Recensione CICLOTOPIA – Fantascienza femminista su due ruote

Ciclotopia, edita da Future Fiction, raccoglie i migliori racconti di fantascienza della serie “Bikes in Space” a cura di Elly Blue, e aggiunge due storie inedite – scritte rispettivamente da Gu Shi (Cina) e Cheryl S. Ntumy (Ghana) – per allargare i confini degli scenari femministi che si muovono su due ruote da un capo all’altro del futuro.

RECENSIONE DI CICLOTOPIA

Ciclotopia, è un’antologia che ha come filo conduttore le ruote delle bicilette. So che sembra impossibile, eppure, con il giusto punto di vista, una semplice biciletta può essere al centro di storie molto interessanti.

Tradotta da Chiara Rizzo e Viola Volpi, con l’illustrazione di copertina di Paolo Castelluccio, la raccolta spazia da storie che fanno sorridere ad altre che richiedono quell’attimo in più per essere capite. Attraverso una visione del futuro che ha il gusto agrodolce di chi ha tentato di fare qualcosa di buono, ma non ci è riuscito, i racconti escono dalla canonizzazione fantascientifica “standard” (che poi, cos’è standard in un tipo di narrazione che può immaginare le infinite diramazioni del futuro?) e trasportano la lettura verso punti di vista non umani per riscoprirle le più umane delle emozioni.

Dodici storie, tutte molto interessanti. In una manciata di pagine si passa da una visione del futuro senza esseri umani, in cui le macchine fanno quello che hanno sempre fatto in attesa del ritorno dei loro creatori, a confronti filosofici tra cani e gatti sul senso della vita. Ci si imbatte nel degrado sanitario, nella lotta per cercare di tener vivo il futuro o in AI che sognano la libertà. Metafore narrative contro la schiavitù, contro la violenza o la sete di meccanizzare la società a discapito della natura e delle persone.

La raccolta è composta da:

Pedalare sul posto di Sarena Ulibarri (USA)

Perdita di segnale di Gretchin Lair (USA)

Lode all’umanità di Gu Shi (Cina)

Questa strada polverosa al di là delle galassie di Julia K. Patt (USA)

L’incidente di Gretchin Lair (USA)

Pieno di energia di Ayame Whitfield (USA)

Selvatica di Cheryl S. Ntumy (Ghana)

La torre di Elly Blue (USA)

Le bestie di Bataranam di Taru Luojola (Finlandia)

La viverna di Phil Cowhig (UK)

Per un po’ di fortuna di Juliet Kemp (UK)

Il nono ciclo di Gretchin Lair (USA)

Ognuno di questi racconti ha il “pedalare” come forza motrice degli eventi. Un punto di partenza comune, che sottolinea la centralità delle biciclette nel futuro. Un mezzo sostenibile, equo e che potrebbe dare una mano ad arrivare a un domani diverso da quello che sembra profilarsi all’orizzonte.

E il resto del titolo? “Fantascienza femminista su due ruote” è, dal mio punto, di vista ininfluente. Le storie sono ciò che raccontano, a prescindere dal genere, dall’orientamento sessuale, dall’etnia o dalla religione di chi le scrive o dei personaggi in scena. E queste raccontano futuri diversi, tutti interessanti e con messaggi nascosti tra le righe degni di essere letti.

Una bella antologia, forse un po’ breve.

A presto.

Delos

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