Ebbene sì, il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres a fine luglio ha affermato che il riscaldamento globale è il passato: nel 2023 è ufficialmente iniziata l’era dell’ebollizione globale.
Luglio 2023, il mese più caldo della storia
Copernicus ha confermato che la temperatura globale dell’aria superficiale per luglio 2023 è stata la più alta mai registrata per qualsiasi mese nel set di dati ERA5, a partire dal 1940. Luglio è stato di circa 1,5°C più caldo rispetto alla media 1850-1900.
E, badate ben che 1,5° era il limite da non superare stabilito dall’Accordo di Parigi!
Leggete di tutti i buoni propositi andati in fumo anche nell’ultima Conferenza delle Parti (la ventiduesima e siamo ancora al punto di partenza) sul cambiamento climatico, ne abbiamo parlato in questo articolo.
Copernicus aveva previsto il record prima della fine del mese sulla base dei dati preliminari che sono stati ampiamente confermati.
Il Copernicus Climate Change Service (C3S) è un organismo di osservazione che supporta la società fornendo informazioni autorevoli sul clima passato, presente e futuro in Europa e nel resto del mondo.
Il mese è stato di 0,72 gradi più caldo della media 1991-2020 per luglio, e di 0,33 gradi superiore al precedente mese più caldo, il luglio del 2019.
Le ondate di caldo si sono verificate dalla Spagna a ovest fino ai Balcani a est. Sono stati stabiliti molti nuovi record di temperatura locale, mentre altri record erano sul punto di essere battuti.
Una temperatura di 48°C è stata segnalata per un sito in Sardegna e 47°C è stata segnalata da un osservatorio a Palermo, in Sicilia. le temperature hanno raggiunto i 46°C in Grecia.
Non che nel resto del mondo sia andata meglio…
Il caldo elevato ha riguardato l’Africa settentrionale e centrale (Algeria e Tunisia hanno registrato temperature massime giornaliere fino a 49°C), gli Stati Uniti sud-occidentali e nel Canada settentrionale, Labrador e Terranova con record di temperature superiori a 37°C vicino al Circolo Polare Artico.
Anche in Groenlandia, l’entità stimata dello scioglimento dei ghiacci superficiali è stata, purtroppo, superata.
In Cina è stata raggiunta la temperatura più alta mai misurata, 52,2°C e il Giappone ha avuto il suo luglio più caldo superando un record di temperatura risalente al 1898.
Le temperature erano anche molto al di sopra della media in alcune parti della Siberia.
Purtroppo anche le temperature di mezzo inverno registrate in Argentina, Uruguay e sud del Brasile sono state ben al di sopra della media e gli oceani, in particolare il nord dell’Atlantico, hanno registrato temperature molto elevate.
Lo zero termico mai così in alto
Un altro dato allarmante viene dalla stazione di radiosondaggio Novara Cameri che ha registrato nella notte tra il 20 e il 21 agosto lo zero termico all’altitudine di 5.328 metri.
Cos’è lo zero termico?
Lo zero termico è l’altitudine al di sopra della quale la temperatura dell’aria rimane sempre minore di zero.
È un parametro significativo per misurare la salute di ghiacciai, vegetazione, livello della neve, cicli dell’acqua e di riflesso sugli ecosistemi vegetali, animali, e, ovviamente, umani.
Le avvisaglie c’erano già tutte tanto che il 19 agosto sulla cima della Marmolada c’erano 13,3 gradi sopra lo zero, un record in epoca recente, perlomeno nell’ultimo decennio (vi ricordate di un libro che ne ipotizzava il completo scioglimento? Sogno bianco di Gabriele Romagnoli, trovate la mia recensione proprio qui nel nostro sito).
La massima è stata registrata dalla strumentazione della piattaforma “Marmoladameteo.it”, posizionata ai 3.343 metri di Punta Penia, alle 16.50. Per un confronto, basti pensare che la massima del 3 luglio 2022, giorno del crollo di una parte del ghiacciaio, era stata di + 12,7.
E all’indomani della diffusione dei dati sull’innalzamento dello zero termico, il 22 agosto, la stazione meteorologica più alta d’Europa, la Capanna Margherita a 4.554 metri d’altitudine e gestita da Arpa Piemonte, ha misurato quasi 9 gradi alle 10 di mattina.
Quindi, non fatevi ingannare dalle perturbazioni che stanno mitigando il calore di questi ultimi due mesi.
I dati scientifici confermano le affermazioni del segretario generale delle Nazioni Unite: siamo ufficialmente entrati nell’era dell’ebollizione globale.
Debora Donadel