La fantascienza è tentacolare e le sue speculazioni raggiungo ogni media, vecchio e nuovo. In maniera abbastanza naturale, dagli Anni ’80 ad oggi, ha conquistato anche il settore videoludico. Se pensiamo che da Space Invaders (il famoso gioco per cabinato in cui si ferma una flotta aliena) sono passati più di quarant’anni, diventa anche chiaro che gli appassionati hanno un bel da fare per tenersi aggiornati. Come se non bastasse lo tsunami di serie TV, film e romanzi, giusto? Un’ondata degna di Interstellar che può sembrare asfissiante.
C’è poi chi teme i videogiochi, il tempo che richiedono e a volte la ripetitività di interazioni che comportano. La morte di un personaggio può essere un deterrente a lanciarsi in grandi epopee spaziali, il joypad può sembrare qualcosa più adatto a chi vanta buoni riflessi. Questa guida nasce per guidarvi verso le esperienze più affascinanti e accessibili d’ambito videoludico, per farvi superare la prima barriera psicologica. È un po’ come la barriera del suono: una volta spezzata, c’è un boom e poi è tutto ad alta velocità.
Il mondo dei videogames oggi
Una cosa che spesso non si dice apertamente è che i videogiochi negli ultimi anni hanno sempre più opzioni di accessibilità. Questo significa che è possibile regolare la difficoltà e altri comandi per evitare che siano troppo complicati o stanchino la vista (dai colori per daltonici alla saturazione per chi legge già troppo). Sembra banale, ma rispetto al passato questo significa che senza dover usare espedienti segreti come trucchi e codici, alcuni giochi vi permettono di non morire mai, o molto raramente, in maniera del tutto trasparente.
Se siete oberati di impegni, un altro fattore da tenere in conto, nella maggior parte dei giochi degli ultimi anni, è che potete interrompere a piacimento la fruizione. Senza che serva trovare dei punti specifici troppo nascosti, i salvataggi automatici vi permettono di spegnere in qualsiasi momento una console o il vostro gioco su PC e ritrovarvi lì dove avete lasciato. Per fare un paragone con i libri, un tempo, nei videogiochi, si poteva interrompere all’inizio di ogni capitolo; oggi si ha come un segnalibro. Senza tener conto dei mondi permanenti, online, che oramai esistono e salvano letteralmente in ogni istante. Aggiungo che alcuni videogiochi durano indubbiamente molto, ma alcuni non superano le 8 ore: se ci pensate bene, la durata media di una serie tv Netflix.
Un ultimo fattore che potrebbe trattenervi è il prezzo dei videogiochi e la loro reperibilità. Sappiate che i videogiochi digitali hanno costi sempre più bassi e vengono scontati spesso (guardate piattaforme online come Steam e GOG). In alcuni casi vengono regalati (Epic Games). Se siete tipi da divano e console, al momento Xbox Series S (o la più costosa Series X) permettono un abbonamento mensile (Game Pass) per avere accesso a un’ampia gamma di videogiochi, inclusi molti d’ambientazione sci-fi. Un’altra console, con videogiochi indipendenti relativamente economici, è Nintendo Switch. Dovendo riassumere, però, se possedete già un PC questo resta l’opzione più economica, almeno finchè non volete stare al passo con le ultime uscite.
Ma ora la domanda più interessante: quali videogiochi potrebbero piacere a chi ama la fantascienza? Ecco alcune scelte a seconda dei vostri gusti sul genere.
Cercate la Military Sci-fi?
Termini iper-tecnici, orde di alieni che escono dalle (lo sappiamo) pareti, armamentario laser e tanto testosterone su cui ironizzare. E perché no? Mecha. Magari le storie di Heinlein e Gundam sono i fiori all’occhiello del vostro background da appassionati e vi piacerebbe un’esperienza simile. Soltanto che… temete lo scontro armato. Siete pavidi amanti del vostro divano, del camino, della tazza di caffè. Non vi credete certo in grado di viaggiare negli ambienti planetari più ostili e cambiare le sorti dell’universo.
Ecco, un gioco è fatto per essere giocato, non per non bloccarvi. Una serie molto accessibile, che potreste giocare addirittura in compagnia, è Gears of War. Presentarla non è complicato: un’orda di alieni locusta appare dal sottosuolo del pianeta Sera e dà il via a un’invasione, che i vostri e le vostre action hero dovranno sventare. Ogni capitolo espande la narrativa e non mancano mai conti alla rovescia, meccanismi gravitazionali da attivare, veicoli volanti. Insomma: ecco la vostra fantascienza d’azione tipo. Se cercate qualcosa dal world building più complesso, sicuramente avete sentito parlare di Halo.
Se cercate qualcosa di veramente tattico, invece, la saga di X-Com fa per voi. È molto complicata, ma la sconfitta è parte della filosofia di gioco: immaginate questa serie come una continua partita a scacchi, o a un gioco da tavolo. All’inizio sembrerà insormontabile, andando avanti sarà anche nei motivi della vostra sconfitta che troverete divertimento e un motivo per continuare. Insomma: per chi vuole ingegnarsi. Parliamo comunque di un titolo mainstream, di cui è facile trovare molte guide e consigli online.
Cercate la Space-Opera con elementi Fantasy?
Va bene combattere contro gli alieni, ma forse cercate un po’ di colore in più, un po’ di leggerezza e trame più articolate. Forse cercate una grande epopea, con intrallazzi amorosi e un worldbuilding minuzioso, con specie extraterrestri di ogni tipo. Sicuramente lo sapete già, troverete migliaia di giochi a tema Star Wars, di cui uno dei più recenti e particolarmente immersivi è Star Wars Jedi: Fallen Order. Altrettanto nota la saga di Mass Effect, gioco di ruolo recentemente riproposto in una compilation con tre giochi al prezzo di uno (la prima trilogia completa). Qualcosa di simile, ma non legato a nessuna trilogia, è The Outer Worlds, un omaggio alla fantascienza degli Anni ’60.
La differenza tra i giochi citati è abissale, specialmente considerando che Mass Effect e The Outer Worlds sono alla stregua di un libro interattivo e tengono in conto la vostra scelta e le vostre interpretazioni. Cosa hanno in comune? Tanto mistero, un ritmo compassato, calmo, incentrato sull’esplorazione. Ovviamente, c’è sempre l’elemento dello scontro e il tentativo di creare situazioni scientificamente credibili… Ma a prevalere sono l’incredibile e il sense of wonder. A proposito di quest’ultimo…
Cercate qualcosa di psicologico e contemplativo?
Cito qualche gioco, giusto per darvi l’idea delle possibilità del medium videoludico. Leggere significa avere a che fare con le parole, dopotutto. Vedere un film significa avere a che fare con un confine temporale ben preciso. I videogiochi sci-fi riescono invece a ricrearsi lo spazio del silenzio, della contemplazione pura, del viaggio costante per il gusto di viaggiare. Spesso si associa il videogioco ai conflitti, ma esistono esperienze pacifiche e delicate.
Outer Wilds vi lascia esplorare un intero sistema solare coinvolto da un time-loop della durata di 22 minuti. Il vostro scopo? Capire come fermarlo, reincarnandovi e visitando con la vostra astronave giganti gassosi, pianeti gemelli, comete solitarie e buchi neri.
Sable è un viaggio in un mondo post-apocalittico, desertico, a bordo di una moto elettromagnetica. No Man’s Sky è un vagabondare in un intero universo brulicante di vita. Se siete più coraggiosi, Death Stranding è un viaggio in un mondo in bilico con una dimensione di morte, un mondo in cui è necessario interfacciarsi con gli altri per sopravvivere. Salvo piccole eccezioni, non ci sono combattimenti all’ultima spada laser, o comunque lo scontro armato è ridotto all’osso.
Cercate qualcosa di più vicino all’Hard Sci-fi?
Avete due scelte. I simulativi, per lo più di navi spaziali. Non si tratta di giochi facili e spesso si basano su economie semi-reali. Forse conoscete già Eve Online, ma anche X, Elite: Dangerous e il prototipo Star Citizen fanno parte di questo set di esperienze. In genere sono giochi complessi, in cui bisogna aver pazienza e informarsi online. Sono giochi che effettivamente richiedono molto tempo e concentrazione. Vi consiglio dunque tutt’altro: qualcosa di più narrativo, di durata relativamente breve.
Observation, ambientato nel 2026, parla di una stazione orbitale rimasta senza risorse energetiche. Deliver Us the Moon è invece ambientato in una base lunare, con le problematiche del caso. Se siete rimasti delusi da Gravity come il sottoscritto, è a questi due capitoli che potete cominciare a guardare prima di esplorare ulteriormente gli hard-sci fi videoludici.
Cercate l’Horror (magari Lovecraftiano)?
Se siete appassionati di franchise specifici, sicuramente conoscete già Alien: Isolation, un horror claustrofobico che molto deve al primissimo capitolo cinematografico dell’omonima serie. Un altro horror, ma non raccomandabile a chi non è pratico di videogiochi, è Dead Space, di cui è in arrivo un remake moderno del primo capitolo. Sono giochi facilmente reperibili, specialmente su PC.
Ma qui vi ho promesso sci-fi lovecraftiano, e sono ben due titoli quelli consigliati. Il primo è Conarium, un sequel apocrifo delle Montagne della follia. Interessante, artico, ovviamente fedele al materiale originale. Transient invece è una riscrittura cyberpunk della Ricerca onirica dello sconosciuto Kadath. Viaggi affascinanti, inquietante, la cui difficoltà sta in alcuni puzzle da risolvere e non in scontri veri e propri. Se non siete puristi e vi piacciono zombie e mutazioni biologiche, Days Gone è un ottimo on the road pieno di orde di zombie, mentre Resident Evil 2 Remake è un evergreen. Siete appassionati di The Walking Dead? Non prendete un gioco a caso, provate The Walking Dead della Telltale Games, pubblicato nel 2012. Ha la stessa profondità narrativa del fumetto.
Cercate il Cyberpunk?
Se n’è sentito parlare fino allo sfinimento, ultimamente, vista l’uscita in pompa magna di Cyberpunk 2077. Ma un buon cyberpunk di media difficoltà, che permette un approccio molto libero al gioco, è Deus Ex: Human Revolution, il quale pur avendo un seguito e dei prequel può essere giocato come stand-alone. Preparatevi a dinamiche da gioco di ruolo e a tanto testo da leggere nei computer del mondo di gioco: ma forse, se siete amanti di Gibson, è proprio questa verbosità tecnica che cercate. I cyberpunk videoludici, però, tendono ad essere metanarrativi e non sempre adatti a chi magari deve ancora affrontare il primo impatto col medium videoludico.
Chiaramente, questi consigli non tengono conto della vostra personale esperienza con i videogiochi. Dopo aver scelto il vostro genere di fantascienza preferito, avrete sicuramente bisogno di capire il vostro tipo di gioco preferito: è indubbio che alcune esperienze sono più narrative, altre più ludiche. Con un po’ di prove potreste cominciare a identificare i vostri autori preferiti, che spesso in ambito videoludico corrispondono a grosse case di sviluppo.
Ricordate anche che nella maggior parte dei casi, la vostra serie preferita ha una controparte videoludica. Magari evitate Dune, che era uno strategico e adesso non è molto reperibile. Ma vi piace Stranger Things, per esempio? Oltre ai giochi di Netflix, esiste già un clone: Unusual Findings. Insomma la lista potrebbe essere lunga e con mille variabili soggettive, ma intanto spero che avete già trovato qualcosa di interessante e adatto ai vostri gusti. Quindi, buon divertimento!
Antonino Fiore