Recensione L’indeterminazione del principio di Lukha B. Kremo

L’indeterminazione del principio, di Lukha B. Kremo, edito da Kipple Officina Libraria, a cui fa seguito il saggio Chthulupunk, è un romanzo di fantascienza che gioca con la percezione della relatà.

Trama

In seguito a un’aggressione, Mara cerca di ricostruire i tasselli della sua vita insieme al regista di un film di cui non conosce la trama, ma per il quale recita da protagonista.

Tra cinema e tribunale, più procede nei ricordi e più si rende conto che le scene del film descrivono la sua vita nella realtà di un mondo che non è più il suo, non distinguendo più i testimoni del processo dagli attori e dalle persone reali che ha conosciuto.

Recensione di L’indeterminazione del principio

Mara è una donna spavenata, insicura e alla costante ricerca di una tranquillità emotiva che sembra scivolarle tra le dita costantemente.

Nella sua testa il mondo funziona bene, ha conosciuto un uomo che le piace e il destino l’ha messa davanti all’opportunità di fare l’attrice. Finalmente il desitno sembra volerle regalare un po’ della felicità che le ha sottratto negli anni passati e lei non vuole farsi scappare l’occasione.

Inebirata dalla possibilità di inziare una nuova vita Mara si fa travolgere dagli eventi, senza rendersi conto di non averne il controllo. Durante le riprese del misterioso film per cui viene scritturata viene aggredita e a quel punto la sua vita inizia a vacillare.

La sua mente traballa. Quasi inconsapevolmente si trova in tribunale, a raccontare gli eventi che l’hanno vista coinvolta, e lentamente si rende conto di non riuscire a distinguere la realtà dalla finzione. Non conosce la trama del film per cui è stata scelta come attrice protagonista, confonde attori con amici e non riesce a parlare della sua vita senza confonderla con le scene che ha recitato.

La storia proposta da Lukha B. Kremo si basa sul “Principio di indeterminazione di Heisenberg”, un postulato di fisica quantistica che sostanzialmente dice è impossibile determinare contemporaneamente il valore di due fenomeni complementari, senza perturbare (modificare) il sistema in cui si trovano.

«Nell’ambito della realtà le cui condizioni sono formulate dalla teoria quantistica, le leggi naturali non conducono quindi a una completa determinazione di ciò che accade nello spazio e nel tempo; l’accadere è piuttosto rimesso al gioco del caso.»

Werner Karl Heisenberg

E se si ribalta questo principio, così come già ipotizzabile dal titolo del romanzo, si ottiene una storia che ha due fenomeni complementari (due vite) che si incorciano e che si mescolano. Non c’è alcun caso, alcuna indeterminazione, negli eventi, tutto scorre predeterminato per raccontare una storia che ha due trame e una sola mente per cercare di comprenderle.

Lukha B. Kremo è un autore tanto geniale quanto ostico nella lettura e nella comprensione delle sua storie. Sicuramente non punta a un pubblico mainstream e questo testo ne è una prova lampante in quanto, pur essendo scritto bene, non aiuta il pubblico a seguire la trama. Lo obbliga a sforzarsi per comprendere il testo, per arrivare a un risultato (il finale) che soffisfa ma che allo stesso tempo non cocede aiuti.

In calce al romanzo c’è Chthulupunk, e non illudetevi che sia un racconto inneggiante gli Antichi. A cavallo tra un saggio, uno spoloquio ubriaco e un testo socio-storico, Chthulupunk propone idee e momenti come le ondate di marea durante una tempesta. Purtroppo devo dire di non aver capito il testo e ancor meno di aver visto tra le righe qualcosa da potervi raccontare.

Nel complesso non ritengo questo prodotto adatto a tutti, lo vedo più come un oggetto da collezione per chi già conosce e apprezza Kremo.

A presto

Delos

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