TRAMA:
Gli dei, tuuuuuuuuutti quelli mai esistiti o solo pronunciati in un’imprecazione, decidono di fare a pugni con gli esseri umani.
RECENSIONE:
“Record of Ragnarok” è l’adattamento Netflix dell’omonimo manga scritto da Takumi Fukui e Shinya Umemura e disegnato da Chika Aji.
Una mattina gli dei decidono di fare una riunione di condominio e, così, tanto per passare il tempo, votano l’estinzione della razza umana. Wow, ma che bella idea! Ci sarà da divertirsi. Gli dei, forti della loro deità e saggi oltre ogni umana comprensione, sono pronti a schiacciare il bottone rosso quando sulla soglia compare Brunilde, signora delle Valchirie. Sale la tensione, tutti la guardano e lei, con sottile abilità chiede agli dei se il loro desiderio di eliminare i mortali non sia frutto della paura.
Paura? Ah sì? E allora sfidiamoli a una gara di schiaffi, ti faremo vedere chi ha paura! E così inizia il Ragnarok.
Scusate se l’ho fatta breve ma, in quanto cultore della bontà e dell’amore universale, ho perso qualche passaggio della trama mentre mi inginocchiavo a pregare Afrodite.
In ogni caso, la battaglia ha inizio! Tredici dei contro altrettanti esseri umani, la prima squadra ad arrivare a sette vittorie decreterà il destino del mondo. Mamma che ansia, che phatos, che tet.. Ohhhh mia Afrodite che compari sempre d’improvviso!
Thor contro Lu Bu.
Zeus contro Adamo
Poseidone contro Sasaki
Ercole contro Jack lo Squartatore
Questi sono i primi quattro scontri, dodici episodi animati male e narrati peggio per dar vita alla trasposizione anime di uno dei manga più tamarri degli ultimi anni. Esatto dodici episodi per quattro scontri, durante i quali lo spettatore si erudisce apprendendo gesta e storia dei contendenti. Si stupisce delle loro abilità magiche e si inchina alla ricchezza dei dialoghi.
E poi d’improvviso riappare Afrodite!!!! Ed è subito tutto più umano, più gentile… Non c’è solo violenza, c’è anche tanto amore.
In conclusione posso dire che hanno fatto una fusion tra il Torneo Tenkaichi e Samuari Warriors, arricchendo la trama con incredibili colpi di scena e funambolici atti di protagonismo.
A presto.
Delos