Meno dodici all’apocalisse è una piccola raccolta con, appunto, dodici racconti di Emanuele Fusco pubblicata da Diana Edizioni.
Che bella sorpresa questa antologia!
Trama
Riporto il risvolto di copertina perché mi sembra l’unico modo per riassumere tante trame diverse.
“Dodici racconti distopici che rivelano l’incombente Apocalisse morale e materiale di un mondo in bilico tra catastrofi naturali e l’abissale alienazione delle coscienze degli uomini, artefici e vittime del disfacimento in atto. La dissoluzione ecologica e l’automatizzazione della tecnica sono nemesi dell’irreversibile crisi della civilizzazione contemporanea, karma tragico di cupi scenari di decadenza che si riflettono nella mente degli individui.”
Recensione
Quello che mi ha colpito di questi racconti è la scrittura evocativa, per immagini, ma anche lo schema che li contraddistingue. Perché se è vero che gli episodi sono scollegati tra di loro con trame, ambientazioni, personaggi sempre diversi, è altresì riconoscibile la direzione di ognuno di essi: portano tutti verso la stessa tragica conclusione, l’apocalisse!
Si tratta di storie brevi, in alcuni casi di due, tre scene al massimo ma che l’autore rende con efficacia e densità.
Ho pensato di riassumere con poche parole le mie impressioni e qualche anticipazione per ogni racconto.
Love Buzz
Si parla di automazione ma in un modo molto originale, con un finale magari intuibile ma che lascia comunque un brivido.
Il pesco
L’elemento fantascientifico si nasconde fino all’ultimo in una storia di ladri e… vecchietti sorprendenti, il tutto all’ombra di un antico santuario.
L’erba del vicino
La vegetazione che, per mano (anche) del protagonista è stata rinfoltita anche nel cuore della città, riserva un’amara sorpresa, o forse no… Uno dei due racconti che mi sono piaciuti di più!
Occhi di serpente
Odio i serpenti! E solo per questo non ho molto amato questo racconto dove una bella vacanza si trasforma in un incubo apocalittico proprio grazie a questi esseri striscianti.
Primavera estate autunno inverno
Il tema è quello dell’esaurimento delle risorse e della miopia umana di fronte all’evidenza. Che probabilmente ci porterà all’estinzione…
Meno dodici all’apocalisse
Potrei riassumete con il titolo di una vecchia telenovela che però tradirebbe la mia età: “Anche i ricchi piangono”. Ops… Comunque della serie che se finisce il gas, finisce per tutti non solo per i poveri.
Una splendida giornata
All’inizio può ricordare i lock down che abbiamo da poco vissuto ma qui si tratta di qualcosa di molto più inquietante e, come al solito, la gente non capisce nulla.
Lo zelo
Niente elemento fantastico, si tratta di un noir su una relazione tossica.
L’algida estate
Un evento estremo e strani modi di sopravvivere.
Gita al lago
Allucinazioni o alieni? Si salverà la variegata compagnia di amici in campeggio al lago?
Il lavoro rende liberi
L’alienazione del lavoro. Quando il ragioniere Brio rompe di pochissimo la routine quotidiana, quando osa fantasticare un po’ più del solito, un sogno lo porterà a fare una strana e inspiegabile scoperta. L’altro mio racconto preferito.
Taj Mahal
Il dodicesimo racconto mi ha portato in marcia silenziosa fino ad una strana e imprevedibile apocalisse.
Conclusioni
Se voglio proprio trovare un difetto a questa antologia potrei dire che qualche racconto avrebbe potuto essere asciugato un po’, mi è sembrato che alcuni siano stati allungati con elementi che non erano utili alla trama (ad esempio Occhi di serpente e Gita al lago).
Ma la lettura è stata così veloce e piacevole che sono piccolezze trascurabili.
Meno dodici all’apocalisse è un libro che consiglio di cuore a tutti.
E vi lascio con una riflessione: perché i racconti, che sono stati il pilastro della letteratura autoriale nel ‘900, ora sono così bistrattati in Italia? Non potrebbero essere un modo per avvicinare più persone alla lettura vista la velocità di fruizione?
Debora Donadel
Meno dodici all’apocalisse – Racconti distopici di Emanuele Fusco, Diana Edizioni, pubblicato ad aprile 2023, 115 pagine.