Parto diretta col dire che Crimes Of The Future, per me, è il film più bello del 2022. Ovvio, non tutti saranno d’accordo con me; la maggior parte probabilmente. Questo è un film che si ama follemente o lo si disprezza.
Sono comunque rimasta sorpresa di non aver trovato sul blog di LDFO alcuna recensione a riguardo.
Forse parlare di un colosso del cinema come David Cronenberg mette un po’ di strizza?
TRAMA
La trama è abbastanza complessa. Mi affido a Wikipedia per riportarvi alcuni frammenti dell’incipit:
In un futuro imprecisato, l’umanità ha iniziato a sperimentare una serie di cambiamenti biologici di origine indeterminata, il più considerevole dei quali è la quasi totale scomparsa del dolore fisico e delle malattie infettive.
Significativi progressi nella biotecnologia e l’invenzione di macchinari e computer consentono alla chirurgia di essere praticata su persone coscienti in contesti ordinari.
Saul Tenser e Caprice, una coppia di artisti di fama mondiale, eseguono performance di asportazione chirurgica di nuovi organi di origine tumorale dal corpo dello stesso Tenser, esibendosi dinnanzi a un pubblico. I due vivono in una società ormai fortemente influenzata dai particolari fenomeni legati all’evoluzione, in cui l’esecuzione di ferite, tagli o incisioni è vista come un atto di natura erotica. L’artista ha sviluppato una sindrome che gli causa continui disturbi respiratori e digestivi, di conseguenza deve fare affidamento su una serie di dispositivi biomeccanici altamente specializzati, tra i quali una sedia composta di ossa che si contrae e oscilla assistendolo nell’atto della masticazione e deglutizione.
RECENSIONE
Onestamente, sono felice che mi sia capitato l’onore di recensire questo film, al tempo stesso, però, ho un pochino di paura; temo di non possedere una così buona cultura cinematografica per poterne dare un giudizio; oltretutto il cinema di David Cronenberg è un ambiente che ho iniziato ad esplorare da poco.
Facciamo finta di essere vecchi amici al bar; all’improvviso mi chiedete: cosa ne pensi di questo film?
A detta dei suoi ammiratori più sfegatati so che il regista ha avuto parecchi alti e bassi durante la sua lunga carriera, questo perché non è mai stato in grado di tenere a freno la sua voglia di esplorare vari generi.
Io questo Cronberg me le immagino possedere una sorta di Monkey Mind – una mente scimmia – ovvero quella inquieta, pregna di idee che rimbalzano come palline nella scatola cranica, quella che non conosce il significato della parola STOP; ma prima o poi esplode ed è costretta a prendersi una pausa, infatti lui ne ha avuta una durata ben sette anni.
Al di là delle mie fantasie, ciò che accompagna il nome David Cronenberg è la fama di essere il pioniere del body horror. La maggior parte dei suoi film s’incentrano sulle mutazioni del corpo umano; un genere che può solo andar a braccetto con la fantascienza.
Chiaramente, la sua ultima creazione, Crimes Of The Future, rientra in questo genere, il quale, tra le varie cose, è un remake di un suo stesso film degli anni 70.
Su di me ha avuto un impatto pazzesco. Le uniche parole che sono uscite dalla mia bocca dopo aver visto per la prima volta il trailer sono state: “Wow!” (Lo trovate in fondo alla pagina naturalmente).
Vero: i trailer sono tutti accattivanti; ma in questo caso sono felice di dirvi che sono rimasta piacevolmente sorpresa di ritrovare lo stesso “effetto wow” anche durante la proiezione del film. Avevo la costanza sensazione di vedere qualcosa di mai visto prima.
Ero entrata in sala con scarse aspettative; questo anche per colpa di un altro film che avevo visto due giorni prima, sul quale mi ero fatta ottime previsioni e alla fine s’era rivelato una mezza delusione. Dunque, non volevo cadere nello stesso errore con Crimes Of The Future.
Ricordo che, finita la visione, ho pensato che se avessi avuto David Cronenberg al mio fianco, gli avrei stretto la mano e fatto un sacco di compimenti.
Lo consiglierei a tutti, nonostante non sia affatto un film per tutti.
Devo ammetter che certe sequenze di questo film possano disturbare più del dovuto. Tuttavia, consiglio, a quelle persone più sensibili, di alzare la propria soglia di sopportazione.
Perché non tutti i film disturbanti sono uguali: ci sono quelli dall’impronta trash, dove lo “schifo” è il padrone assoluto dello schermo; e poi, grazie al cielo, ci sono quelli di qualità, dove l’obbiettivo chiaramente è sempre quello di dare fastidio, ma almeno il regista s’impegna a costruire una buona trama, in cui le immagini disturbanti sono solo un contorno e non il fulcro essenziale della storia; almeno questo è quello che penso io.
Crimes Of The Future rientra sicuramente sicuramente in questa seconda categoria. Quando lo vedi ti sembra di assistere ad un spettacolo teatrale in cui l’eleganza e il grottesco danzano assieme. Sì, è possibile combinare assieme questi due stili, anzi, se in Crimes Of The Future ne fosse mancato anche solo uno, il film avrebbe perso tutta la sua magnificenza.
Il primo aggettivo che mi viene in mente se ripenso a questo film è: potente; il secondo: spaventoso; ma non nella maniera tradizionale. Quello che mette paura è la mente progressista di Cronenberg e la sua visione del futuro.
Questa è una caratteristica che accomuna molti suoi film del passato. Ho notato una cosa a riguardo, anche spulciando qua là su internet: c’è una circostanza, assurda e geniale al tempo stesso, che ruota attorno ad essi. Mentre li guardi (tralasciando gli effetti speciali) non penseresti che siano stati girati più di trent’anni fa. Alcuni dei concetti di Cronenberg li possiamo ritrovare nel mondo odierno.
Per questo ho usato l’aggettivo spaventoso. Potrebbe essere che, fra trenta o quarant’anni, il futuro non sia tanto diverso da quello che vediamo in Crimes Of The Future.
Ovviamente non mancano le riflessioni sul presente: come ogni body horror che si rispetti, l’attenzione è tutta incentrata sul corpo, in questo film anche più del solito secondo me: è quasi un’ossessione per Cronenberg, ossessione che si riflette nei personaggi e che a sua volta la ritroviamo nella società odierna. Basti pensare alle diete miracolose che ci vengono proposte ogni giorno, all’uso spropositato che fanno certe persone di Photoshop e dei filtri su Instagram; alla mania di correre dal chirurgo e rifarsi ogni parte del corpo che non rientri in questo bizzarro standard di perfezione partorito dai media.
Portare sullo schermo storie così complesse, dove ovviamente non mancano elementi psicologici, non è affatto un lavoro facile; basta un attimo per cadere nello squallore. Fortunatamente David Cronenberg, da vero maestro, è riuscito a tirare fuori un capolavoro; di questo dovremmo esserne grati, perché pochi al mondo ne sono davvero capaci.
Se siete curiosi di vederlo, attualmente è disponibile su NOW.
Un saluto!
Maria Cristina