TRAMA
“Mi chiamo Alice e trascorro buona parte del mio tempo libero a cucire costumi, costruire armature, acconciare parrucche, tutto per quelle poche e speciali giornate in cui posso trasformarmi nei personaggi dei fumetti, cartoni animati, film e videogiochi che amo. Perché? Il motivo è semplice: il cosiddetto ‘mondo reale’ mi è sempre andato stretto. Per una ragazza come Alice, che fin da bambina era considerata quella strana, che non si era mai sentita al posto giusto e che divorava di nascosto decine di romanzi e fumetti ambientati in mondi fantastici, sognando di volare via su un’astronave verso una galassia lontanissima o di ricevere una letterina per una scuola di magia e stregoneria, incontrare il mondo del cosplay è stato come rinascere. Per la prima volta ha sentito di appartenere a qualcosa di esclusivo. Qualcosa di cui parlare con orgoglio. Per la prima volta ha provato la gioia di condividere la sua passione con tante altre persone, senza essere giudicata o presa in giro. Ma un giorno, dopo una sfortunata esibizione al Romics, tutto sembra andare in pezzi: in un colpo solo Alice perde il fidanzato e vede andare in fumo la possibilità di partecipare al World Cosplay Summit in Giappone, la competizione a cui ogni cosplayer sogna di partecipare. Seguono settimane difficili che nemmeno la presenza di Diego, il suo miglior amico, riesce a risollevare. Finché una sera, durante il Lucca Comics and Games, sotto una pioggia scrosciante, si imbatte in Federica, nota a tutti come Sweet Pea, una cosplayer che fino a quel momento Alice aveva considerato con sufficienza, disprezzato perfino. E che per lei – la vita ha un grande senso dell’umorismo – da quell’istante diventerà una specie di angelo custode che, senza fare domande, senza chiedere nulla in cambio, le starà accanto e l’aiuterà a capire che forse non tutto è perduto e che le strade per realizzare i propri sogni sono molte più di quelle che aveva immaginato…
RECENSIONE
“Cosa? Delos recensisce questo testo?” immagino sia questo il vostro primo pensiero.
Come sapete sono un lettore di fumetti incallito, un appassionato frequentatore di fiere fin dai tempi in cui i essere nerd non era figo. Quando ancora non esisteva internet, quando il Giappone era lontanissimo, guardavo gli OAV su videocassette in giapponese perché non potevo aspettare che le traducessero. Ero membro del Lamù Fans Club, avevo il Gamecube in formato NTSC e compravo e scambiavo con i miei amici solo titoli non tradotti. Avete mai provato a finire Super Robot Wars in Giapponese? Avete idea di cosa significhi giocare a un manageriale di cui non capisci nemmeno un comando? Tutto questo solo per spiegarvi che non è così strano che abbia letto Cosplay girl, è strano che abbia aspettato fino ad ora per parlarvene.
Cosplay Girl è un romanzo che ha come protagonista Alice, una ragazza che tenta disperatamente di essere felice in un mondo che la mette al margine. La sua passione l’ha resa vittima dei bulli, l’ha emarginata e l’ha costretta a cercare nella fantasia un mondo migliore in cui vivere. Sfortunatamente, per quanto ci provi, Alice non vive in un manga e non può attraversare una porta magica per cambiare realtà. Deve restare tra coloro che non la capiscono, deve trovare la sua strada per essere felice.
Attraverso una narrazione diretta e molto intimista Alice trascina il lettore nel suo mondo, lo rende partecipe dei suoi pensieri e delle sue angosce. Racconta le sue giornate, i suoi sogni e la sua profonda solitudine tra la folla. Ci spiega la complessa filosofia che che c’è alla base di una passione.
Essere cosplay non è semplicemente la voglia di infilarsi un costume per assomigliare al proprio personaggio preferito, nonostante l’allegria e i colori non è una festa di carnevale riproposta tutto l’anno. I cosplayer, quelli veri, non usano nulla di preconfezionato, si costruiscono tutto in casa. Passano centinaia di ore a cucire, incollare e modellare ogni singolo dettaglio del costume. Imparano a memoria intere scene e le reinterpretano fino a calarsi nella parte del personaggio che devono portare sul palco. Davanti al pubblico ridono, scherzano e competono senza mostrare l’ansia che si portano dentro, senza raccontare delle molestie che subiscono le ragazze o la cattiveria che distrugge amicizie per inseguire il sogno di primeggiare.
Nonostante sia molto lontano dai miei gusti ho letto Cosplay Girl con piacere.
Certo, ci sono stati momenti in cui avrei preso a schiaffi Alice o Federica, o momenti di dramma personale che mi hanno un po’ fatto storcere la bocca… Lo sapete, sono ruvido e poco propenso alla procrastinazione dello scontro, mi piacciono i cattivi cattivissimi e i buoni più cattivi dei cattivi.
Lo sapete, non faccio spoiler, e con la vecchiaia non mi sto anche ammorbidendo. Non vi dirò nulla della trama, vi lascio il piacere di scoprirla da soli. Cosplay Girl è uno YA contemporaneo, sì ci sono tutte quelle cose tipo Amore, Passione, Sacrificio, Scoperta di sé stessi etc…, ma è anche un manuale per scoprire un mondo sconosciuto, un prontuario per comprendere come una passione possa trasformarsi in una ragione di vita.
Sono curioso di sapere cosa ne pensate.
A presto.
Delos