ogni sorriso è un colpo di spada per spezzarne le ambizioni di fuga.
The Promised Neverland ha una trama ben congegnata e un crescendo narrativo costante. Purtroppo la giovane età dei protagonisti non permette di scavare a fondo con alcune emozioni, la stratificazione delle linee narrative e l’ottima caratterizzazione dei personaggi riescono a compensare il limite anagrafico con continui colpi di scena.
Norman, Rey e Emma sanno crescere, cambiare e stupire in ogni pagina. Sanno seminare indizi e trappole psicologiche, ogni parola è studiata per ordire una trama che si potrà vedere solo alla fine.
Un ottimo sci-fi distopico con delle forti sfumature thriller.
Sono certo che vi piacerà.
A presto.
Delos