Recensione : Life/Death di KP Twins

Salve gente distopica e fantascientifica! Oggi andiamo ad analizzare quest’opera dei due fratelli gemelli K. P. Twins. Un misto tra la fantascienza e il fantasy, due generi non sempre associati insieme, non in questo modo almeno. Metteteceli voi draghi parlanti e schede olografiche insieme. Andiamo quindi a recensire Life/Death.

Trama

Mikael è uno studente della TechnoMedics High School di Urania con la passione per le gare di auto supersoniche, virtuali e non… e una misteriosa voce nella testa.
I suoi genitori sono preoccupati, la voce lo fa sentire diverso da tutti gli altri, ma come un copilota invisibile, lo rende anche un asso a bordo della sua auto-razzo e nelle interrogazioni. Almeno finché il Fàrmakon, l’ultima malattia mortale rimasta sul pianeta, non allunga i tentacoli sul ragazzo per trascinarlo in uno stato in bilico tra la vita e la morte.
È così che Mikael finisce in un mondo oltre il mondo, e si ritrova di fronte un gigantesco drago piumato. Con l’aiuto di vecchi e nuovi amici, dovrà lottare per la propria anima e per la propria pelle. Ma nel viaggio a cavallo tra il mondo della vita e quello della morte, alle prese con prove, rivalità e primi amori, scoprirà che nulla è come appare.
E che anche la più grande paura può trasformarsi in un dono.

Recensione “Life/Death” di KP Twins

Ambientazione

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Come dicevo, ci troviamo in un mondo futuristico, da cui ne deriva la fantascienza dell’opera, molto più concentrata sulla medicina ultramoderna (una nota di concentrazione va anche al mondo virtuale). Si parla di cura a fotoni, di bagni nell’Ambrosia e altre cose per ora immaginarie.


Il protagonista, Mikael, come avete letto anche nell’introduzione del libro, ha una passione per le gare. Queste possono distinguersi in due categorie: quelle reali – dove macchine reali corrono su strade reali – che sono illegali; e quelle virtuali, ufficiali, alle quali gli utenti e i vari team possono partecipare creando le loro V-Car, potenziandole e modificandole come se fossero reali.


Oltre a queste due ambientazioni, reale e virtuale, se ne aggiunge un’altra: l’altro mondo o Mondo Altro, la parte più fantasy del libro, dove le leggi della fisica non sono quelle che conosciamo, dove la magia è la regola, dove lo sciamanno è lo scienziato. Qui tutta la conoscenza c’è già e gli spiriti guida che abitano questo mondo guardano il nostro, cercando di dare consigli ai propri umani. Sì, avete capito, ogni umano ha uno spirito guida.
Ovviamente la mia è una visione molto semplificata della fantasia messa su carta dai due autori. Un’idea carina, forse non originale al cento per cento, ma una bella revisione.

Personaggi

Abbiamo a che fare con degli adolescenti o poco più, studenti in ogni caso. Il protagonista ha la sua cerchia di amici che coincide con il team che gareggia sia nelle V-race che nelle gare clandestine. Team che è a conoscenza del suo segreto: la voce in testa che spesso lo aiuta nelle gare.

Essendo tutti studenti, è quasi normale imbattersi in problemi adolescenziali, soprattutto nelle fasi iniziali del libro. Il nostro protagonista è innamorato perso della chearleader di turno, che a sua volta sta con il più figo della scuola, che si rivela essere tra l’altro il bullo delle varie situazioni.

Gli autori sono riusciti a darmi qualche sorpresa in merito al carattere e al cambiamento dei personaggi nel corso della storia, ma nulla di troppo wow: restano comunque dei personaggi adolescenziali, quindi la trama ne riprende un po’ il sapore. Ma su questo ci ritorneremo.

Una bella sorpresa sono stati alcuni caratteri del Mondo Altro, ma non riesco a capire se perché questo mondo si è rivelato totalmente inaspettato o se effettivamente per merito dei personaggi che lo abitano.

Rimango dell’opinione che non ci sia nulla di troppo strutturato su questo aspetto.

Storia

La storia è lineare e priva di troppe complicazioni. Come accennato, i personaggi adolescenziali contaminano anche la trama, che somiglia sempre di più a un film disney/pixar. Mi viene in mente anche la serie televisiva Tredici, ma appunto per come sono disegnati i personaggi.

Mikael, tra le sue gare clandestine da nascondere ai genitori, le gare virtuali e le lezioni di medicina, scopre (dopo la prima parte del libro) di avere il Fàrmakon, l’unica malattia non curabile su Urania. Prima di questo, la storia si concentra appunto sui conflitti del team di Mikael con quello di Brad, il figo della scuola, che caso vuole essere anche il più ricco e che quindi si può permettere di comprare componenti costosi per la sua V-car e vincere tutte le gare virtuali. Brad è antagonista anche nel mondo reale, soprattutto perché sta con Sarah, la ragazza di cui Mikael è innamorato. Vi lascio immaginare come si svolgerà questo triangolo, e altri triangoli amorosi che non ho citato.

La parte interessante arriva appunto con la malattia. A Mikael rimangono pochi mesi di vita, quindi di colpo le gare non sono più così colme di priorità per lui. Piccolo spoiler, anche se telefonato: la voce che ha sempre sentito in testa si scopre essere il suo spirito guida, un drago che lo osserva dal Mondo Altro. In questo mondo Mikael cercherà di curare la sua anima, la vera cura per il Fàrmakon. Quindi ci saranno delle sfide che il protagonista dovrà affrontare, tra il mondo reale e il Mondo Altro.

Il mondo virtuale – in parallelo con le gare clandestine del mondo reale – va avanti grazie a Devin e Ralph, i due del team di Mikael, rispettivamente il secondo pilota e il meccanico.

Una storia per ragazzi, a mio avviso, non per questo negativa. In un contesto del genere si poteva creare sicuramente qualcosa di molto meglio. Certo, sarebbe ingiusto paragonarlo a titoli come Ma gli androidi sognano pecore elettriche, ma credo che l’ambiente avesse del potenziale che non è stato sfruttato. Questa però è una mia considerazione totalmente soggettiva, del resto si tratta pur sempre della scelta narrativa degli autori.

Stile

Stile scorrevole, lettura piacevole. Nulla di troppo complesso neanche qui, ma, ripeto, forse proprio per questo piacevole. Le pagine scorrono, nonostante spesso gli autori indirizzano il lettore verso qualcosa di scontato. La diversificazione dei piani narrativi aiuta certamente a mandare il lettore avanti, ma credo che anche i vari indizi sparsi tra le pagine possano far venire il dubbio – dubbio positivo – di dove si voglia andare a parare.

Qualche colpo di scena qua e là. Questi sono stati molto utili per spezzare le piccole monotonie che si andavano a creare nella storia.

Testo leggero, descrive le varie scene senza troppe pretese.

Messaggio

Che dire? Immaginatelo come un film di animazione e tutto sarà più bello – almeno con me ha funzionato. Ci sono tematiche sul bullismo, come avrete capito, di amicizia e dell’importanza di dare la priorità alle giuste cose. Tutto questo spalmato su tutto il romanzo, spesso senza articolare troppo.

Conclusione

Non mi è dispiaciuto, lo ammetto. Forse in alcuni punti troppo scontato, forse il disegno dei personaggi non mi ha fatto impazzire, ma è comunque una struttura fatta come si deve e la lettura è risultata piacevole. Il mio giudizio, per quel che vale, è positivo.

Un altro libro recensito che mischia il fantasy al distopico/fantascientifico è L’isola di Ortega di Claudia Perfetti, ma, anche se le tematiche sono a volte simili, è un mondo molto diverso, se non contrapposto al libro dei gemelli Twins.

Alex Coman

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