Buongiornissimo a voi distopic people!
Rieccomi a presentarvi una (bella o brutta?) recensione di un romanzo veramente incredibile. Si tratta di “Dastan- verso il mare” scritto da Laura Scaramozzino, che abbiamo avuto già il piacere di conoscere grazie a “Screaming Dora” letto e valutato dal nostro staff. Oggi vi presentiamo il suo nuovo libro, dedicato ad un pubblico giovane, ma che può essere letto a ogni età. Un romanzo unico, ambientato in un paesaggio post-bellico.
TRAMA:
A seguito di un conflitto mondiale, sulla Terra vagano ancora dei sopravvissuti, un centinaio di bambini e pochi inquietanti adulti. Dastan è un ragazzo che desidera raggiungere il mare, con l’idea di salvarsi. Assieme ai suoi compagni, fugge dai terribili seguaci dell’Alleanza, uomini che pensano di sterminare tutti i bambini. Ritengono, infatti, che ogni sofferenza sia causata proprio dall’essere umano e quindi meritevole di essere eliminato. I bambini però sono aiutati dai Custodi della Vita che si contrappongono alla folle idea di cancellare per sempre il genere umano. Riuscirà Dastan a salvarsi e finalmente dipanare un mistero che lo ossessiona fin da quando era più piccolo?
RECENSIONE:
La Terra, dopo aver subito profondi cambiamenti climatici, resta, ormai, un pianeta praticamente disabitato. Un vento dalle raffiche gelide si insinua attraverso le carcasse di vecchie automobili abbandonate. La sabbia turbina in stazioni spaziali, in cui giacciono antiche navicelle spaziali memori dei leggendari viaggi del passato. Intorno la desolazione la fa da padrona, insieme alla povertà ed il terrore per il futuro. In questa atmosfera vive il giovane Dastan insieme alla madre. Orfano di padre, che si è immolato nel corso dell’ultima grande guerra che ha coinvolto le popolazioni, cerca di sopravvivere nelle ostilità. Il territorio avvelenato dall’odio degli uomini ha poco da offrire ormai, ma la madre di Dastan non si arrende, continuando a nutrire i suoi sogni, sino a quando non viene, probabilmente uccisa dagli ultimi soldati, spietati e furtivi, che si aggirano per le città abbandonate. Da questo momento il nostro protagonista in un susseguirsi di colpi di scena, verrà a conoscenza di sconcertanti rivelazioni! Il romanzo mi è piaciuto molto, l’ ho trovata una lettura delicata e emozionante. La storia, nonostante affronti temi importanti è scorrevole e va dritta al cuore. In occasione di diversi passaggi mi sono commossa. Lo stile di Laura è fluido, preciso e attento. La scrittrice non tralascia nulla, dedicando il giusto spazio sia ai personaggi che alle ambientazioni. Le descrizioni di entrambi sono fondamentali, in quanto consentono al lettore di appassionarsi immedesimandosi completamente nelle vicende narrate. Punto di forza del romanzo, a mio avviso, non è soltanto l’originalità della storia ma anche e soprattutto il grande bagaglio emotivo che si apre nel cuore del lettore. Ho percepito tantissimo da questo libro, non solo sul piano dei sentimenti ma anche delle sensazioni quali, desolazione, paura, amore e senso di appartenenza. Molto profondo quest’ ultima tematica che poi, altro non è, che la parola chiave e ricorrente del libro, ossia, l’importanza del legame che si stabilisce tra gli individui, una forza in grado di sovrastare qualsiasi avversità, un significato molto filosofico che in quanto tale ricorda le fiabe dispensatrici di morali millenarie. Un romanzo toccante nel quale, nonostante la sua brevità, l’autrice esprime concetti dalla potenza straordinaria, facendolo con una storia innovativa e sapientemente orchestrata. Un libro destinato a un pubblico giovane, ma che secondo me è indicato a tutte le età. Brava Laura! Dimenticavo… i miei complimenti vanno anche all’illustratore, che con la sua bravura e estrema professionalità, ha reso, con i suoi designi, unico, il libro di Laura.
Valentina Meana