TRAMA
Algernon è un topo, ma non è un topo qualunque. Con un’audace operazione, uno scienziato ha triplicato il suo IQ, rendendolo forse più intelligente di alcuni esseri umani. Di certo più di Charlie Gordon che, fino all’età di trentadue anni, ha vissuto nella dolorosa consapevolezza di non essere molto… sveglio. Ma cosa succede quando quella stessa operazione viene effettuata su Charlie? Il diario di un uomo che “voleva soltanto essere come gli altri”.
RECENSIONE
Ho trovato questo romanzo in un booksharing nel bar del parco vicino a casa mia. Se devo essere onesto non ne conoscevo nemmeno l’esistenza e, come tutte le cose inaspettate, ha saputo colpirmi più di molte altre letture.
Fiori per Algernon è un fantascientifico che non ha nulla di fantascientifico, è un distopico che non racconta mondi in rovina. Lo definirei un complesso intreccio sulla socialità e sui limiti a cui dobbiamo sottostare nei rapporti con il prossimo.
Fuori si comincia a gelare, ma continuo a portare fiori sulla tomba di Algernon. Secondo la signora Mooney sono stupido a mettere fiori sulla tomba di un topo, ma io le ho detto che Algernon era un topo speciale.
Charlie è una persona affetta da un riardo cognitivo, un limite che conosce e che diventa doloroso quando riesce a superarlo. Aumentare l’intelligenza riadatta l’individuo al nuovo traguardo, i ricordi restano invariati, le debolezze emotive di una vita di ghettizzazione non mutano e la consapevolezza di sé è solo un nuovo ferro rovente che scava nel cuore ferito di un uomo.
Come mi sembrano diversi, adesso. E quanto sono stato sciocco ad aver pensato che i professori fossero giganti intellettuali. Sono esseri umani… e temono che il resto del mondo se ne accorga
Narrato esclusivamente attraverso il punto di visa di Charlie, Fiori per Algeron ha una forte capacità di immedesimazione, riesce a entrarti nella testa mentre lo leggi e a trasportarti nella vita di un ragazzo semplice, un cuore puro che soffre in un mondo che non comprende. Charlie deve assimilare in poche settimane concetti e principi che il resto delle persone imparano in anni, si sente soffocare dalla sua incapacità emozionale e mette in discussione ogni aspetto della vita. Apprende il mondo e lo giudica con un QI sopra la norma e un animo puro come quello di un fanciullo.
Charlie siamo noi davanti a quello che non capiamo, davanti a ciò che non possiamo accettare, o stesi nel letto a piangere quando sentiamo il peso del mondo schiacciarci il petto.
Non è un fantascientifico, è un romanzo psicologico che naviga tra presente e sentimenti disincantati. Una lettura che consiglio a tutti, sia a coloro che da stronzi giudicano i più deboli, sia a quelli che amano il prossimo e hanno bisogno di comprenderlo.
Si può essere intelligenti ma senza cuore non si è nessuno.
A presto.
Delos