TRAMA
Nell’Ammasso Stellare Zero, la civiltà prospera grazie ai sorprendenti progressi raggiunti dalla ricerca scientifica. Il sistema predittivo di Bionneq è il suo più riuscito traguardo ma qualcosa sta per cambiare… un’Anomalia, un elemento che sfugge agli algoritmi predittivi e che rischia di condurre la civiltà sull’orlo dell’ennesimo e stavolta definitivo Annientamento. Questo almeno è quello che sostengono le alte cariche governative. Ma chi si cela davvero dietro l’enigmatico Edward, potente consigliere che sembra orchestrare l’intero corso degli eventi? Qual è il reale scopo della task force antiterroristica da lui istituita? Un portentoso scenario futuristico in cui il peso del passato determina il presente, costringendo tutti i personaggi coinvolti a trovare il coraggio di rompere lo specchio delle apparenze per la ricerca della verità.
RECENSIONE
Per chi non lo sapesse Multiplayer Edizioni è una realtà editoriale specializzata in narrativa videoludica. Ovvero, pubblica testi legati a universi narrativi tratti da videogames e saghe cinematografiche.
L’universo narrativo in cui è ambientato Anomalia è caratterizzato da una forte contrapposizione tra bene e male, tra bianco e nero.
Una parte degli esseri umani vive in un futuro prospero guidato da intelligenze artificiali predittive, mentre l’altra vive sotto la soglia della legalità in cerca di una libertà che nessuno vuole concedere.
Spartani del futuro si battono contro gli eterni avversari ateniesi, la storia si ripete e al contempo si evolve in una realtà temporale alternativa. Forse l’originalità dell’ambientazione di fondo non è delle migliori, ma la trama riesce comunque a coinvolgere il lettore.
Devo ammettere che la lettura è stata altalenante. Non perché sia scritto male, ha forse qualche descrittivo di troppo ma nulla di più, credo che il problema (nel mio cosa) sia stata la difficoltà di immersione nella storia. Alcuni tratti dei personaggi sono un po’ troppo stereotipati e gli eventi ogni tanto faticano a incasellarsi in maniera lineare.
Non fraintendetemi, non c’è nulla di fuori posto, è solo un’impressione che ho avuto mentre la storia si dipanava sotto i miei occhi. I dialoghi sono ben cadenzati, a tratti ironici, e le scene action sono dosate sapientemente per non appesantire troppo la lettura.
Nicola Marco Camedda ha scritto un buon testo, e lo ha anche scritto bene, ha mantenuto una narrazione leggera pur sfiorando alcuni temi sociali che avrebbero potuto farlo cadere nel baratro della pontificazione.
Ha fatto un buon lavoro, semplicemente io non sono il lettore più adatto per questa tipologia di storie. Sono troppo rude, troppo cementificato in bunker e devastazione per riuscire a farmi entusiasmare.
Consiglio questo romanzo a tutti coloro che hanno voglia di leggere una storia che li trasporti oltre la normalità, in un futuro lontano in cui eroi coraggiosi vivono senza paranoie di colpi di fulmine e le chiamate alle armi.
A presto.
Delos