Recensione “Arcane”

“I’d like to let you in on a very important secret I learned when I was about your age, boy. You see, power, real power doesn’t come to those who were born strongest or fastest or smartest. No. It comes to those who will do anything to achieve it.”

Silco, Arcane episodio 2

Partiamo da un presupposto: io odio “League of Legends“.
Si, avete capito bene, se c’è un gioco al quale non giocherò mai più in tutta la mia via è proprio LOL.
Per i cetacei che non sanno cosa sia “League of Legends” (che da adesso chiamerò LOL, ossia la mia reazione ogni volta che vedo la sua fanbase) è un gioco molto famoso sviluppato dalla Riot games e del genere MOBA (Multiplayer Online Battle Arena, in italiano letteralmente “Arena di Battaglia Multigiocatore online” n.d.Z).
Il gameplay è molto semplice: entri in una partita, scegli il personaggio e la “lane” (ossia il sentiero) che può essere Top, Mid o Bot e il tuo scopo è quello di distruggere le torri nemiche e arrivare al Nexus, ossia il cristallo gigante che c’è nell’altra base.
Facile, no?
Ah… Ahahahahahahahahahahahahah!
AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH

Ho avuto due ragazzi che giocavano a Lol e anche un sacco di amici. Sono diventati ex alla terza partita che facevo con loro.
Così ho imparato la lezione: anche il mio attuale ragazzo lo fa, ma io non gioco mai con lui. Ecco la ricetta di una relazione a lunga durata.
“League of Legends” è anche conosciuto per avere una delle Fanbase più tossiche all’interno di internet.
E ora direte: “Ma Zanna, non dovevi parlare di Arcane? Perché ogni volta che recensisci qualcosa salti di palo in frasca e ci ficchi stralci della tua vita che non fregano a nessuno?”
Semplice mio piccolo primate dalle strette vedute: perché questo è un monito.

PRIMA REGOLA DI “ARCANE”: se ti è piaciuta la Serie Tv, non scaricare Lol.

Arcane“, perché “Mio Dio! Finalmente la Riot ha ascoltato i suoi fan e ha fatto una serie animata” era troppo lungo.
Serie tv prodotta dagli studi di Fortiche Production e Riot Games, dagli autori Christian Linke e Alex Yee, la cui trama è basata su uno dei personaggi più amati del gioco: Jinx.

Ora, detta così sembra semplice, eppure “Arcane” è l’esperimento ben riuscito di qualcosa che si cerca di fare da SEMPRE: prendere qualcosa di un videogioco, portarlo su schermo e farlo bene.

“Prince of Persia”, “Tomb Rider”, “Hitman” e si, “Resident Evil”, sto guardando anche te. SOPRATTUTTO TE!

I disegni sono mozzafiato e i colori spettacolari: Piltover e Zaun, le due città che vengono raffigurate all’interno della narrazione, trasudano l’idea di città gloriosa e tecnologicamente avanzata la prima e i bassifondi dove vengono gettati gli scarti la seconda.
I contorni sono marcati, lo stile di disegno è spigoloso e inizialmente mi ha disturbato per poi catturarmi dopo qualche minuto l’inizio del primo episodio.

La trama ruota attorno a Vi e Powder, sorelle orfane dei genitori che vengono cresciute da Vander, proprietario dell’unico locale di Zaun nonché capo dei bassifondi. Attorno a loro ruotano tanti altri personaggi e svariate storie che si concatenano in una tragica reazione a catena, come un domino di angoscia e disperazione. Perché se qualcosa può andare male, lo farà.

All’interno della serie tv vengono trattati diversi temi che, per chi è appassionato di distopico, sono molto comuni: la corruzione, la corsa al progresso e l’utopia che fa da maschera ad una società che non è assolutamente perfetta e non può esserlo.


I personaggi, sia principali che secondari, sono caratterizzati benissimo e lasciano trasparire i loro ideali attraverso le azioni che compiono. Sono umani e, di conseguenza, imperfetti. La loro crescita durante gli episodi è ben visibile e scorre piacevolmente: ogni loro decisione è giustificata dalla storia che hanno alle spalle e dal loro credo.
Anche se molte volte ci ritroveremo a dissentire della scelta di un personaggio, non potremo neppure biasimarlo perché Arcane ci ricorda perché lui o lei ha deciso di agire in quel modo.
Perfino gli antagonisti lasciano trasparire emozioni: la paura che il proprio piano possa fallire, l’affetto che provano verso un determinato personaggio.
Durante la visione capiamo il messaggio che la serie ci lancia come una freccia: non è tutto bianco e nero, ma ci sono un’infinità di colori e gli esseri umani non potranno mai essere confinati ad una categoria così limitante come buono o cattivo.


I “buoni” hanno a che fare con corruzione, burocrazia e catene imposte da un’istituzione che, sebbene promuova il progresso, a volte non è pronta per il cambiamento; i “cattivi”, invece, hanno a che fare con la disperazione e la voglia di migliorare la propria condizione dettata non da loro ma dal contesto in cui sono nati e cercano di scalare il monte di rottami di una società che li vede come criminali a prescindere.

Episodio dopo episodio empatizzeremo con almeno uno di loro, prendendolo a cuore e seguendone le vicende come morti di fame che si trovano davanti il loro piatto preferito. Vengono delineati svariati rapporti, anche tossici, fra i vari personaggi senza calcare troppo la mano o farli risultare fastidiosi ma, anzi, indispensabili per comprendere la linea di pensiero di tutti loro.


Leggo in un sacco di gruppi varie discussioni sulle romance fra personaggi: va bene solo per i fini della trama e non è giusto che un personaggio non possa innamorarsi se la trama non lo prevede, per non parlare di gente che è stanca di vedere su Netflix “roba” che promuove solamente il “politicamente corretto”.
Ebbene, miei cari, sturatevi le orecchie perché lo dirò ad alta voce: Arcane tratta anche tematiche come l’amore, in maniera graduale e delicata, senza calcare la mano.
Anzi, ci presenta due tipi di romance: quella che può essere giustificata dalla trama, e che influenza le scelte di un personaggio, e quella che accade perché anche i personaggi sono umani e la cosa avviene naturalmente.
E si, noi fan dei trailer e delle storie della Riot gioiamo e giubiliamo perché ABBIAMO LA COPPIA CANON!

Questa la capite dopo aver visto la serie


Quest’opera fonde perfettamente fanservice e trama in maniera che difficilmente vedo fare, unendo sia i giocatori di Lol che neofiti che non lo hanno mai giocato: i primi possono vedere i loro beniamini prima ancora della Landa degli Evocatori, notando come alcuni oggetti che utilizzano nel gioco sono stati creati e sbavando dietro il poro che si vede in un episodio (i poro sono bellissimi lo ammetto anche io) e il secondo gruppo verrà attirato dalla trama avvincente, le musiche accattivanti e i personaggi ben delineati.
Arcane resta fedele ai canoni di Lol, senza stravolgerne la trama o inventandosi qualcosa di sana pianta, bensì prende come pilastro ciò che è stato creato e ne approfondisce il contesto e crea i dettagli e le venature di una scultura che mozza il fiato.

Va rivisto più volte, credo avrete voglia di rivederlo più volte, per capire sfumature e messaggi nascosti dietro gli sfondi che ci vengono presentati.
“Arcane” è la conferma a qualcosa che, tutti coloro che giocano o hanno giocato a Lol e visto i vari trailer presentati per ogni personaggio, già sapevamo: la Riot sa perfettamente come creare un’opera animata che può essere un film e una serie tv.

A presto!

Code Zanna

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