Bentrovati amici e amiche amanti della distopia e della fantascienza!
Oggi vi presento le mie considerazioni su un classico della distopia, ovvero, “Fahrenheit 451” di Ray Bradbury. No l’ho letto ma ascoltato grazie al mio abbonamento alla piattaforma Bookbeat che ho deciso di provare, in quanto disponevo dell’utilizzo gratuito.
TRAMA DI FAHRENHEIT 451
Montag fa il pompiere in un mondo dove gli incendi, anziché essere spenti, vengono appiccati. Armati di lunghi lanciafiamme, i militi irrompono nelle case dei sovversivi che conservano libri, e li bruciano: così vuole la legge. Montag però non è felice della sua esistenza alienata, fra giganteschi schermi televisivi e slogan, con una moglie indifferente e passiva e un lavoro che svolge per pura e semplice routine. Finché un giorno, dall’incontro con una donna sconosciuta, nasce un sentimento impensabile, e per Montag, il pompiere, inizia la scoperta di un mondo diverso, un universo di luce non ancora offuscato dalle tenebre della imperante società tecnologica.
RECENSIONE DI FAHRENHEIT 451
In una realtà proiettata nel futuro il mondo non è più interessato alla divulgazione delle informazioni, la conoscenza in tutte le sue forme diventa obsoleta e considerata come fonte di dissidi, tristezza e malcontento. Le notizie e le informazioni vengono divulgate in maniera preconfezionata, il libero pensiero limitato e controllato.
“Capite ora perché i libri sono odiati e temuti? Perché rivelano i pori sulla faccia della vita. La gente comoda vuole soltanto facce di luna piena, di cera, facce senza pori, senza peli, inespressive”
I pompieri, invece, di spegnere gli incendi vengono impiegati per appiccarli e in maniera più specifica per disintegrare i libri. Di questo corpo fa parte Guy Montag, che, apparentemente ha tutto dalla vita, un lavoro, un matrimonio abbastanza soddisfacente, sino a quando non incontra la giovane Clarisse che cambia completamente la sua prospettiva di percepire la realtà che lo circonda.
“Bruciare sempre, bruciare tutto. Il fuoco splende e il fuoco pulisce”
Il romanzo mi è piaciuto abbastanza, ho trovato le tematiche trattate da Bradbury, anche se estremizzate, molto attuali. Lo stile dell’autore non è fluidissimo, infatti, credo di non aver afferrato benissimo tutti i passaggi e le vicende narrate. Ciò è dipeso tanto dal lettore dell’audiolibro, infatti, Fabrizio Rocchi da la giusta interpretazione alla storia, ma ritengo che questo romanzo non si presti tantissimo all’ascolto proprio per la sua complessità.
I personaggi mi sono piaciuti perché lo scrittore conferisce spessore a ognuno di loro nei tratti fisico-descrittivi ma soprattutto caratteriale. Questo è l’aspetto che mi ha maggiormente affascinata.
Come dicevo in precedenza, un’altra caratteristica di questo romanzo che me lo ha fatto apprezzare sono le tematiche proposte.
Bradbury, scrive questo romanzo, negli anni ’50 dando al lettore una visione del mondo e della società molto attuale. La riflessione sulla manipolazione dell’informazione e sulla minaccia di perdere la libertà di pensiero risuona con il pubblico moderno.
Un libro sempre attuale che fa riflettere il lettore ponendogli tematiche interessanti e spunti riflessivi.
Consigliato!.
Dimenticavo di parlarvi delle ambientazioni, molto ben descritte e che contribuiscono a creare la giusta atmosfera nel lettore di terrore, sospetto e ansia.
Alla prossima!!!
Valentina