Questa rubrica ha l’ambizione di ripercorrere e approfondire le meraviglie letterarie e non che la mondadoriana collana Urania ha offerto all’Italia e al suo pubblico di lettori degli ultimi settant’anni. Promotrice di uno svecchiamento e di una dinamicizzazione della cultura italiana, questa collana ha introdotto autori e opere ora considerati come classici assoluti della letteratura non solo di genere presso il pubblico del Belpaese e ha anche permesso, prima in forma larvata e coperta da pseudonimi, poi, dal 1989 con il Premio Urania, ad autori italiani, di cimentarsi con il genere e raggiungere il grande pubblico. Autrici e autori come Vallorani, Evangelisti, Altomare e tanti altri, sia che fossero già riconosciuti che esordienti, sono passati attraverso la vincita del Premio e hanno affiancato i loro nomi e le loro storie alle migliaia di narrazioni della fantascienza mondiale.
Fantascienza, Distopia ( di genere)
Non si vuole certo fornire un resoconto critico-interpretativa del progetto editoriale né seguire nei dettagli tutte le uscite, sarebbe impresa titanica peraltro già svolta da altri con successo (penso al libro di Giulia Iannuzzi e ai volumi di Luigi Cozzi, solo per citare due esempi), al contrario si vuole offrire ai lettori e agli amici di Leggere Distopico e Fantascienza Oggi una serie di spunti e di approfondimenti che la ri-lettura di diversi volumi Urania ha offerto nella speranza che la passione per la fantascienza e la distopia, unita alla lettura della storia dei generi nel nostro Paese, possa offrire nuovi spunti di riflessione, consigli per riletture e, magari, vere e proprie scoperte.
Siete pronti per un fantastico viaggio italiano e stellare?
Le Sabbie di Marte – Urania 0001.
Nell’ottobre del 1952 la Mondadori pubblicò il primo romanzo della Collana Urania, una traduzione italiana del romanzo The Sands of Mars (1951) dell’autore britannico Arthur Charles Clarke, opera d’esordio di uno dei più prolifici e noti autori di fantascienza (dalla sua penna uscì, com’è noto, il romanzo 2001 Odissea nello Spazio). La collana “I romanzi di Urania” si sarebbe alternata alla pubblicazione di una rivista, Urania, che proponeva al pubblico italiano racconti e rubriche di fantascienza (per la maggior parte traduzioni e rifacimenti dei contenuti di riviste angloamericane, particolarmente la Galaxy Science Fiction 1950-1980).
L’alternanza però non durò a lungo, in quanto della rivista uscirono solo quattordici numeri, quindi la collana di romanzi assunse il titolo Urania ed è tutt’oggi la collana più longeva e prestigiosa di fantascienza in Italia, autentica fucina di talenti e mare magnum per il lettore di lingua italiana.
LE SABBIE DI MARTE
Il primo volume de I romanzi di Urania, del dieci ottobre 1952, intitolato Le sabbie di Marte, prezzo 150 Lire, conteneva l’eponimo romanzo di Arthur C. Clarke tradotto in Italiano da Maria Gallone, la prima puntata di un altro romanzo di fantascienza (a base di viaggi nel tempo) Oltre l’invisibile di Clifford D. Simak e, sotto la voce Varietà, un approfondimento dal titolo Le vergini del sistema solare, brevissimo trattato divulgativo sulle comete.
RECENSIONE
Il romanzo di Clarke è notevole per il potere visionario unito alla linearità e all’avvincente sviluppo di una trama basata sì sul viaggio di uno scrittore di fantascienza su Marte, ma anche e soprattutto sullo sviluppo dei personaggi, sulle agnizioni, gl’innamoramenti, il colpo di scena della scoperta dei ‘marziani’, forme di vita animali la cui rappresentazione campeggia sulla copertina di un’altra edizione Urania del romanzo, ma soprattutto sul progetto segreto della comunità di terresti stabilita sul pianeta rosso di terraformarlo trasformandone una luna in sole e introducendo piante che ne renderanno abitabile l’atmosfera. Notevole commistione di azione, avventura, scienza e sentimenti questo romanzo ben resiste alla prova del tempo e anche se decisamente datato per il lettore di fantascienza smaliziato di oggi, resta un classico che si rilegge con molto piacere.
Non solo romanzi…
Notevole inoltre la struttura del volume, che già dal primo numero diversifica i contenuti offrendo sì un romanzo, ma anche una puntata di un altro romanzo, di modo da accattivarsi altri potenziali lettori, e dal progetto di divulgazione scientifica in coda, progetto che è parte della fantascienza e non propaggine editoriale.
Buona lettura e al prossimo Urania!
Roberto Risso