TRAMA:
Una piccola insenatura nascosta, una spiaggia incontaminata in un magnifico scenario di mare e roccia. Un angolo di paradiso che promette spensieratezza ai pochi turisti che sono riusciti a raggiungerlo: due coppie con i figli, uno scrittore di fantascienza, un giovane immigrato… quattordici persone in tutto. Ma iniziano ad accadere strani fenomeni, e presto per bambini e adulti la vacanza si trasforma in un mistero, poi in una trappola dalla quale sembra impossibile fuggire.
Lo sceneggiatore francese Pierre Oscar Lévy e il disegnatore franco-svizzero Frederik Peeters hanno dato vita a un graphic novel affascinante e ipnotico, che ricorda in certi momenti L’angelo sterminatore di Luis Buñuel. Un viaggio che inizia alla luce del sole e si conclude tra inquietanti ombre notturne, trascinando il lettore in una corsa a perdifiato contro il tempo.
Un thriller psicologico dalle atmosfere perturbanti, una storia ai confini della realtà che ha conquistato M. Night Shyamalan. Dopo aver ricevuto il graphic novel in regalo dalle figlie, il noto regista di capolavori del mistero come Il sesto senso, Unbreakable e Glass ha deciso di trarne il suo nuovo, attesissimo film. Old uscirà nelle sale italiane il 21 luglio 2021, con un cast che comprende tra gli altri Gael Garcia Bernal, Vicky Krieps e Rufus Sewell.
RECENSIONE:
Ciao distopici!
Apro con una piccola parentesi: questa è la primissima volta che mi trovo a recensire una graphic novel pertanto siate clementi.
Ora passiamo alle cose importanti; Coconino Press – che ringrazio per la copia – ha portato in Italia una chicca niente male: “Castello di Sabbia“, graphic novel nata dalla collaborazione tra il regista Pierre Oscar Lévy e il cartoonist Frederik Peeters.
Una storia che spicca in particolar modo per la sua visionarietà e, secondo me, proprio quest’aspetto ha rappresentato quella scintilla in grado di accendere l’interesse del regista M. Night Shyamalan per la sua personalissima trasposizione cinematografica dal titolo “Old” e approdata nelle sale italiane il 21 luglio 2021.
La GN si apre con delle circostanze ordinarie: quattordici persone si ritrovano su un’assolata spiaggia per trascorrere in serenità le vacanze, tuttavia, questo proposito verrà presto stravolto da una serie di situazioni limite che comprometteranno le loro vite; infatti si troveranno avviluppati in una spirale di impotenza poiché le richieste d’aiuto rimarranno inascoltate, l’angoscia e le incognite sul loro futuro cresceranno a dismisura.
Un romanzo grafico di stampo fantascientifico, ma dalle suggestioni tipiche del thriller, che offre un’esplorazione a diorama toccante e magistrale su come una banale decisione possa avere ripercussioni devastanti e quali cause comporti ridefinire i confini naturali del tempo.
Le pagine di Lévy e Peeters compongono un libro a fumetti immaginifico dalle incursioni surrealiste, ma che vanno a toccare temi maggiormente impegnati come – ad esempio – una riflessione filosofica sulla vita e sullo scorrere inesorabile del tempo. Con questa lettura non cercano di impartire alcuna lezione ma solo di delineare una drammatica fatalità che si sedimenta, infatti, non c’è violenza né spargimenti di sangue, tuttavia la dimensione umana dei presenti verrà messa in risalto portandone alla luce fragilità e ombre.
“Castello di sabbia” è una tipica storia indoor, forte di un setting banale solo in apparenza poiché, nonostante ci si trovi in una spiaggia che già di suo è sinonimo di libertà, invece, proveremo un tangibile senso del perturbante che – messo in relazione al crescente sentore di claustrofobia in quello che potremmo definire un non-luogo – va a ridisegnare la dimensione spazio-temporale.
L’immediatezza data dal romanzo grafico ci presenta questo sparuto gruppo di persone sconosciute che condividerà lo stesso destino ed è stato semplice per me unirmi a questa comitiva e condividere con essa disorientamento, crisi di irrealtà, disagio.
Le tavole sono pulitissime dal tratto essenziale e i disegni rigorosamente in bianco e nero risultano accattivanti riuscendo nell’intento di trasmettere appieno le sensazioni di cui accennavo sopra.
L’intreccio si dipana in maniera repentina e infatti il volume consta di 112 pagine e, forse, dovuto al fatto di essere fin troppo abituata ai romanzi ritengo che “Castello di sabbia” sia manchevole nello sviluppo più approfondito della storia e della psicologia dei personaggi che viene appena abbozzata attraverso dei dialoghi non sempre efficaci, eppure si distinguono – oltre allo stile così teso e implacabile – due momenti in particolare: la metafora portante del castello di sabbia, che per l’appunto dà il titolo alla graphic novel, e la favola del Re e della sua paura della morte.
Sul finale posso anticiparvi che si tratta di uno di quelli amari, che lascia adito a numerose interpretazioni e domande pressanti.
Tirando le somme ne consiglio la lettura a chi come me si lascia affascinare da atmosfere sospese e quasi oniriche, ma anche a chi è alla ricerca di una storia originale da poter leggere in poco tempo.
Elisa R