Recensione Improvvisazioni di Gideon Lichfield

Dieci storie per raccontare un futuro post pandemico e i nuovi equilibri societari. L’umanità non si è estinta, non ha nemmeno perso la voglia di vivere, si è adattata. La nuova antologia di 451 ci porta in un domani che ha lo stesso odore di disinfettante del nostro presente.

Trama

In che modo la tecnologia potrà aiutarci a creare un futuro più equilibrato e ottimista? Dieci autori immaginano altrettanti futuri più o meno vicini al nostro, dove l’elemento tecnologico è fondamentale per adattarsi al cambiamento portato dall’evento pandemico.

Recensione Improvvisazioni

Improvvisazioni quando la fantascienza racconta il nostro futuro postpandemico

Pubblicata dal MIT (Massachusetts institute of technology) nel 2021, il tema dell’antologia è immaginare come l’evoluzione tecnologica possa aiutare l’umanità a vivere dopo la pandemia.

Dopo Relazioni, 451 presenta una nuova antologia che si interroga sul futuro. Su quello prossimo, vicino a noi, fortemente radicato nel quotidiano. Non ci sono innovazioni tecnologiche fantasiose, non ci sono alieni e guerre galattiche. Ci simo noi, esseri umani, e la nostra vita di tutti i giorni.

Il volume si compone delle parole e delle creazioni di Madeline Ashby, Indrapramit Das, Cory Doctorow, Adrian Hon, Rich Larson, Ken Liu, Malka Older, Hannu Rajaniemi, Wade Roush, Karl Schroeder, D.A. Xiaolin Spires e Ytasha L. Womack.

L’antologia inizia con un’intervista a Wade Roush a Ytasha L. Womack, autrice del saggio sull’Afrofuturismo The world of black sci fi & fantasy culture, che introduce egregiamente lo spirito delle storie e delle rappresentazioni di tutto il volume: il mondo è rimasto ferito, forse insanabilmente. Terminate le lacrime si va avanti, magari con un pizzico di ottimismo.

L’isolamento e la perdita di contatti umani diretti sono al centro di molte storie. Il lento abbandono della socializzazione è uno degli effetti della pandemia e si rispecchia nelle gite in telepresenza di Ken Liu o negli spettacoli teatrali virtuali di Adrian Hon. Così come la consapevolezza di essere la causa dei nostri mali e la nostra incapacità di imparare dai nostri errori.

Ogni storia ha una sua personalità, una sua micro vita all’interno di un immaginario distopico che opprime senza dare il colpo finale. Non ci sono eroine o prodi avventurieri che affrontano il “male”. Ci siamo noi, normalissime persone, e la nostra voglia di andare avanti.

451 mantiene alto il livello del suo catalogo. “Improvvisazioni” è un volume ben fatto, di forte impatto, che mostra come la distopia (o la fantascienza) possa avere sfumature diverse da quelle a cui siamo abituati.

A presto.

Delos

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