Okay Distopici doveva arrivare anche questo momento: quello in cui rivelo il mio amore spassionato e spasmodico per Jennifer L. Armentrout, una delle autrici divenute oggetto del fenomeno social negli ultimi anni. In realtà, la mia ossessione per lei risale diverso tempo fa e in particolare a quando avevo dodici anni. Da quel momento questa donna meravigliosa ha pubblicato oltre 70 libri, nel giro di una decina di anni. Sì avete capito bene, 70 libri. E non certo di 150 o 200 pagine, assolutamente no; i suoi libri ultimamente non vanno mai sotto le 500 di pagine.
L’incontro con Jennifer L. Armentrout
Ho avuto la possibilità di incontrarla online durante la presentazione del suo nuovo libro, Fall of Ruin and Wrath, uscito per Harper Collins a novembre 2023, e in quell’occasione l’Armentrout ha rivelato che il tempo di stesura di una sua nuova storia è di circa un mese e che la media delle parole battute in 30 giorni si aggira intorno alle 90.000. Se questi numeri vi hanno lasciato sbigottiti, non preoccupatevi perché io avevo letteralmente gli occhi fuori dalle orbite.
Ma non perdiamoci in chiacchiere inutili la Armie, come viene spesso soprannominata affettuosamente, è semplicemente un genio, un talento splendido, che ha saputo conquistare milioni di lettori e lettrici in tutto il mondo. Il titolo che in Italia l’ha portata a fare il salto di qualità e a spopolare veramente è quello di Sangue e cenere (From blood and ash) ma vi posso garantire che non è il suo unico capolavoro. In ogni storia, come ha detto lei stessa, mette una parte di sé. In ogni personaggio semina qualcosa della propria personalità. E questo si sente moltissimo. La sua scrittura è empatica, ironica, coinvolgente e scorrevole. Ognuno dei suoi personaggi (e ne ho letti di libri suoi, fidatevi) mi è rimasto impresso per un motivo o per un altro e in qualche modo tramite loro è come se conoscessi un po’ anche lei.
Per non parlare poi del wordbuilding delle sue storie e delle sue saghe. L’Armentrout ha scritto una moltitudine di generi diversi: urban fantasy, romance, science-fiction, fantasy mitologici, high fantasy, new adult, young adult, insomma chi più ne ha più ne metta. Ma in ognuna di queste storie c’è una cura al dettaglio che è meravigliosa, c’è un’attenzione che non sempre si trova. Ciò che personalmente mi colpisce tantissimo è la sua capacità di trarre ispirazione dal mito. Lei stessa ha detto che sin da ragazza si è appassionata del mondo classico, dei suoi eroi e dei, dei suoi mostri e delle sue creature e che, anche inconsapevolmente, quando scrive qualcosa riaffiora, qualcosa si riaffaccia alla sua mente e i suoi personaggi prendono sfumature che in realtà sanno di millenni. Da laureata in lettere classiche non posso che restare completamente affascinata da questa sua abilità, soprattutto perché ho sempre pensato che lo scopo della mitologia in fondo fosse proprio questo: raccontare, modificare e rielaborare le storie per creare sempre nuove realtà e nuove magie.
Come dicevo quindi è stato praticamente un sogno poterla incontrare anche se solo online e la cosa che mi ha colpito di più di questa intervista, oltre all’incredibile dolcezza di lei, è stata una frase, un consiglio che ha deciso di dare a tutti gli autori o aspiranti tali: write what you want to read, scrivi quello che tu vorresti leggere. Ecco, trovo che le sue parole siano più calzanti che mai. Troppo spesso ormai vedo e sento di autori che scelgono i temi delle loro opere più per l’andamento di mercato che per un reale sentimento o una sincera affezione. E purtroppo questo i lettori lo sentono, lo percepiscono ma con lei non mi è mai capitato. Ogni suo libro mi ha avviluppato tra le pagine e mi ha trasportato in un mondo lontano, dove tutto ciò che restava erano i suoi adorabili personaggi.
Con questo mio breve articolo ecco quindi un piccolo tentativo di umanizzare e rendere più completa l’immagine di un’autrice che sì, è diventata un fenomeno mondiale, ma che alle sue spalle ha in realtà una storia complessa, con anni e anni di storie bellissime che, a mio parere, valgono la pena tanto quelle che invece sono diventate virali. Quindi preparatevi perché molto presto vi farò una panoramica di tutte le opere di Jennifer L. Armentrout!
Spero di avervi mostrato un lato di questo “fenomeno” del booktok che non conoscevate.
A presto,
Martina