Uscito nelle sale nel 2019 Freaks condivide solo il titolo con l’omonimo film cult del 1932 girato da Tod Browning. Niente circhi e fenomeni da baraccone dunque, i “diversi” qui hanno tutto un altro tipo di peculiarità. Sci-fi dalle tinte dark e introspettive, Freaks esplora la categoria del “diverso” attraverso gli occhi candidi e ingenui di una bambina che, tenuta chiusa in casa per anni dal padre paranoico, scoprirà per gradi la sua vera natura e cosa significhi essere considerati “anormali” in una società diffidente e ostile.
Trama
Chloe ha sette anni e non è una bambina come tutte le altre. Non è mai uscita di casa e il padre la educa a tavolino su come comportarsi nel misterioso mondo “di fuori” spiegandole in astratto il significato di parole come “baseball” o “mela” e allenando la sua memoria con le altre bugie da dire per nascondere la sua vera identità. La realtà che la bambina vede dalla finestra della sua cameretta però non ha niente di spaventoso o strano. Il mondo sembra esattamente quello che noi tutti conosciamo nel suo banale e ripetitivo tran-tran e non si vedono da nessuna parte i “cattivi” tanto paventati dal premuroso genitore. La voglia matta e spasmodica di mangiare un gelato porteranno Chloe a contravvenire agli ordini paterni e a uscire fuori di casa per andare al chiosco itinerante che ha sostato proprio davanti alla sua abitazione. Fin qui niente di strano, però…Cosa sono i grandi cartelloni che ammoniscono contro quelli che “sembrano come voi ma non sono come voi” mostrando l’immagine di un uomo con un rivolo di sangue che cola dal naso? Chloe dovrà cercare di capire fin a che punto le premure paterne siano legittime e quale sia l’effettiva verità sulla sua natura e sul mondo che la circonda.
Recensione
Freaks è un thriller sci-fi ben costruito e originale. Non si tratta propriamente di una distopia ma il mondo in cui è ambientato ha degli elementi che ricordano i film di genere. Ci muoviamo esattamente nella realtà che noi tutti conosciamo con l’aggiunta di alcuni fattori estranei (e non dico di più per non rischiare fastidiosi spoiler) che la rendono una dimensione opprimente e totalitaria, magari più per alcuni che per altri. Questa sensazione di estraneità è rafforzata dal fatto che il tutto si disvela a poco a poco attraverso lo sguardo di una disorientata e ignara bimba di sette anni. Per certi versi l’inizio del film, ricorda le dinamiche di 10 Cloverfield lane, sequel di Cloverfield, dove, dopo uno strano incidente d’auto, una donna si trova rinchiusa in un bunker sotterraneo insieme a un grasso pervertito che dichiara che fuori stia imperversando la fine del mondo. Anche qui Chloe, con il suo sguardo disincantato di bambina, inizia a chiedersi se le storie che il padre le racconta siano reali o solo una torbida scusa per continuare a trattenerla chiusa dentro casa. Mano a mano che la storia va avanti, invece, il film si avvicina sempre più al filone sci-fi inaugurato da Brightburn: la storia di un superman dodicenne che, in preda ai malumori adolescenziali, decide di usare i propri poteri per soddisfare vani desideri egoistici (e spesso sadici) invece di perseguire il benessere della specie umana. Nonostante la nostra giovane “freak” abbia tutt’altro carattere e vocazione rispetto all’oscuro teenager di Brightburn, anche qui i registi decidono di mettere da parte lustrini ed effetti speciali con epica lotta tra il bene e il male sullo sfondo. A emergere, invece, è il punto di vista interno della bambina protagonista, con tutta la sua profondità e complessità, in una dimensione in cui non esistono i rassicuranti ruoli di “buono” e “cattivo” ma solo punti di vista drammaticamente inconciliabili. Il risultato è vincente.
Ki Ba
Credits: Titolo originale: Freaks. Durata: 104 min. Anno: 2018. Regia: Zach Lipovsky, Adam B. Stein. Produzione: Stati Uniti d’America, Canada