Recensione : Disotto di Roberto Risso

TRAMA:

Sotto la città c’è tutto un mondo con regole sue. Ma predoni senza scrupoli ora ne minacciano l’esistenza.

La crisi economica ha distrutto l’Europa e l’Italia sta pagando un prezzo più alto del dovuto. Torino è stata teatro di un esperimento che ha avuto conseguenze catastrofiche sulla popolazione. Mentre la città in superficie tenta di riprendersi, il mondo Disotto, che si snoda tra le fogne e antiche gallerie, deve difendersi dall’invasione di predoni senza scrupoli.

Quelli che un tempo erano reietti, costretti a fuggire dalla superficie, hanno fondato una colonia sotterranea eterogenea e libera dall’ingiustizia governativa. Fabio, che ha perso tutto durante l’esperimento, si troverà costretto a imparare le regole di Disotto per sopravvivere.

RECENSIONE:

Continuazione di Polvere Z, che ho già recensito qui ( se volete rispolverare la mia recensione vi lascio il link per andare a rileggerla: https://www.leggeredistopico.com/2021/06/08/recensione-del-libro-polvere-z-di-r-risso/ ) , questo nuovo racconto della collana Dystopica di Delos Digital, può ovviamente essere letto anche autonomamente e vede il protagonista Fabio, sfuggito agli orribili esperimenti in cui era stato usato come cavia, fuggire per salvarsi dall’orrore, in un mondo altro, imprevedibile e disperato: il sottosuolo di Torino.

Nelle fogne sotto le Molinette, il grande ospedale torinese, molte persone hanno cercato rifugio da una vita che di sopra è diventata ormai impossibile: squadroni della morte, scontri fra bande, scarsità di risorse, un potere opprimente e violento…
Sicuramente la parte più originale del testo è proprio la descrizione di questo nuovo mondo puzzolente delle fogne dove pian piano si è formata una vera e propria Comunità, con le sue gerarchie, e le sue regole, la sua divisione dei compiti. Per vivere si coltiva e si alleva: muschi, funghi, formiche, lumache, scarafaggi, tuberi, patate, topi, cani, gatti, maiali e vermi. Ma è ben organizzata, c’è anche una infermeria. Le decisioni si discutono, sembra esserci una forma di rude ma efficace armonia tra diversi, o meglio le diversità conflittuali sembrano ormai un retaggio del passato.


Fabio, viene invitato a restare nella Comunità per sfuggire alle ricerche della polizia che lo ha bollato ingiustamente come uxoricida e infanticida. Ma noi sappiamo dal racconto precedente che in realtà la moglie e il figlio sono morti per conseguenza di quella Polvere Z che lo Stato stesso ha messo in circolazione per contenere il problema alimentare.
Tra le varie bande che popolano dunque il sottosuolo di Torino nasce una forma di solidarietà per difendersi dalle aggressioni di predoni senza scrupoli.
Fabio, ormai entrato a far parte del gruppo, si avventura alla fine, correndo grandi rischi, per tornare sopra alla ricerca di un quaderno del figlio. L’ultimo ricordo di una vita.

Innegabilmente l’opera di Risso è piacevole e si fa leggere con grande scioltezza, Forse l’originalità più che nella trama va cercata nella capacità di costruire questo nuovo strano mondo sotterraneo, con tutta la sua compagnia di personaggi bizzarri e insoliti, con una sinfonia di odori e di immagini che rendono la ricostruzione ricca di fascino. Resta il dubbio alla fine che la narrazione sua davvero finita o che non ci aspetti un terzo atto nei prossimi mesi. Vedremo.


STEFANO ZAMPIERI


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