Recensione Nova Hellas. Fantascienza contemporanea greca

TRAMA DI NOVA HELLAS

La prima antologia di fantascienza greca mai pubblicata in Italia. Le storie di Nova Hellas ci portano in un viaggio duro e distopico. Eppure i suoi protagonisti sono resilienti, astuti e pieni di risorse; prosperano, non solo sopravvivono. In questo modo, riflettono sia la storia della Grecia stessa – sempre sopravvissuta e ricostruita, rivendicando ogni volta un domani migliore – e sia, forse in misura minore, la testardaggine della fantascienza greca, che non ha smesso di crescere neppure in circostanze avverse e contro qualunque opposizione.

RECENSIONE DI NOVE HELLAS

Amici di LDFO oggi ho in serbo per voi qualcosa di U-N-I-C-O: fantascienza contemporanea greca.

Future Fiction è una delle poche realtà editoriali che riesce a stuzzicare il mio interesse quando si tratta di racconti. Specialisti nel settore non solo nell’essere infaticabili esploratori nel ricercare opere di science fiction di un certo pregio, ma anche perché danno l’opportunità a noi lettori italiani di scoprire il modo di intendere la fantascienza oltre i confini nazionali, perché – diciamoci la verità – è solo abbastanza di recente che questo genere ha acquisito valore agli occhi del panorama letterario, conquistando il prestigio che realmente gli spetta e lasciandosi alle spalle l’etichetta di genere di serie B.

Nova Hellas – sotto la curatela di Francesca T Barbini e Francesco Verso e su traduzione di Stefano Ternavasio e Lia Tomasich – compone una rosa di undici storie autonome che ci permette di esplorare quella Nazione che è stata fucina di eroi che hanno fatto grande il contesto della mitologia e che adesso vuole valicare i miti omerici, per avventurarsi su tecnologie innovative e scenari apocalittici.
Una celebrazione profonda della Grecia, ma mai idealizzata poiché rappresenta con cognizione di causa le contraddizioni e la grandezza di un popolo tra i più rinomati al mondo.
Quelle qui contenute sono voci fulminanti e poliedriche della speculative fiction greca che ci introducono in ambientazioni e luoghi futuribili dove il confine tra verità e finzione narrativa è palpabile.

Intanto di seguito vi lascio l’indice completo mentre, giusto per stuzzicare la vostra curiosità, mi focalizzerò su due dei racconti qui contenuti.


• Introduzione di Dimitra Nikolaidou
• Algarosa di Vasso Christou
• Ingegneria sociale di Kostas Charitos
• L’uman(c)it(t)à di Atene di Ioanna Bourazopoulou
• Piazza Baghdad di Michalis Manolios
• Il problema delle api di Yannis Papadopoulos e Stamatis Stamatopoulos
• T2 di Kelly Theodorakopoulou
• Coloro che serviamo di Eugenia Triantafyllou
• Abaco di Lina Theodorou
• Un’altra vecchia malattia di Dimitra Nikolaidou
• Le prostitute androidi non piangono di Natalia Theodoridou
• Il colore che mi rappresenta di Stamatis Stamatopoulos

L’uman(c)it(t)à di Atene di Ioanna Bourazopoulou è una storia che mi ha profondamente colpita e, oggi più che mai, attuale poiché – senza fare spoiler involontari – è incentrata sul tema spinoso dei flussi migratori e del rendimento lavorativo. Forte di una prosa senza fronzoli, talvolta quasi asettica, e per questo particolarmente incisiva. Meritava qualche pagina in più, così da conferire maggior spessore ai personaggi e al contesto narrativo così peculiare e suggestivo.


Le prostitute androidi non piangono di Natalia Theodoridou, è un racconto che mi dà ulteriore conferma dell’eclettismo stilistico della autrice. Ci troviamo in un futuro imprecisato, in una città senza nome sconquassata da violenza e rappresaglie, dove il mercato del sesso si fonda su automi in madreperla ridotti alla stregua di corpi fantoccio. Anche in questo caso avrei preferito maggiore approfondimento, di elementi in gioco c’erano tanti e una prosa notevole come quella di Theodoridou rapisce il lettore, non dirò altro sul racconto ma vi garantisco che si presta a intuizioni forti e a numerose interpretazioni. [Un’altra sua opera che ho apprezzato e recensito per voi L’involo (qui il link al commento).]

Ovviamente, come per qualsiasi altra antologia, ho trovato una leggera disparità a livello qualitativo. Alcuni racconti spiccano più di altri, ma in generale risulta una selezione stimolante per intensità, per idee, per forza narrativa.

Consigliata!

Elisa R

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *