Bentrovati fantadistoreaders! Oggi, vi presento, insolitamente, una mia recensione di una serie tv che ho visto recentemente su Netflix, dal titolo “Betaal”.
TRAMA
Dopo esser stati assunti per cacciare una comunità tribale dal proprio territorio, un gruppo di funzionari delle autostrade risveglia un’antica maledizione e un esercito di soldati zombi.
RECENSIONE Betaal Netflix
Una serie di quattro episodi, ambientata in una generica India dei giorni nostri, di cui non si vede che un villaggio di capanne, una collina attraversata da un tunnel e una costruzione che potrebbe essere un palazzo qualsiasi, dovunque.
La trama non è originale, come non originale è l’esecuzione, non particolarmente spettacolari gli effetti speciali e la recitazione, pur non eccelsa, resta dignitosa.
Personalmente ho apprezzato la buona volontà di connettere il passato coloniale indiano con i temi ambientali e di giustizia sociale, il tutto condito e, almeno nelle intenzioni, tenuto assieme, dagli zombi in uniforme settecentesca.
Credo che quando si guardano prodotti nati appositamente per l’intrattenimenti via streaming su piattaforme di successo, non sia solo l’incredulità a dover essere sospesa, ma anche il giudizio critico. Sospeso, non annullato, naturalmente.
Anche se di scivoloni nella trama e nella recitazione ce ne sono parecchi, se si sospende il giudizio critico si può, a mio parere, percepire uno sforzo genuino di portare avanti temi e argomenti non occidentali utilizzando meccanismi e topoi della letteratura e cinematografia occidentali.
I morti che ritornano, assetati di sangue e carne, sono familiari a moltissime culture, ma far loro indossare le divise che più di due secoli orsono hanno portato morte e distruzione vere in quell’angolo di mondo che è il sub continente indiano, è senza dubbio un passo avanti, così come denunciare la corruzione e l’asservimento delle classi dominanti locali al potere e al denaro è un tema ricorrente nella critica culturale post coloniale, farlo in una serie rivolta particolarmente al mercato internazionale è un nuovo atto di coraggio che merita rispetto.
E pazienza se i corpi speciali del non meglio precisato esercito indiano fanno un po’ troppo l’occhiolino alle rappresentazioni dei corpi speciali americani (da John Wayne con il berretto verde in poi) e poi scappano come polli davanti a manichini con gli occhi di bragia, o la ragazzina protagonista bamboleggia un po’ troppo con gli occhioni sgranati dietro gli occhiali da educanda, non è certo colpa sua se chi ha realizzato la serie ha pensato che una ventenne potesse interpretare in modo convincente una bambina di nove anni o poco più.
Guardando questa miniserie ho passato quattro serate piacevoli, ma sono troppo di parte ogni volta che spunta uno zombi (anche se gli mettono occhi rossi grandi come faretti e gli fanno suonare tamburini militari settecenteschi, non è colpa loro, dei morti, intendo) e se c’è la serialità io abbocco. Sarà un limite mio, non discuto, ma Betaal me la sento di consigliarla lo stesso, agli appassionati, certo, e meglio se di bocca buona come il sottoscritto.
Qui sotto vi lascio il trailer in lingua originale, ma sottotitolato
Buona visione
Roberto Risso