Recensione L’ultimo giorno sulla terra

Cari amici cinefili, forse aveva ragione Manuel Agnelli quando diceva che non ci libereremo mai degli anni Ottanta. Arriva dalla Francia “L’ultimo giorno sulla terra” di Romain Quirot. Avete nostalgia degli skateboard volanti di “Ritorno al Futuro” o delle tecnologie vintage della prima trilogia di “Star Wars“? Ebbene, “L’ultimo giorno sulla terra” non vi deluderà.

Preparatevi a fluttuare in aria a bordo di vecchie auto squadrate con motori all’avanguardia ma munite di ventilatori al posto dell’aria condizionata e finestrini a manovella. Una realtà – futura, passata, parallela? – in cui il vecchio e il nuovo si fondono in modo imprevisto e affascinante.

Il titolo originale, “Le dernier voyage“, ha delle risonanze con “Le dernier combat” di Luc Besson (recensito qui da Riccardo Muzi) con il quale condivide anche l’ambientazione post apocalittica e la partecipazione di Jean Reno.

TRAMA

La Terra è consumata dal surriscaldamento globale e, come se non bastasse, in rotta di collisione con un pianeta rosso comparso dal nulla anni prima. Al momento della sua apparizione il misterioso corpo celeste si è rivelato fonte inesauribile del materiale innovativo “Lumina” in grado di fornire energia quasi illimitata alla maggior parte dei congegni in uso, automobili comprese. Ma, all’apice dello sfruttamento delle sue risorse, intorno alla Luna rossa si è materializzata una barriera energetica impenetrabile e il pianeta ha modificato la propria orbita per travolgere la terra.

Ormai l’umanità aspetta la fine con rassegnazione. Solo una astronave con un singolo pilota a bordo può sperare di superare lo scudo di energia. L’astronauta Paul W.R. potrebbe salvare la Terra partendo in missione alla volta del pianeta e sganciando un bomba a distanza ravvicinata per far esplodere il corpo celeste. Ma decide di disattendere ai suoi doveri e di scappare per andare alla ricerca del luogo di una profezia da lui stesso formulata quando era bambino.

Sulla sua strada incontrerà una compagna di avventura, la teenager androgina Elma, e dovrà cercare di scappare dal fratello e dal padre (interpretato da un inaspettato Jean Reno) che vogliono a tutti costi spedirlo nello spazio. In virtù di una strana connessione che lo lega fin da bambino alla strana Luna rossa, infatti, Paul sembra l’unico in grado di salvare l’umanità….

RECENSIONE

L’ultimo giorno sulla terra” è tante cose. Un film di fantascienza post apocalittico con deserti polverosi, tanta desolazione, un’umanità crepuscolare e disperata. Ma ci sono anche elementi fantasy, super poteri, profezie, pianeti dotati di una propria volontà. Se vogliamo c’è anche un po’ di distopia ambientale con questa terra consumata, dove tutte le risorse sono esaurite a causa dell’ingordigia umana e le foreste e gli animali sono solo un ricordo che non appartiene alle nuove generazioni.

Su tutto vince l’estetica da fantascienza anni 80 che fonde in modo perfetto tecnologie futuristiche e strumenti vintage del secolo scorso. Con colori brillanti, degno di un fumetto d’altri tempi. La trama, promettente all’inizio, perde di ritmo sul finale. Peccato, ma l’evoluzione un po’ banale della narrazione non compromette il fascino retrò della pellicola.

Ki Ba

Credits: Titolo originale: Le dernier voyage. Paese di produzione: Francia. Durata: 87 minuti. Anno: 2020. Regia: Romani Quirot.

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