Salve gente pazza per la distopia. Vi va un viaggio sulla Luna? Non le solite gite scolastiche per analizzare qualche minerale o per cercare l’acqua, ma un viaggio di sola andata per un nuovo inizio. Beccatevi allora la recensione di “Italia Luna” di Stefano Zampieri, Delos Digital Edizioni.
TRAMA
Sulla Terra le cose vanno sempre peggio: la natura si rivolta, la vita diventa impossibile, la gente fugge. Masse di profughi in fuga dal disastro si riversano sulla Luna, dove l’estrazione dell’acqua dal suolo e l’avvio della terraformazione rendono possibile un nuovo inizio. È allora che avviene l’incredibile scoperta che dà il titolo al racconto. Ma il nuovo mondo sarà migliore di quello precedente? O siamo destinati a ripetere gli stessi errori? Cosa c’è di sbagliato in noi? E che cosa ci può salvare?
RECENSIONE “ITALIA LUNA”
Ambientazione
Come avrete capito sia dall’introduzione che dalla presentazione del libro, la storia si svolge tutta sulla Luna, sul nostro satellite che ben conosciamo. O quasi. Perché qui, di fatto, vi si è stabilita una colonia che sta dando inizio a nuove forme di vita, più o meno. La Luna in pratica si sta terraformando, inizia in questa storia ad avere una sua atmosfera, atmosfera con dell’ossigeno respirabile. C’è anche un campo magnetico artificiale che protegge dalle radiazioni. Insomma, si può andare a spasso sulla superficie senza rischiare la pelle.
Ambiente piacevole, forse non descritto al massimo delle sue potenzialità: sto pensando alla gravità lunare che è un sesto di quello terrestre. Forse avrei voluto avere più descrizioni di come si muovono gli abitanti della Luna, i loro gesti sgraziati (o aggraziati) nel camminare, gli effetti di questo nuovo peso sulle persone. Viene menzionato una o poche volte questo dato: ecco, avrei voluto di più.
Il resto invece funziona tutto, dalla Base dove sono insediati gli umani all’esterno; a un certo punto mi sono trovato proprio con i piedi tra la regolite a osservare le nuove piante lunari.
Personaggi
Il protagonista è Steve, non molto disegnato, se non per l’amore per la storia e l’architettura. Steve ci presta i suoi occhi e ci descrive la storia. Si muove spesso insieme a Max, quasi un coprotagonista, ingegnere. I due sono partiti dalla Terra per lasciarsi il passato alle spalle – almeno credo di aver capito questo.
Ci sono poi Lara e Giada, che incontreremo più in avanti nella storia, che fanno da contorno ai due uomini.
I loro caratteri non vengono troppo a galla, ma va bene così: l’autore si è concentrato molto di più sull’idea della storia che sui personaggi.
Stile
Stefano Zampieri, a differenza del primo libro su questo argomento – L’Italia non esiste – in questa storia si appropria di uno stile un po’ più raccontato, utile a spiegare l’intero processo di distruzione che sta avvolgendo la Terra e del perché gli umani stanno scappando in massa sulla Luna.
Fa un sacrificio di scene per avere un quadro più completo. Simile, per certi versi, al narrare di certi classici della fantascienza.
Storia
Si parte con una porzione di riassunto per far capire al lettore che sulla Terra non se la passano troppo bene. Gli animali si sono ribellati all’uomo, le nubi sono tossiche, i governi stanno cadendo o cercano solo soluzioni per potersene andare.
La storia, come qualcuno ha già capito, è la continuazione del sopramenzionato racconto L’italia non esiste, anche se con personaggi diversi. Steve e Max, che lavorano alla Base, si imbattono in una porzione della Luna stracolma di monumenti artistici e storici, tutti monumenti italiani. Dal Colosseo al Duomo di Milano, dalla Torre di Pisa al Ponte Vecchio. Tutti originali, non copie, con i dovuti segni del tempo che hanno trascorso sulla Terra.
L’idea era quella di conservare la memoria di certe bellezze, idea che va in fumo appena dalla Terra iniziano ad arrivare ondate di profughi in cerca di una vita nuova.
Conclusione
Lettura per nulla spiacevole. Avrei preferito vedere anche altro su questo nuovo ambiente lunare, ma non ho trovato particolari difficoltà nello scorrere le pagine. Il mio giudizio, per quel che vale, è positivo.
Alex Coman