Recensione Il sonno dei dannati di Pascal Millet

Edizioni Piuma allarga i suoi orizzonti verso una narrativa più adulta, storie young adult con una forte componente emozionale e avventurosa.

TRAMA

In un futuro prossimo, la Terra sta morendo. La società ha scelto di favorire i più ricchi a discapito dei poveri e la libera circolazione delle persone è strettamente regolamentata. Marcus, Karel ed Anna non si danno per vinti. I sogni e le ambizioni portano Marcus e Karel a essere entrambi reclutati dalla RedSun, una società che si occupa dell’insediamento umano su Marte. Ma come non ripetere gli sbagli del passato e trasformare la colonia in una nuova Terra malata? Il pianeta rosso è destinato a una primitiva lotta per la sopravvivenza della specie e alla ricostruzione di un legame al di là del tempo e dello spazio.

RECENSIONE

Futuro, forse non troppo lontano. Gli esseri umani hanno consumato la Terra come un cancro, l’hanno divorata di ogni essenza vitale, di ogni energia, trasformandola in una massa morente. Il cibo scarseggia, la povertà dilaga e il classismo ha creato un muro che divide i ricchi dal resto del mondo. Un muro con guardie armate, con sistemi di tracciamento, per tenere i morti di fame nella discarica senza diritti in cui vengono gettati.

Privati del diritto allo studio, senza cure mediche e senza cibo, i poveri devono sopravvivere come possono. Mangiano la strana farina proteica fornita dal governo, cacciano topi, lavorano la riciclo dei corpi e usano la violenza come unica forma di legge. A nessuno interessa se muoiono, se scoppia una pandemia o se si avvelenano bevendo liquami, l’importante è non disturbare la quiete del lato benestante.

In questo contesto ci viene narrata la storia di Markus, della sua amata Anna e del suo eccentrico fratello Karel. Tre ragazzi che vorrebbero solo essere felici, ma che si trovano al centro di una vicenda che va oltre la loro immaginazione. Un esperimento sociale di scala planetaria, in cui pochi eletti possono ergersi al ruolo di divinità nel nuovo Eden di Marte.

Il libro riesce a toccare con forza molte tematiche importanti. Crisi climatica, inquinamento e la mancanza di risorse alimentari sono la prossima frontiera della crisi globale, in cui un’oligarchia dittatoriale decide il destino di miliardi di persone.

Nonostante la narrazione abbia un taglio YA, che si dipana su due linee temporali, lo stile asciutto di Millet riesce a rendere perfettamente l’inquietudine dell’ambientazione. I personaggi sono un po’ stereotipati, forse ingenui, ma sono ben caratterizzati nella storia. Ognuno ha un ruolo ben definito, identificabile fin dalla sua comparsa in scena, e lo porta avanti fino alla fine come in uno spettacolo teatrale.

Un buon testo, veloce e con un’ottimo ritmo. Consigliato a chi vuole avvicinarsi alla distopia e ai lettori e lettrici meno avvezzi al genere.

A presto.

Delos

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