Torno a parlarvi di libri con questa recensione-commento de “La casa sul mare celeste” di TJ Klune, un testo che incaselliamo nella nostra sezione “Dietro l’angolo” essendo un fantasy. Anche se ormai è nota la mia riluttanza a etichettare i libri!
Parlare di questo libro mi dà modo di aprire una parentesi su quello che è il mondo di Booktok che i vecchietti come me guardano con un certo scetticismo. E invece…
Parentesi Booktok
La casa sul mare celeste è stato ai vertici delle classifiche di #Booktok per tantissimo tempo: un vero fenomeno tra i giovani. I miei figli (la “piccola” 17 anni, il grande 20) mi avevano messo in guardia quando avevo espresso il desiderio di leggerlo: “Mamma, non fidarti delle tik tokers!”. Ma io, all’epoca, manco avevo TikTok: avevo adocchiato il libro in un post di Oscar Vault sul vecchio e caro Facebook poco prima della sua uscita!
Poi, per curiosità, TikTok me lo sono scaricato e ho iniziato a seguire queste ragazze che hanno centomila followers e dettano legge negli acquisti di tantissimi teenager tanto che ormai moltissime librerie hanno uno scaffale dedicato ai consigli dei tik tokers.
Ho scoperto che al netto della tenerezza che mi provocano certi consigli (libri che ho letto migliaia di anni fa e che loro scoprono adesso e mi fanno sentire ancora più matusalemme, ma vabbè…) la stragrande maggioranza dei libri suggeriti sono fantasy ma anche moltissimi di fantascienza, soprattutto distopica e post apocalittica. Credo sia interessante scoprire il punto di vista di questi giovani che si approcciano alla lettura senza i preconcetti che spesso accompagnano i “vecchi” lettori come me! Attenzione: non parliamo solo di Young Adult, eh, ci sono davvero proposte molto interessanti che riguardano tutte le fasce d’età…
Del resto anche La casa sul mare celeste, pur essendo un libro di facile approccio, non credo sia definibile come YA…
La Trama di La casa sul mare celeste
Linus Baker è un assistente sociale impiegato al Dipartimento della Magia Minorile. Il compito che esegue con scrupolosa professionalità è assicurarsi che i bambini dotati di poteri magici, cresciuti in appositi istituti in modo da proteggere quelli “normali”, siano ben accuditi.
La vita di Linus è decisamente tranquilla, per non dire monotona: vive in una casetta solitaria in compagnia di una gatta schiva e dei suoi amati dischi in vinile. Tutto cambia quando, inaspettatamente, viene convocato nell’ufficio della Suprema Dirigenza. È stato scelto per un compito inconsueto e top secret: dovrà recarsi su un’isola remota, Marsyas, e stabilire se l’orfanotrofio diretto da un certo Arthur Parnassus abbia i requisiti per rimanere aperto.
Appena mette piede sull’isola, Linus si rende conto che i sei bambini ospitati nella struttura sono molto diversi da tutti quelli di cui ha dovuto occuparsi in passato. Il più enigmatico tra gli abitanti di Marsyas è però Arthur Parnassus, che dietro ai modi affabili nasconde un terribile segreto.
Recensione La casa sul mare celeste
Lo so, lo so: avete letto “Dipartimento della Magia Minorile” e vi è partito un embolo pensando ad Hogwarts e tutto il resto, che già siete allergici alla parola magia, vista la vostra propensione alle letture (fanta)scientifiche! Ma aspettate… aspettate…
Questo libro, dice la quarta di copertina, è una coccola al cuore. Non è proprio così.
Credo che questa storia sia, sì, una lettura di conforto e infatti trovi casa tra le sue righe come Linus Baker la trova su Marsyas. Ma io mi sono imbattuta anche in tanto dolore, il cuore mi si è stretto, altro che coccole, ho pianto moltissimo e mi ha lasciato un senso di struggimento inconsolabile.
E non c’entra la moda, il politically correct, qui, chi, come me, si è sentito spesso escluso, dimenticato, incapace, sbagliato anche solo per timidezza o eccesso di empatia, si ritrova per forza dentro qualcuno di questi personaggi!
“La vita gli aveva insegnato presto che, se evitava di parlare, spesso, la gente si dimenticava che fosse lì, o addirittura che esistesse”.
E come non riconoscere il bigottismo, l’intolleranza, la bramosia di potere, l’arroganza che nasconde la paura del diverso, dello sconosciuto, in tutti gli adulti che hanno isolato, maltrattato e punito questi “diversi”?
“Hanno paura di ciò che non capiscono. E la paura si trasforma in odio per ragioni che, sono sicura, sfuggono anche a loro. Visto che non capiscono i bambini ne hanno paura, e visto che ne hanno paura li odiano”.
“Certe volte i pregiudizi sporcano i nostri pensieri quando meno ce l’aspettiamo”.
Quanta realtà nella pur ridondante ricostruzione fantastica di questo mondo a colori?
“Noi siamo più delle nostre origini. E più della somma delle nostre parti”.
“Soltanto perché lei non si scontra tutti i giorni con i pregiudizi, non significa che per il resto di noi non esistano”.
Insomma, penso si sia capito: ho adorato questo libro, ho evidenziato mille e mille passaggi, e no, non lo consiglio a tutti. Lo consiglio a chi non ha paura di potersi emozionare, piangere, stupire a prescindere dall’etichetta, dal genere, da chi lo ha consigliato, pubblicato, amato.
Debora Donadel
La casa sul mare celeste – di T.J. Klune (Autore) – Benedetta Gallo (Traduttore) Mondadori – Oscar Fantastica, 2021 – 348 pagine