Future Fiction porta in Italia una grande antologia, una raccolta di quattrodici racconti che esplorano il futuro con l’occhio cinico di chi non si aspetta il meglio ma non teme nel peggio.
TRAMA:
Future Tense è un progetto che esplora come le tecnologie emergenti cambieranno il modo in cui viviamo sia nella realtà che nella finzione: un robot per la sorveglianza sanitaria la cui programmazione viene messa a dura prova; un futuro in cui tutti ricevono un reddito universale di base, anche se ancora non basta; uno sport avveniristico, dove tutti gli atleti sono stati potenziati sia chimicamente che fisicamente, e ancora un’IA aziendale capace di produrre un ponte neurale grazie al quale le persone possono condividere i propri ricordi. Piene di entusiasmo e di idee nuove, queste storie sono tanto ambiziose in termini filosofici quanto inquietanti nella loro creatività. Spaventosa e straziante, esilarante e ottimista, questa raccolta inaugura una nuova era per il nostro mondo e per il racconto breve.
RECENSIONE:
Recensire un’antologia è un compito che mi mette sempre in difficoltà. Non so mai come gestire la mescolanza, spesso altalenante, di generi e livelli qualitativi proposti.
“Future Tense” è un progetto che fa del futuro il suo fulcro centrale. Non racconta di viaggi stellari o di battaglie intergalattiche contro invasori alieni. Prende la realtà, e alcune delle paure che la compongono, e la estremizza per creare una visione del futuro a tratti inquietante.
LA MADRE DELL’INVENZIONE di Nnedi Okorafor
NON LASCIARMI di Mark Oshiro
QUANDO ROBOT E CORVO SALVARONO ST. LOUIS EST di Annalee Newitz
QUANDO ERAVAMO COLLEGATI di Deji Bryce Olokutun
VIOLENZA DOMESTICA di Madeline Ashby
SIGNOR GIOVEDÌ di Emily St. John Mandel
UNA STELLA BREVE E TIMOROSA di Carmen Maria Machado
SOPRAVVALUTATA di Mark Stasenko
ABBANDONO PROTETTO di Meg Elison
LEONI E GAZZELLE di Hannu Rajaniemi
TERRA BRUCIATA di Lee Konstantinou
IL MODELLO MIKA di Paolo Bacigalupi
LA RAGAZZA STELLA MARINA di Maureen McHugh
L’ESPERIMENTO MINNESOTA di Charlie Jane Anders
Come in tutte le antologie, ci sono racconti che mi sono piaciuti molto e altri che mi hanno convinto meno. Alcune storie hanno un vago senso di già visto, o di idea fin troppo sfruttata, mentre altre sanno trasformare qualcosa di semplice grazie a un punto di vista diverso da quello a cui siamo abituati.
La madre dell’invenzione, per esempio, è per il mio gusto personale uno dei migliori racconti dell’antologia. Così come Il modello Mika, per quanto ottimo, ricalca per l’ennesima volta un’idea ampiamente già sfruttata, ed è solo merito della bravura dell’autore se il racconto non ne esce malconcio.
“Future Tense” è una bella raccolta che può essere letta da chiunque. Sia dai nostalgici cowboy spaziali, che sono certo apprezzeranno Quando Robot e Corvo salvarono St. Louis est, sia da occhi giovani che possono apprezzare idee come quella di Terra Bruciata.
Si poteva fare di meglio? Sicuramente. C’è in giro di meglio? Forse sì, ma sono indeciso. Di sicuro Future Fiction resta fedele alla sua politica di proporre antologie di qualità.
C’è ciccia per tutti i gusti, con qualche portata di livello stellato.
A presto.
Delos