Attrazioni di Alessandro Massasso edito Delos Digital nella collana Dystopica è un racconto lungo ambientato in una Milano del futuro molto particolare.
Trama
Milano è una città trasformata in un gigantesco parco divertimenti per ricchi turisti. I giovani non esistono, gli unici abitanti sono gli anziani, costretti a lavorare fino allo sfinimento per sopravvivere, impiegati in vari ruoli nelle attrazioni per i turisti.
Giovanni, il protagonista, si piega a questa dittatura lavorativa costretto dalla necessità economica sebbene il suo fisico sia molto provato e acciaccato.
La storia si concentra su uno spettacolo in cui un attore impersona Leonardo Da Vinci che spiega ed aziona una delle sue “macchine” in una Milano dotata di un sistema di navigazione alimentato dal “Mare Padano”.
Recensione Attrazioni di Alessandro Massasso
Attrazioni di Alessandro Massasso è un racconto che si legge di un fiato, uno perché molto breve, due per la meraviglia del world building immaginato dall’autore.
È senz’altro la visione di questa “Milano Park” (che in realtà è più un “Italia Park”) l’elemento più suggestivo di questa storia.
L’autore riesce a rendere con efficacia le immagini di un immenso parco divertimenti con strutture, aree verdi, piazze, laghi, fiumi, riproduzioni di monumenti etc. che sono andati a sostituire la Milano che conosciamo oggi. Non viene spiegato perché ma questo non inficia la storia.
Certo si intuisce che ci sia stato uno sconvolgimento ambientale quando si cita quel “Mare Padano” che alimenta addirittura un intero sistema di navigazione cittadino.
La “dittatura lavorativa” è raccontata dalle difficoltà del protagonista, non vi sono cenni, se non vaghi, a chi esercita il potere di questo sistema sociale. Per mio gusto avrei preferito qualche pagina in più su questo aspetto.
Il finale mi ha lasciato un po’ interdetta, non so quanto possa essere coerente con la storia e anche lì avrei voluto una soluzione più complessa, magari, ma in linea con le premesse del racconto.
Tutto sommato comunque Attrazioni è un racconto ben scritto, scorrevole, con diverse scene molto evocative che materializzano una visione futuristica di Milano davvero originale.
Questo tipo di scrittura immaginifica è quella che mi affascina, se fosse stata sorretta da un contenuto distopico con più spessore sarebbe stata perfetta.
Consigliato!
Debora Donadel