Recensione Hunger games: la ballata dell’usignolo e del serpente

Bentrovati amanti della distopia e della fantascienza! Oggi vi propongo le mie considerazioni su un romanzo che è da tantissimo che volevo leggere: “La ballata dell’usignolo e del serpente” di Suzanne Collins!!!.

In questo caso, ho approfittato dell’abbonamento su audible per ascoltarlo in lettura e posso dirvi che è stata una piacevole sorpresa!.

Qui sul nostro sito potete trovare già una recensione super dettagliata, scritta da Liliana Marchesi, ma siccome io mi sono approcciata a un altro formato ho deciso di lasciarvi, anche, le mie considerazioni, con la speranza di fare una cosa gradita!.

recensione hunger games

TRAMA DI HUNGER GAMES: LA BALLATA DELL’USIGNOLO E DEL SERPENTE

È la mattina della mietitura che inaugura la decima edizione degli Hunger Games. A Capitol City, il diciottenne Coriolanus Snow si sta preparando con cura: è stato chiamato a partecipare ai Giochi in qualità di mentore e sa bene che questa potrebbe essere la sua unica possibilità di accedere alla gloria. La casata degli Snow, un tempo potente, sta attraversando la sua ora più buia. Il destino del buon nome degli Snow è nelle mani di Coriolanus: l’unica, esile, opportunità di riportarlo all’antico splendore risiede nella capacità del ragazzo di essere più affascinante, più persuasivo e più astuto dei suoi avversari e di condurre così il suo tributo alla vittoria. Sulla carta, però, tutto è contro di lui: non solo gli è stato assegnato il Distretto più debole, il 12, ma in sorte gli è toccata la femmina della coppia di tributi. Le sorti dei due giovani, a questo punto, sono intrecciate in modo indissolubile. D’ora in avanti, ogni scelta di Coriolanus influenzerà inevitabilmente i possibili successi o insuccessi della ragazza. Dentro l’arena avrà luogo un duello all’ultimo sangue, ma fuori dall’arena Coriolanus inizierà a provare qualcosa per il suo tributo e sarà costretto a scegliere tra la necessità di seguire le regole e il desiderio di sopravvivere, costi quel che costi.

RECENSIONE HUNGER GAMES: LA BALLATA DELL’USIGNOLO E DEL SERPENTE

Come già detto da Liliana nella sua recensione, “Hunger games: la ballata dell’usignolo e del serpente” è un romanzo pazzesco!.

Scritto diversi anni dopo la trilogia, questo prequel è ambientato circa sessantaquattro anni prima.

Protagonista delle vicende è un giovane Coriolanus Snow, il cinico e sadico presidente che ritroviamo più anziano nei libri precedenti.

In questa storia, Coriolanus, è un giovane rampollo di una ricca famiglia di Capitol City, decaduta in seguito alla guerra con i Distretti. Orfano, il giovane Coriolanus, vive in una sfarzosa, ma ormai vecchia villa, insieme all’esuberante cugina Tigris e alla nonna.

Coriolanus è un giovane ambizioso, che, con le unghie e con i denti vuole crearsi un posto di prestigio per emergere.

Questo romanzo racconta proprio questo, insieme alla nascita degli Hunger Games, delle figure dei mentori e del costante conflitto tra Capito City ed i Distretti.

Un libro che colpisce il lettore per tanti aspetti e che mi è piaciuto moltissimo per i suoi molteplici personaggi, le ambientazioni ed i complessi intrecci.

Interessante è come la Collins punti tantissimo su Coriolanus mostrandoci pagina dopo pagina il suo cambiamento dovuto agli eventi narrati. Da giovane tenace ma insicuro a uomo privo di scrupoli. Un personaggio che ho rivalutato tantissimo. Molto interessanti anche Cyranus, la dottoressa Gaul e la splendida e conturbante Lucy Gray.

Per lei l’autrice mi ha un po’ delusa perché lascia la sua storia incompiuta. Oltre a questo un’altra nota dolente è l’epilogo che ho trovato un po’ affrettato. La prosa è un po’ lenta rispetto ai romanzi precedenti ma in questo contesto l’ho trovata adatta al tipo di narrazione.

La Collins descrive ogni cosa in modo accurato e preciso un ulteriore aspetto positivo del romanzo.

Ciò che mi ha incantata sono stati il laboratorio della professoressa Gaul, l’ Arena, Capitol City ed il Distretto 12. Molto interessante è anche la descrizione dello svolgimento dei giochi, così violenti e quasi primitivi rispetto alle edizioni più recenti.

Complessivamente un buon libro narrato dalla voce di Diego Baldoin che possiede una capacità espressiva sufficientemente adatta al tipo di narrazione.

Non mi resta che guardare il film!!!

Alla prossima

Valentina

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