Recensione Stupidistan

Stupidistan, di Stefano Amato, edito da Marcos y Marcos, è un romanzo distopico che gioca con l’ironia per raccontare un mondo privo di logica e di morale sociale.

Trama di Stupidistan

La stupidità dilaga in tutto i mondo, in particolare in Italia, in Sicilia, ormai tristemente nota come Stupidistan. Patty Carnemolla una dog sitter romana, una notte ci si trova catapultata con l’inganno, e si risveglia in mezzo a mucchi di spazzatura, bambini che fumano Tabacco Siciliano e adulti obesi completamente ipnotizzati da schermi e slot-machine. All’urlo di “Uniti si vince!”, gli abitanti di Stupidistan hanno abolito tutte le regole; mangiano solo carne, consumano solo bevande gassate e si spostano solo a motore. Vegetariana, mediamente alfabetizzata e non fumatrice, Patty viene internata in manicomio, dove incontra altre persone come lei che hanno rinunciato a lottare e custodiscono gelosamente gli ultimi libri rimasti sull’isola. Patty invece rifiuta di arrendersi, sa che i libri rendono invincibili, e possono darti la pazienza e il coraggio di rimediare ai disastri della stupidità.

Recensione di Stupidistan

La Sicilia è diventata l’epicentro della stupidità. Isolata dall’italia e dal mondo, è diventata in pochi anni oggetto di leggende e di derisione al punto di venir ribattezzata Stupidistan. Gli abitanti hanno deciso di abolire ogni legge e ogni forma di buonsesno per inseguire una libertà che si è trasformata nell’anarchia più selvaggia.

Nessuno va a scuola, si preoccupa dell’igene o di avere un minimo di rispetto per se stessi. I ragazzini fumano come è giusto che sia, gli uomini mangiano fino a scoppiare e le verdure servono solo per ingrassare gli animali da grigliare. L’immondizia viene gettata ovunque pensando che prima o poi qualcun altro la raccoglierà e l’inquinamento è quasi soffocante. La Sicilia è collassata sotto il peso di una libertà ingestibilie e peggiora di giorno in giorno a causa dell’abbassamento costante dell’intelligenza sociale.

Patty, una ragazza romana come tante, si trova trascinata in questo inferno di stupidità contro la sua volontà. Dog sitter, mediocre e senza grandi aspettative per il futuro, scopre di essere considerata pazza dagli abitanti dell’isola a causa della sua alfabetizzaizone e delle altre stranezze che la contreddistinguono.

“Il problema dell’umanità
è che gli stupidi sono sicuri di sé
mentre gli intelligenti sono pieni di dubbi”.
Bertrand Russell, Il trionfo della stupidità

Stefano Amato riprende e italianizza Idiocracy di Mike Judge. Trasforma l’idiozia americana in un dramma nostrano fatto di maleducaizone e malcostume. Ciò che ora infastidisce, come la musica ad alto volume, in Stupidistan diventa la norma, così come ogni cattiva abitudine diventa un routine. Tutto viene estremizzato per raccontare un mondo impoverito dalla stupidità e dall’ignoranza, un luogo che assomiglia molto all’Italia che conosciamo e che ci mostra quanto sia importante mantenere un livello culturale adeguato a non cadere nel baratro delle barbarie.

Stupidistan non propone un’idea originale e, per quanto scritto bene, non è riuscito a farmi ridere. Molte scene e scambi di battute sono state scritte per far ridere ma, gusto personale, non le ho apprezzate. Comprendo l’intento dell’autore nel cercare di ironizzare sul grottesco, così come apprezzo il suo sforzo nel tenere in piedi una storia che parla di instupidimento societario attraverso la narrazione caricaturale, ma personalmente ho trovato la lettura lontana dalle mie apsettative.

Ho realmente apprezzato la voglia di raccontare il male dell’ignoranza e il rischio che corriamo se non manteniamo attivo il cervello, se ci facciamo ipnotizzare dalle falsità degli schermi e dall’instpudipimento generale che la nostra società sta affrontando. Dalla televisione al nostro modo di comunicare, il livello medio sembra decrescere costantemente di anno in anno. E questo pericolo emerge dalle pagine di Amato assieme al suo amore per la Sicilia, ci mostra ciò che rischiamo se non ci sforziamo realmente di cambiare le cose e di essere migliori.

A presto.

Delos

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