Bentrovati fantadistoreaders!
Come state?
Oggi, per la, ormai navigata rubrica “Dietro l’angolo”, ho per voi una recensione di un romanzo breve veramente esplosivo!. Si tratta de “Il santo e il mostro” scritto da Tatiana Sabina Meloni per la Nero Press.
Una storia cruda che vi condurrà nell’ aspra Liguria, terra natia della nostra autrice.
Se vi ricordate l’abbiamo già ospitata qui su LDFO, con le opere ” The Excape game” e “La porta aperta: il mistero di Ladlow hall” e anche questa volta non ho potuto fare a meno di leggerla e condividere con voi le mie impressioni perché non posso non riconoscere che tutte le storie scritte da Tatiana sono di qualità. In questo caso il romanzo è un noir assolutamente avvincente!.
TRAMA DE IL SANTO E IL MOSTRO
Due ragazze sono scomparse. Per tutti, o quasi, il loro allontanamento è stato volontario, ma non per Aurelio Bossolasco, il maresciallo dei Carabinieri di Diano Marina. Per lui i due episodi sono sempre stati collegati e il dubbio si rafforza quando Tito Alborno, gestore del bar La bocciofila, a San Bartolomeo al Mare, denuncia la sparizione della figlia Ilaria, paraplegica.
Una storia che si alterna tra il punto di vista di Aurelio, che mette nel caso tutto se stesso, e quello di Santo, una persona disturbata e incattivita per tutto il male subito durante la sua infanzia, ossessionato dalla religione e dal peccato.
Bossolasco riuscirà a trovare in tempo Ilaria o la ragazza è destinata a finire come le altre giovani scomparse?
RECENSIONE DE IL SANTO E IL MOSTRO
Quando decido di leggere qualcosa di questa autrice, sia un racconto, un romanzo o anche la lista della spesa, sono, pressoché sicura di trovarmi i fronte ad un prodotto di indubbia e comprovata qualità. Di Tatiana ho letto praticamente tutto e dico mai, ma mai sono rimasta delusa dai suoi scritti.
Le storie partorito dalla sua mente, spesso noir, ma non solo, non sono unicamente originali, ma incredibilmente malate, contorte, e sorprendentemente stucchevoli. Nulla è scontato, tutto è da scoprire in una spirale di paura e terrore. In questo caso, il lettore, accompagnato in un’alternanza narrativa, conosce l’ambiguo personaggio di Santo un ragazzo con evidenti disabilità e il maresciallo Aurelio Bossolasco. La vicenda si apre con la scomparsa di due ragazze che, dall’oggi al domani scompaiono misteriosamente. Si tratta di un allontanamento volontario? Oppure di rapimento?. Tra le aspre scogliere di Diano Marina dei dolci pendii collinari si snoda questa storia che ci fa riflettere e capire quanto il mondo sia avariato. Le indagini sembrano a un punto morto, quando, Ilaria, la figlia paraplegica per un brutto incidente che l’ha colpita in età giovanile, del proprietario del bar del paese scompare misteriosamente. Sarà un personaggio che il lettore non si aspetta assolutamente a condurre i carabinieri a soluzione del caso.
Il romanzo presenta uno stile fluido e graffiante. Le vicende penetrano sottopelle e lacerano il lettore. Le atmosfere sono uniche e grazie alle capacità descrittive di Tatiana contribuiscono a creare un senso di mistero e inquietudine. I personaggi, anche i secondari, sono ben sviluppati. Io, personalmente, sono rimasta colpita da quello di Santo, che, con il suo vissuto, abilmente messo su carta dalla scrittrice ci coinvolge incredibilmente. Il suo operato non si può, per ovvie ragioni, giustificare, ma risulta un punto di riflessione. Interessante è, anche, il personaggio di Aurelio, che, con le sue elucubrazioni, su un mestiere sempre più difficile con sempre maggiori responsabilità e carichi di lavoro, illumina la mente del lettore e lo consapevolizza rispetto ad una certa realtà. Per concludere, ho amato anche Ilaria che con la sua dolcezza, semplicità e forza interiore ci conquista nel profondo. Un libro pazzesco che mi è piaciuto sotto ogni aspetto, nonostante le storia sia tutt’altro che una passeggiata. Posso solo dire che è diabolicamente geniale!.
A presto!
Valentina