Eccomi con le impressioni sul secondo volume di questa antologia edita da Catartica Edizioni. La recensione del primo volume la trovate qui.
Vi ricordo che i racconti sono stati selezionati in seguito al Premio Letterario “Urban Jungle” il cui tema era:
“Coprifuoco” – Racconti urbani e di periferia, utopie, distopie, storie di ribellione, di indipendenza e di emancipazione.
Ecco gli undici racconti e i loro autori raccolti in questo secondo volume.
“Il coprifuoco” di Lucia Carluccio
“Questione di regole” di Maria Teresa Boghetich
Profondo Sud, anche se si intuisce solamente. Due giovani innamorati scoprono il rifugio di un pericoloso latitante loro compaesano. Il coprifuoco notturno scandisce le loro vite, l’omertà e la criminalità la condizionano pesantemente.
Periferia e giovani allo sbando si scontrano con un ricco che si può permettere di trasgredire alla regola del coprifuoco. Punirlo o no? Questo è il dilemma per la gang che gestisce lo spaccio e per Max, il bravo ragazzo che non vuole immischiarsi nei traffici illeciti ma che rispetta e si fa rispettare dagli altri.
“La prima notte” di Andrea Taffi
Il protagonista viene buttato fuori di casa dalla compagna (probabilmente per averla tradita) e si trova a cercare riparo mentre entra in vigore il coprifuoco serale. L’unica persona che gli darà una mano sarà un senzatetto e con lui passerà la “prima notte” da barbone.
“Impulso Dominante” di Pierpaolo Chia
2047: i fighters sono criminali che possono ottenere una riduzione di pena se accettano di diventare combattenti per i videogiochi dei ricchi e moderni casinò. Il racconto narra la storia di uno di questi videogiochi reali in cui le persone combattono con degli “Intrusi” e si uccidono (veramente) senza capire il senso di quello che stanno facendo.
“Gli esseri al di là del mirino” di Giuseppe Vivona
La protagonista è una rappresentante farmaceutica che cerca di vendere presidi medici e farmaci per proteggersi dagli zombie che hanno invaso la città. Il coprifuoco imposto nelle ore buie è stato disposto per proteggere i cittadini dagli zombi che in quelle ore non sono controllabili. Il Dpcm che lo prevede impone anche a tutti di sopprimere (bruciandoli o facendoli esplodere) tutti gli zombie che incontrano. Il clima di guerra però ha imbestialito anche le persone normali…
“Terra di fuoco” di Salvatore Grieco
L’epidemia e il coprifuoco hanno costretto un sacerdote a sospendere i suoi servizi assistenziali e a chiudere le porte della chiesa. Ma Don Raimondo è un prete coraggioso che si è messo contro la camorra e per salvare una persona che si sta ribellando rischierà coprifuoco e vita.
“Come gli altri” di Tommaso Sala
Il racconto è ambientato a Pillon, un pianeta ai limiti dello spazio del Protettorato. Il coprifuoco scatta di giorno e la gente si riversa fuori solo di notte quando i “Crociati Pallidi” dormono. Questi sono dei “mostri grossi come orsi e simili ai draghi” che cacciano e uccidono le persone ma riescano a localizzarle solo se avvertono le loro emozioni. Emozioni che, durante il giorno, vengono cancellate grazie a l’iniezione di un inibitore.
“Grido di libertà” di Antonio Cuomo
In una Napoli del futuro la gente è costretta chiusa e protetta da un sole malato che ti brucerebbe all’istante. Si può uscire solo di notte e rientrare al suono della sirena che annuncia l’arrivo del primo letale raggio di sole. Genny e Mary hanno deciso di levare in alto il loro grido di libertà.
“Nascosto nell’oscurità” di Leonardo Taddei
Seconda guerra mondiale, Parigi, il giorno in cui arrivano gli Alleati e la città viene liberata. Due bambini vivono l’ultimo giorno con il coprifuoco alle 20 e gli ultimi scapoli di violenza e guerra.
“Un quarto allo Standby” di Simonpietro Spina
I consumi di energia sono diventati insostenibili e in tutto il pianeta dalle 18.00 scatta il buio analogico: la distribuzione dell’energia elettrica viene interrotta ovunque. Teodora, orfana di entrambi genitori, vittime della criminalità dilagante delle prime notti di interruzione dell’energia, quando ancora non era entrato in vigore il coprifuoco, decide di uscire di notte e sfidare il buio analogico per farsi portavoce di un potente messaggio.
“(S)COPRI…FUOCO” di Antonio Sbarra
Il coprifuoco in questa storia è una necessità storica, o meglio, preistorica. Il racconto è ambientato all’epoca del passaggio tra australopiteco all’homo habilis e dà un’interpretazione originale della scoperta del fuoco.
“Quelle strane lingue giallo rosse se potessimo “dominarle” credo che abbiano la potenza sufficiente a vincere il buio della notte”.
Recensione Coprifuoco
Anche in questo volume non tutti i racconti sono di fantascienza e ognuno tratta comunque il tema del coprifuoco in modo differente e originale.
La cosa che mi ha più colpito è che solo due racconti si riferiscono chiaramente al coprifuoco che abbiamo recentemente subito a causa della pandemia e che invece ho potuto leggere di scenari fantascientifici, anche ben costruiti, ambientati in una terra duramente colpita dallo sconvolgimento climatico.
Sebbene la distopia, in questo secondo volume, sia più presente, in diversi casi ho percepito una certa difficoltà nello sviluppare le idee di base (che erano anche molto buone, eh) probabilmente dovuta anche al limite di battute imposto dal contest.
Certamente non tutti i racconti hanno incontrato la mia simpatia, ma è normale in un’antologia, no?
Tra i racconti non di genere ho apprezzato l’incursione in coprifuochi storici come in “Nascosto nell’oscurità” in una bella storia di una Parigi che sta per essere liberata dagli alleati e la vena ironica de “La prima notte” anche se ambientato in epoca Covid.
Tra quelli distopici, invece, ho amato molto “Grido di libertà” ambientato in una Napoli che non può più vivere il suo amato sole…
«Però fa ridere...» rifletté Mary «una città che non dorme, ma non fa altro che sognare.»
…E la riflessione sulla libertà di essere sé stessi per riuscire a dare un senso alla vita in “Come gli altri”.
«È così sbagliato per due esseri umani qualsiasi amarsi alla luce del giorno?»
Insomma, nonostante tutto, un bel viaggio questo con Catartica Edizioni, che spero continui a coltivare il suo scopo: gettare uno sguardo indipendente sulla società e sul mondo!
Debora Donadel