Recensione Survival quest di Vasily Mahanenko

Bentrovati distopici!

Oggi vi presento le mie considerazioni su questo romanzo decisamente particolare!!!.

TRAMA E RECENSIONE DI SURVIVAL QUEST

Il romanzo Survival Quest è il primo di una serie dall’omonimo titolo, del russo Vasily Mahanenko, pubblicato in inglese nel 2015. Finalmente disponibile in lingua italiana grazie alla Zeppeling Book, marchio editoriale della meritoria Independent Legions Publishing, è stato per me un’esperienza di lettura mai fatta prima: emozionante, avvincente, un po’ spiazzante e alla fine convincente, in pieno.

Si tratta di un libro LitRPG, sigla-acronimo per Literary Role Play Game, che, se non fosse stata contestualizzata né pubblicata da un editore che stimo e ammiro, mi avrebbe tenuto lontano dal volume. L’ignoranza, preservando da nuove esperienze, non fa che danneggiare chi ne soffre. A ciò si aggiunga una certa riluttanza nei confronti dei giochi di ruolo, con l’immagine stereotipata di dadi, matite, carte e un gergo impenetrabile, da iniziati, che mi ha sempre tenuto alla larga. Di nuovo, ignoranza.
A un certo punto bisogna anche ribellarsi, in fondo, è noto, all’ignoranza c’è rimedio, no?
Eccome se c’è!

Ho comprato il kindle e mi sono immerso nella lettura con il timore di vedere cose del tipo, “se vuoi che il protagonista affronti il drago vai a pagina 34, se vuoi che baci la principessa dei mari ghiacciati vai a pagina 87.” In fondo, qualche libro-game fra la fine degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta, a Cattolica, l’avevo pure letto, e allora draghi e principesse mi piacevano, per non parlare dei mari del Nord, con o senza ghiaccio.
Ma la LitRPG non è come i libri games di allora… non servono appunti, né dadi, né carte, né tantomeno saltare pagine o tornare indietro nella lettura.
Si procede come in un qualsiasi romanzo aperto, come insegnava Eco, sì alla partecipazione attiva del lettore-interprete, ma senza la necessità, lo ripeto, di elementi di giochi di ruolo. Semplicemente, una trama già ricca e movimentata, molto ben congeniata, s’arricchisce d’indicazioni in itinere, è proprio il caso di dirlo, in cui il lettore viene informato dei punti e delle penalità del protagonista, in tempo reale, e attraverso l’immedesimazione nella narrazione in prima persona. Leggere questo romanzo diventa quindi come guardare un personaggio giocare in un videogame, interagire con altri partecipanti, fare scelte, acquisire specialità, perdere punti, ri-guadagnarli, passare di livello, entrare in nuove realtà.

L’autore immagina un mondo unificato nel futuro forse prossimo, forse un po’ meno, in cui il governo affronta in modo sistematico il sovraffollamento delle carceri con la creazione di capsule in cui i condannati debbono giocare nella realtà virtuale a seconda della condanna che hanno ricevuto. Ciò avviene al protagonista, un esperto d’informatica che per far colpo su una misteriosa ragazza si trasforma in hacker e fa un danno piuttosto grave. Per le trecento pagine del romanzo il lettore segue le (dis)avventure di questo protagonista che, fisicamente nella capsula, è catapultato nel gioco Barliona, presso una miniera dove nulla è come sembra e in cui diventa sciamano, acquisisce nuovi poteri e supera prove notevoli.



Personalmente non vedo l’ora che escano altri titoli e altre avventure di questo tipo. Il coraggio dell’editore e del curatore della collana è notevole: si tratta di una scommessa molto intelligente, un progetto portato avanti con garbo ed energia di svecchiare il panorama di lettura in Italia, panorama dove non sempre l’innovazione paga. Ora invece pare venuto un buon momento per chi abbia voglia di leggere letteratura di genere di ottimo livello, presentata e organizzata con maestria da fior di professionisti del settore.
Era ora!

Rob



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