TRAMA
Dopo l’impatto di un’enorme cometa di ghiaccio contro Venere, viene avviato il processo di terraformazione che porta a inviare la prime navi nel 2012 e nel 2017 all’inizio della massiccia colonizzazione del pianeta. Nel 2089 anno 72 secondo il nuovo calendario i coloni terrestri , suddivisi nelle due nazioni di Aphrodia e Ishtar, combattono una battaglia quotidiana contro un ambiente essenzialmente ostile. Ma come se ciò non bastasse – o forse proprio per questo – gli equilibri su cui si fonda la civile convivenza sul pianeta entrano in crisi, e Aphrodia e Ishtar entrano in guerra. Ishtar, che ha preso l’iniziativa militare, schiera nelle sue file enormi carri armati ultramoderni. Per fronteggiarne l’avanzata l’esercito di Aphrodia non ha altra scelta che contrapporvi ben più agili e veloci motocicli d’assalto. A pilotarli vengono chiamati anche i giocatori di rolling game – una sorta di polo motorizzato – fra cui Hiro Senō della squadra dei Killer Commandos. Nel frattempo, la giovanissima giornalista Susan Sonntag arriva dalla Terra – che sembra mantenersi neutrale rispetto al conflitto venusiano – nella speranza di fare lo scoop della sua vita. Nella seconda parte del manga la storia segue le vicende di un giovane cadetto di Ishtar, Matthew Sim Radom, e della lotta per il potere che si gioca a Gaugamela, la capitale della nazione che ha vinto la guerra.
RECENSIONE
Pubblicato per la prima volta in Giappone nel 1986, e riproposto in Italia da Magic Press nel 2009, in quattro volumi intitolati Record of the Venus Wars, Venus War è una delle tante perle sfuggite a molti lettori.
Venere è il nuovo mondo, la nuova frontiera da conquistare, e come sempre l’umanità non sembra voler imparare dalla propria storia. La guerra per il predominio dilania la superficie, a poco più di settant’anni dal primo sbarco gli esseri umani sono già pronti a uccidersi su un pianeta che è ancora per la maggior parte disabitato.
La ferocia della guerra esplode tra le pagine, gli scontri sono confusi e la gente muore schiacciata dai mezzi blindati o dilaniata dalle bombe. Non c’è bontà, non esiste onore, vince solo chi ammazza più nemici.
Immersi completamente nella brutalità della battaglia, fino al punto di volerne uscire come se il lettore fosse in prima linea assieme ai soldati, si scorgono i diamanti nascosti nella narrazione.
Venus War non è solamente un manga di guerra. Dietro al aspetto fantascientifico e brutale, emergono gli amori timidi di ragazzi che cercano di vivere nonostante l’ombra della morte. La politica tenta di piegare la voglia di indipendenza dei venusiani senza accorgersi che i giovani crescono con un senso di vuoto che li divora dall’interno. Sono figli di un mondo artificiale, senza storia e senza anima. Costretti a combattere una guerra che non capiscono, più per noia che per passione, cercano disperatamente un motivo che li faccia sentire vivi.
Grazie a un impatto visivo forte, e a un design retrò che adoro, Record of the Venus Wars è capace di stupire anche attraverso una narrazione brutale da cui non ci si può aspettare un lieto fine. La guerra è guerra, anche chi vince alla fine ha perso.
Quattro volumi che vi consiglio di recuperare. Se non riuscite a trovarli, o se non avete voglia di cercarli, potete quantomeno guardarvi l’OAV. Non ha la stessa forza immersiva del manga ma è sicuramente un ottimo rimpiazzo.
A presto
Delos