Recensione: Dion, serie tv Netflix

Bentrovati fantadistopici! Oggi vi parlo di una serie tv, visibile su Netflix e composta, momentaneamente, da due stagioni. Destinata ad un pubblico “giovane” si tratta di “Dion”(Raising Dion titolo originale). La serie tv è stata creata da Carol Barbee e Dennis A. Liu. Basata sull’omonimo fumetto del 2015 dello stesso Liu.

TRAMA

La serie racconta la storia di una donna di nome Nicole Warren, che alleva suo figlio Dion dopo la morte, in circostanze sconosciute, del marito Mark. I normali drammi di crescere un figlio come una madre single vengono amplificati quando Dion inizia a manifestare diversi poteri magici, simili a quelli dei supereroi. Nicole ora deve mantenere segreti i doni di suo figlio con l’aiuto del migliore amico di Mark, Pat, e proteggere Dion dagli antagonisti che vogliono sfruttare i suoi poteri, mentre scopre l’origine delle sue abilità.

RECENSIONE

Entrambe le stagioni mi sono piaciute propendendo più positivamente per la prima stagione rispetto alla seconda. Nella prima, infatti, lo spettatore conosce i personaggi, i vari intrecci e famigliarizza con le ambientazioni.

Interessante è l’aspetto scientifico della serie.

A causa di alcune radiazioni emesse dalla caduta di alcune stelle il DNA di alcuni scienziati è stato modificato, trasformandoli in super uomini e donne. Uno di questi (l’attore Michael B. Jordan noto ai più per aver interpretato il pugile Adonis Creed), trasmette le sue capacità al figlio, Dion.

Nella prima serie, quindi, lo spettatore conosce ambientazione e personaggi e assiste alla crescita di Dion soprattutto per quanto riguarda la sua presa di coscienza di possedere dei poteri dalla forza straordinaria. Si assiste, quindi, ad una vera evoluzione che risulta ancora più evidente nella seconda stagione.

Come in ogni serie sui supereroi che si rispetti, in Dion abbiamo i cattivi, rappresentati da un’entità malvagia che si vuole impossessare di tutti i poteri, uccidendo chi li possiede. In entrambe le serie è presente, nella seconda ci sarà un’evoluzione di questa entità, che risulta essere parassitaria e più forte.

Dion è, quindi, principalmente un prodotto fantascientifico destinato ad un pubblico giovane. Come dicevo prima, la prima stagione mi è piaciuta di più perché più leggera e spensierata. La seconda si ripete un po’ a tratti ed è decisamente più grottesca. La sceneggiatura è ben articolata e gli effetti speciali non mancano, senza eccedere.

Di nota l’approfondimento che i produttori hanno dato ad alcune tematiche sicuramente attuali, come il bullismo, il concetto di emarginazione e il sentirsi diversi. Toccante il rapporto tra Dion e sua madre, che forti l’uno dell’altra cercano di affrontare la vita di tutti i giorni con amore, semplicità e coraggio.

Bravissimi i piccoli e giovani attori che interpretano il loro ruolo egregiamente.

Un buon prodotto visibile da tutta la famiglia!.

A presto

Valentina Meana

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